Leo Pulp 2
- Scritto da Redazione Comicus
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Leo Pulp 2 (Sergio Bonelli Editore, 96 pagg., brossurato, colori, € 4,00) testi di Claudio Nizzi, disegni di Massimo Bonfatti
Sull’onda del discreto successo ottenuto dalla collana I Grandi Comici del Fumetto, quasi quattro anni fa la Sergio Bonelli Editore presentò in edicola la prima avventura di Leo Pulp, versione umoristica dei classici polizieschi di genere degli anni ’30. Leo Pulp è un investigatore privato che appartiene alla “scuola dei duri”, come Sam Spade e Philip Marlowe, i detective dei racconti di Dashiell Hammett e Raymond Chandler, e che come loro sa resistere ai proiettili, tirar cazzotti e far cadere ai propri piedi le donne più avvenenti di Hollywood. Creatore del personaggio e autore della sceneggiatura è Claudio Nizzi, già autore di Nick Raider, che mette in scena una storia in cui i cliché del genere ci sono tutti, a partire dall’investigatore privato fino ad arrivare all’immancabile femme fatale di turno. Ai disegni invece ritroviamo Massimo Bonfatti, disegnatore che ha imparato il mestiere da Bonvi e da Silver e che proprio a loro si ispira nel tratto. Bonfatti risulta perfetto per questo tipo di storia, sapendo giostrare atmosfere più “cupe” con altre pù solari a seconda che la sceneggiatura lo richieda. Senza parodizzare troppo, i due autori si limitano ad accentuare in maniera ironica degli elementi che già grotteschi sono per natura, mischiando a essi una buona dose di “assurdo”, soprattutto nel finale. Questo garantisce sicuramente maggiore leggibilità a un’avventura che è completamente a sé stante, nonostante sia anche un vero e proprio contenitore in cui i due autori hanno infilato molti riferimenti alla cultura popolare non solo dell’epoca. Ma le pecche non mancano, a cominciare dal finale forse un po’ troppo anticipato e dall’eccessiva ripetitività di alcune scene. Buona, in conclusione, anche la confezione, a colori e su carta patinata (ecco il perché del prezzo più alto rispetto alla media dei bonelliani), pur nel canonico formato della casa editrice milanese.
Andrea Antonazzo
Andrea Antonazzo
Sull’onda del discreto successo ottenuto dalla collana I Grandi Comici del Fumetto, quasi quattro anni fa la Sergio Bonelli Editore presentò in edicola la prima avventura di Leo Pulp, versione umoristica dei classici polizieschi di genere degli anni ’30. Leo Pulp è un investigatore privato che appartiene alla “scuola dei duri”, come Sam Spade e Philip Marlowe, i detective dei racconti di Dashiell Hammett e Raymond Chandler, e che come loro sa resistere ai proiettili, tirar cazzotti e far cadere ai propri piedi le donne più avvenenti di Hollywood. Creatore del personaggio e autore della sceneggiatura è Claudio Nizzi, già autore di Nick Raider, che mette in scena una storia in cui i cliché del genere ci sono tutti, a partire dall’investigatore privato fino ad arrivare all’immancabile femme fatale di turno. Ai disegni invece ritroviamo Massimo Bonfatti, disegnatore che ha imparato il mestiere da Bonvi e da Silver e che proprio a loro si ispira nel tratto. Bonfatti risulta perfetto per questo tipo di storia, sapendo giostrare atmosfere più “cupe” con altre pù solari a seconda che la sceneggiatura lo richieda. Senza parodizzare troppo, i due autori si limitano ad accentuare in maniera ironica degli elementi che già grotteschi sono per natura, mischiando a essi una buona dose di “assurdo”, soprattutto nel finale. Questo garantisce sicuramente maggiore leggibilità a un’avventura che è completamente a sé stante, nonostante sia anche un vero e proprio contenitore in cui i due autori hanno infilato molti riferimenti alla cultura popolare non solo dell’epoca. Ma le pecche non mancano, a cominciare dal finale forse un po’ troppo anticipato e dall’eccessiva ripetitività di alcune scene. Buona, in conclusione, anche la confezione, a colori e su carta patinata (ecco il perché del prezzo più alto rispetto alla media dei bonelliani), pur nel canonico formato della casa editrice milanese.Andrea Antonazzo
Andrea Antonazzo
