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Hellblazer: Peccati Originali

HELLBLAZER: Peccati Originali (brossurato, 144 pagine a colori, € 13.50, Magic Press) testi di Jamie Delano, disegni di John Ridgway e Alfredo Alcala, colori di Lovern Kindzierski.
Voto: 8/10

Negli anni ottanta all’interno della testata “Swamp Thing” il giovane ma già affermato autore inglese Alan Moore e il disegnatore Steve Bissette diedero vita ad un personaggio memorabile, un gran bastardo con il volto del cantante Sting, la sigaretta sempre accesa alla bocca e gli occhi diabolici di chi sa molte (troppe?) cose. Si chiamava John Constantine, veniva dalla classe operaia inglese, e fin da subito fece capire che avrebbe causato un sacco di guai.

Pur senza poteri o abilità magiche, il Constantine di Moore & Bissette appariva come un personaggio ricco di potenzialità. Un individuo cinico e amorale, capace di muoversi disinvoltamente tra audaci imprese supereroistiche e piccoli orrori della quotidianità. Un freddo manipolatore dei destini altrui, il cui fascino derivava soprattutto dal suo carattere sfuggente e imprevedibile.
Come strenuo protettore della working class, Constantine non temeva affatto di porsi sullo stesso piano dei supereroi tradizionali. Pur se “troppo umano” non aveva problemi a sfidare a viso aperto le grandi personalità del cosmo DC e ad ingannarle, con un misto di sfacciata fortuna e di sardonica intelligenza. Non stupisce dunque che sia stato scelto come titolare di una testata autonoma, dai vertici della Dc Comics.
A narrare mensilmente le gesta del personaggio di Moore fu chiamato un altro talentuoso sceneggiatore inglese, Jamie Delano, il quale si trovò in una situazione non facile: raccontare dall’interno un character che fino ad allora aveva basato tutto il suo fascino sull’ambiguità e sul mistero; affidargli un ruolo da protagonista quando invece aveva sempre agito dietro le quinte, segretamente, lasciando ad altri la luce dei riflettori.
Delano fece una scelta coraggiosa, forse l’unica possibile: prese il personaggio e lo rivoltò come un guanto. Via i supereroi, tanto per cominciare, e più spazio alla magia, alla materia che si trasforma e che plasma il mondo.
È questo il John Constantine che abbiamo imparato a conoscere. Un mago depresso e pieno di rabbia, che incontra demoni di tutte le risme e che si trova costretto più volte a tradire i suoi amici, e a subire il rimorso per averlo fatto. È il Constantine dei primi numeri della collana Hellblazer, che i lettori italiani lessero per la prima volta in bianco e nero sulle pagine della rivista “Horror” della Comic Art.
Ora, con la ristampa a colori dell’Hellblazer di Delano da parte della Magic Press, è finalmente possibile rileggere quelle prime storie arricchite dalla nuova, bella traduzione di Leonardo Rizzi.Hunger, il primo story-arc, è un viaggio spaventoso nelle morse della fame. Un demone fatto di mosche, liberato da uno stregone incauto, decide di far sentire il proprio potere sul mondo: e quando qualcuno ne rimane vittima, talmente incapace di resistere al proprio bisogno di cibo da ingoiare se stesso, Constantine deve trovare un modo per imprigionare il demone della fame, a costo di subire il tormento di nuovi, opprimenti fantasmi…
Le altre storie, più brevi, non sono meno interessanti: Going for it (“Mirare al successo”) è una critica schietta al rampantismo e alla faccia decadente dell’Inghilterra tatcheriana; Waiting for the man (“In attesa dell’uomo”) coinvolge la giovane nipote di John in un affare di pedofilia e sette pseudo-religiose, mentre When Johnny Comes Marching Home (“Quando Johnny ritorna dal fronte”) descrive le angosce di una piccola cittadina americana, vittima di una guerra e delle sue tragiche conseguenze.

A rileggerli dopo tanti anni, questi primi episodi non hanno perso un briciolo della loro freschezza. E non importa se i testi spesso appaiono troppo ridondanti o i colori troppo acidi. La run di Delano, per quanto forse non sia la migliore della serie, è sicuramente la più intensa: vi si ritrova intatto (nei pregi e nei difetti) lo spirito della Vertigo dei tempi d’oro; e la voce di Constantine è ancora quella che ci piace di più, quella più sincera di tutte.


Davide Scagni
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