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Paradigm 1

PARADIGM 1 (spillato, 72 pagine, b/n, € 5, Bottero Edizioni) Testi di Matthew Cashel; Disegni di Jeremy Haun VOTO 3/10

Si può scrivere la recensione di un albo senza averlo nemmeno letto? In certi drammatici ed estremi casi forse si. E “caso drammatico ed estremo” è una definizione che calza a pennello a Paradigm, primo fumetto prodotto dalla Bottero Edizioni, un albo che salta immediatamente all’occhio per il pressappochismo con cui è stato confezionato, talmente evidente e marchiano da mettere in secondo piano persino la storia e i disegni. Tutto, a partire dalla cover sgranata fino alla grafica totalmente inesistente, sembra più il frutto di un improvvisato fanzinaro (ma esistono ancora fanzine così malmesse?) che di una “vecchia volpe” come Alessandro Bottero. Ci spiace dirlo ma Bottero, un professionista da anni all’opera a vario titolo nel mondo del fumetto, da oggi può vantare un nuovo e non certo lusinghiero primato: l’aver prodotto quello che è forse il più brutto albo mai distribuito nel circuito delle fumetterie. La copertina e gli interni malamente scansionati ed il “geniale” uso del Times New Roman come font per il lettering, sono solo i difetti più evidenti di un albo realizzato dall’inizio alla fine con una cura editoriale prossima allo zero. Un albo inguardabile sotto il profilo della cura editoriale, illeggibile (perché anche con tutta la buona volontà si fa una fatica cane a leggerlo, tra errori grammaticali, parole che debordano dai ballon e compagnia bella) ma soprattutto un albo inacquistabile, che non giustifica nemmeno minimamente i cinque euro del prezzo di copertina. Un colossale autogol, ecco cos’è Paradigm. Perché qualcuno, nonostante tutto, quest’albo l’ha comprato: sono i negozianti e i lettori che l’avevano ordinato preventivamente, e che ora si trovano tra le mani un prodotto che mai, nemmeno nei loro incubi peggiori, si sarebbero potuti immaginare. Difficilmente questi daranno nuovamente fiducia ai fumetti della Bottero Edizioni. Anche lo stesso Bottero sembra essersene reso conto, ed ha annunciato una nuova edizione di Paradigm, che sostituirà quella attualmente in circolazione. E’ una buona notizia, ma non cancella la sgradevole sensazione di “presa per i fondelli” avuta soprattutto leggendo il memorabile articolo “Chi è Alessandro Bottero e perché parla male di me?”. Ve ne proponiamo uno stralcio: ”La Bottero Edizioni, di cui Paradigm inaugura la sezione fumetti, è davvero una “one man band”. Nel bene e nel male. Nelle scelte e nei ritardi. Nella libertà e negli errori. Speriamo di farne pochi e speriamo di poterla usare con accortezza. Ma chi è Alessandro Bottero? In questa incarnazione solo un ostinato che ancora non si arrende. Esistono dei fumetti. Esistono dei lettori. L’astuzia dell’editore (o di chi voglia esserlo) è trovare dei modi per far incontrare l’uno e gli altri, senza rimetterci di suo e se possibile guadagnandoci …nessuno ha la ricetta universale e nessuno può sindacare l’operato o le scelte altrui. Dipende tutto dagli obiettivi o dalle disponibilità. E dai risultati, se vogliamo essere cinici. Pareggi o sei in attivo? Hai ragione. Sei in perdita? Uhmmm… qualcosa non va.
Paradigm 1 è in attivo? Si.
Allora ho avuto ragione. Punto. Uno a zero e palla al centro”.


Svegliati Bottero, era un autogol.


P.S.= Nonostante tutto, alla fine una lettura a questo primo numero di Paradigm gliel’ abbiamo data. E avventurandoci tra il Times New Roman che cambiava dimensione e le immagini a bassa risoluzione, con sorpresa abbiamo scoperto anche una buona storia che, perlomeno per rispetto agli autori, merita due parole, e merita (magari in una nuova edizione) anche di essere letta. Siamo a Bogsdale, fittizia cittadina britannica, dove scorre senza particolari sussulti la vita di Chris, un ragazzo come tanti diviso fra serate al cinema, chiacchierate con gli amici, liti condominiali e bisticci con la ragazza, che lo obbliga a estenuanti visioni di sit-com. La coppia è in crisi, una crisi simboleggiata dall’uso monopolistico del telecomando da parte di lei. Quando, inaspettatamente, la ragazza estrae dalla borsa una pistola per uccidere a sangue freddo un ladruncolo, Chris si rende conto che il telecomando che ha perso non è solo quello del televisore, ma quello della sua vita.
Prende il via quindi una girandola di eventi che lo vedrà catapultato tra “bar che non esistono”, nani, affascinanti biondine e una dimensione alternativa – l’In-Mezzo- che si spalanca dalla sua doccia. Una storia onirica, surreale, caotica (soprattutto nel finale), che si contraddistingue per gli abbondanti e intricati dialoghi (talvolta anche brillanti, più spesso solo enigmatici) e per i disegni di un Jeremi Haun che alterna vignette iper-realistiche e ben curate ad altre decisamente poco attraenti e talvolta anche di difficile lettura (non aiuta certo la spesso confusionaria costruzione della tavola). Nel complesso comunque Paradigm è una lettura gradevole, che riesce ad incuriosire il lettore, e che tutto sommato meriterebbe la sufficienza. Peccato che il pessimo lavoro fatto per l’edizione italiana faccia scivolare inesorabilmente il voto verso il basso. Aspettiamo fiduciosi la nuova edizione per cambiare giudizio.


Francesco Farru
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