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L'UOMO RAGNO: il Segreto del Vetro

L'UOMO RAGNO: il mistero del vetro- Numero unico - (spillato, 32 pagine, colori, 2,00 euro, Panini Comics) Testi: Tito Faraci disegni: Giorgio Cavazzano colori: Nardo Conforti Voto 8/10



Quando, senza esitare, mi sono catapultato all’interno della redazione virtuale di ComicUS affermando che avrei recenito “L’uomo Ragno: il mistero del vetro” , la prima incursione dell’amato arrampicamuri nel mondo dell’editoria nostrana, di certo non mi rendevo di quanto questo compito fosse complesso e ricco di sfaccettature.



Sarà un caso, una semplice immagine che mi balza alla mente associando il concetto di vetro contenuto nel titolo dell’opera, ma quando penso all’albo realizzato con grande perizia dal duo composto da Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, penso immediatamente ad un prisma. Un semplice oggetto di vetro sul quale si infrange un raggio di luce, colorandosi di mille colori ed altrettante sfumature.

Mille sfumature, altrettanti colori … un’immagine forse poetica per cercare di spiegare perché mi sento di promuovere a pieni voti questo fumetto. Tito Faraci è un ottimo scrittore, un professionista serio che ha avuto l’occasione non solo di scrivere una sceneggiatura per lavoro, ma di scrivere una storia di un personaggio che ama, di cui segue le gesta, di cui legge le avventure emozionandosi e divertendosi. Un amore molto forte, la cui intensità si percepisce sfogliando le ventidue pagine di questo albo. Nonostante l’ambientazione inedita ed il tratto inusuale, per una storia di super eroi, di Cavazzano in nessun momento ho avvertito la sensazione di leggere una storia apocrifa, non adatta al nostro tessiragnatele di quartiere (sensazione, ahimè, che mi è capitata di frequente sfogliando le pagine del quindicinale …).
Con divertita abilità, nonostante le poche pagine a disposizione, Faraci ha orchestrato una classica storia “ragnesca”; un’avventura che riesce a coniugare il gusto per l’avventura tout court a piccoli, ma azzeccatissimi momenti di approfondimento della psicologia di alcuni personaggi (gustosissima, in tal senso, la discussione iniziale tra Peter Parker e J. J. Jameson, in cui dopo anni e anni di l’editore newyorkese pare finalmente rendersi conto che le foto scattate da Peter sono scattate in maniera poco professionale) o di fatti che accadono nell’attuale continuità ragnesca (la casata del ragno).

Ad impreziosire il lavoro di Tito Faraci ci pensa un ottimo Giorgio Cavazzano (ma chi aveva dubbi in proposito?), un autore che conferma la sua versatilità e la sua duttilità, fornendoci una versione personale ma credibile di Peter Parker ed una Venezia vera e tridimensionale. Un lavoro reso ancor più imperdibile anche grazie all'ottima colorazione (che rende indispensabile la versione economica di questo fumetto, che diventa di gran lunga più interessante di quella iper lussuosa distribuita in anteprima dalla Panini) elaborata digitalmente da Nardo Conforti.

Se qualcuno voleva avere la conferma delle capacità dei nostri autori di realizzare storie di super eroi, credo che grazie a questo albo l’abbia abbondantemente avuta. Di sicuro c’è da augurarsi che, se questa storia in futuro dovesse avere un seguito, si conceda agli autori un maggior numero di pagine all’interno delle quali approfondire e sviscerare gli argomenti trattati … senza lasciare nel lettore quell’amaro gusto di eccessiva brevità dell’opera appena letta.


Stefano Perullo
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