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Devil & Hulk 100

Devil & Hulk 100 (spillato, 80 pp., col., € 2,75) di e disegni B. Jones - M. Deodato Jr (Hulk) / B.M. Bendis - A. Maleev (Devil)
VOTO 7,5/10

Copertina di Devil & Hulk #100 by Kaare AndrewsFra poche settimane il mondo del fumetto italiano festeggerà il decimo compleanno di Marvel Italia, la realtà che nell’Aprile 1994 ha iniziato a pubblicare i fumetti della casa delle idee, proseguendo tuttora sotto il marchio Panini Comics e riunendo le serie fino ad allora in mano a Star Comics, Play Press, Comic Art e Max Bunker Press. Dopo essere stata richiesta a gran voce dai fans, la prima grande novità di questa nuova era editoriale è stata la collana “Devil & Hulk”, testata mensile che ormai da un decennio porta in edicola le gesta dei due storici personaggi, noti al grande pubblico anche attraverso le loro recenti versioni cinematografiche. Per via di una gradita “coincidenza matematica”, la serie dedicata agli alter-ego dell’avvocato cieco Matt Murdock e dello scienziato Bruce Banner a Marzo arriva anche al prestigioso traguardo del numero 100. Probabilmente a causa della vicinanza con il decimo anniversario dell’editore, questo albo d’anniversario non è impreziosito da particolarità nel formato o dall’aggiunta di gadgets ed extra di varia natura, ma riesce comunque ad essere speciale, grazie alle tre belle storie contenute al suo interno.
La serie di Hulk è uno dei migliori fumetti attualmente disponibili e le avventure pubblicate in questo numero dal doppio 0 sono un ottimo punto di partenza per chiunque voglia iniziare a seguire le gesta del gigante di giada. L’ottimo scrittore Bruce Jones prosegue il suo thriller alla “X-Files”, in cui a farla da padrona è Bruce Banner, l’uomo che tenta di controllare il suo mostro interiore. Ma la storyline precedente è ormai accantonata e Jones prosegue il suo viaggio negli States facendo rientrare prepotentemente in scena il mostruoso Abominio, una delle storiche nemesi del protagonista, ed introducendo senza alcun preavviso anche una figura femminile molto importante nel suo passato. Ad affiancarlo al tavolo da disegno arriva Mike Deodato Jr , disegnatore dal tratto morbido ed al tempo stesso potente, tornato a mostrare un lavoro di grande qualità dopo alcuni anni di piattume ed iperlavoro che hanno svilito le sue capacità. Il successivo silenzio sembra aver portato consiglio ed il disegnatore brasiliano è tornato con uno stile ancora più personale e maturo.
Se i due episodi di Hulk sono un perfetto “starting point” per i nuovi lettori, nella storia di Devil si chiude il ciclo intitolato “Spregevole”, scritto da Brian Michael Bendis e disegnato da Alex Maleev. Entrambi gli autori si dimostrano nuovamente a loro agio con le atmosfere metropolitane e realistiche del diavolo rosso. Le trame gestite da Bendis, leggendo l’intera storia, si rivelano interessanti e sono comunque impreziosite da dialoghi sempre convincenti e tarati alla perfezione sui vari personaggi. I disegni di Maleev, poi, con i loro tratteggi e chiaroscuri ostinati, non solo riescono a raccontare egregiamente e ad essere al tempo stesso evocativi, ma mettono in campo anche una tecnica molto particolare, in cui i disegni ed i colori vengono integrati a fotografie di sfondi e ambienti dal vero. Il risultato finale di questa sorta di “patchwork” è assolutamente omogeneo ed intrigante, oltre a permettere al disegnatore di velocizzare i tempi di lavorazione e rispettare le scadenze.
Unica pecca dell’albo, la riduzione di ben quattro tavole al 50% del loro formato originale, per ospitarle in sole due pagine a causa di problemi di spazio. Per via della lunghezza straordinaria delle storie, a dirla tutta, la foliazione dell’albo è già aumentata rispetto al solito, ma per un #100 si sarebbe potuto fare uno sforzo in più, inserendo altre 8 pagine, anche con un aumento di qualche centesimo, pur di non MORTIFICARE le opere pubblicate. Se questa strada fosse stata improponibile, comunque, mi meraviglio che si sia scelto di ridurre quattro tavole piene zeppe di dialoghi, da leggere solo se muniti di lente di ingrandimento, al posto di quelle successive, dedicate essenzialmente ad un combattimento, con meno vignette per pagina e dialoghi praticamente assenti. Ecco un esempio di scelta che non esito a definire sbagliata.




Matteo Losso
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