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X-Treme X-Men: Scisma (XXM 21/22)

X-Treme X-Men Scisma (su “X-Treme X-Men” 21/22, brossurati, 96 pagine a colori, 3,50 € cadauno, Panini Comics) Testi: Chris Claremont ; Disegni: Salvador Larroca VOTO 7,5/10


Due mesi di pausa, colmati dalla miniserie X-Treme X-Men: X-Posé, sono serviti a Chris Claremont e Salvador Larroca per rivoluzionare il trend della serie, che dai toni supereroistici si sposta sul giallo e sul mistery. Al di là dell’omicidio compiuto da un giovane mutante, motore dell’azione, che assume con lo sviluppo della storia un’importanza sempre minore, l’obiettivo della saga è mostrare come diversi siano diventati gli X-Men di base all’istituto e gli esuli x-men di Tempesta, ridotti a tre soli mutanti. La storia diventa quindi una messa in luce della dicotomia presente negli stessi X-Men, che con il mutare della condizione dei mutanti nel mondo si sono divisi tra coloro che ritengono ancora la stirpe mutante bisognosa di una guida in un mondo che entro poche generazioni erediteranno, e coloro che all’insegna del “siamo tutti umani” vivono forse più ancorati ad un presente di convivenza e di pace necessaria. Tempesta, Sage ed Alfiere diventano quindi i garanti dell’uguaglianza, avvicinandosi ad una condizione super partes tra specie che sembrano desiderosi di assumere – e che raggiungeranno tra breve.
I personaggi sono perfettamente caratterizzati: Claremont, dopo i troppi dialoghi presenti nello scorso storyarc, smaltisce molto i discorsi e taglia le scene filmicamente ricordandoci con alcuni ritmi narrativi la serie televisiva CSI, senz’altro ravvicinata dal ruolo di Sage ed Alfiere investigatori. Tempesta sembra solo ora accorgersi dell’entrata di Emma negli X-Men, assumendo una posizione apparentemente estemporanea: in realtà sbotta di fronte a degli atteggiamenti dell’astuta Regina Bianca che troppo le ricordano la donna che più di una volta ha giocato con la sua vita, e di cui ora contesta l’amara conversione. Sage assume una crescente importanza alla luce dei rapporti emersi con Emma ed Elias Bogan, una new entry tra i villains marvelliani che non mancherà di stupirci. Alfiere infine si mostra sempre più come un uomo pacato, molto diverso dall’irruente poliziotto appena arrivato nel presente di pochi anni prima. La saga inoltre arricchisce lo scenario mutante con nuovi personaggi: oltre al già citato Bogan, uomo di immensa ricchezza e di pari malvagità, spicca, anche graficamente, la bizzarra avvocatessa Evangeline Whedon, una trancer in grado di trasformarsi in un immenso drago rosso non appena tocca il sangue altrui. Inoltre, molto importante è la comparsa di una misteriosa mutante, una telepate posseduta da Bogan, che riesce ad infiltrarsi nell’istituto senza far scattare alcun allarme e che adopera Cerebra per eliminare ogni difesa nella Stanza del Pericolo. Rimasta per tutto il tempo nell’ombra, questa figura circondata da un’aura violastra promette grandi speranze tra i lettori più attenti.
I disegni di Larroca sono come sempre ottimi: il tratto in evoluzione dell’artista spagnolo raggiunge dei picchi con splash pages come Emma posseduta da Bogan e Sage pronta ad infiltrasi nell’istituto – entrambe da X-Treme X-Men #22. Anche nelle piccole vignette ci regala volti molto dettagliati e scene fortemente dinamiche. I colori dello studio Liquid! danno una profondità ed una ulteriore dinamicità ai disegni specialmente negli effetti speciali: il raggi di energia di Alfiere, le scariche telepatiche di Emma e la sua stessa pelle diamantina.
In definitiva questa nuova saga spiana la strada ad un nuovo ciclo di storie su X-Treme X-Men, la cui unica pecca d’ora in poi sarà l’interruzione con saghe slegate o parzialmente tali dalla contintuity della serie come Dio Ama l’Uomo Uccide 2 e Tempesta: Arena. E purtroppo, questi quattro episodi sono anche gli ultimi numeri disegnati da Salvador Larroca, che ci congederà in X-Treme X-Men #24 con un numero standalone dedicato a Cannonball prima dell’esordio sulle pagine della serie di un nuovo Igor Kordey che ancora oggi in America non riesce a convincere completamente i lettori.


Salvatore Fabbiano
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