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Treehouse of Horror 7

Burt Simpson presenta… Treehouse of Horror n. 7 (spillato, 64 pagine, colore, € 3, Panini Comics) testi e disegni di artisti vari VOTO 5½/10

Ci sono acquisti che si compiono mettendo a tacere l'istinto che ti suggerisce di investire i tuoi soldi altrove.
Ricordo che alcuni anni fa rimasi folgorato da una maratona halloweeniana serale che riproponeva in TV tutti gli specials del serial "I Simpson" incentrati sulla mitologia orrorifica ruotante intorno alla notte delle streghe.
Si trattava di episodi geniali, strutturati come delle mini-antologie, che parodiavano i luoghi comuni del cinema horror, che riprendevano le situazioni e i personaggi dei più sconclusionati z-movies, che riproponevano – attraverso una sofisticata, colta e comicissima rilettura – le suggestioni delle opere di Poe e di Lovecraft, che facevano il verso ai racconti delle vecchie riviste pulp.
Non ho mai letto, altresì, i fumetti dedicati a "I Simpson". Me ne sono sempre tenuto distante perché ritenevo fosse impossibile riprodurre su carta il ritmo e i tempi comici specifici del cartone animato.
La comicità non è una semplice questione di dialogo e di battuta, ma si fonda anche – soprattutto nel caso di un film o di una serie televisiva – su stacchi di montaggio, su zoomate improvvise, su dettagli, su frames che devono colpire l'occhio per una frazione di secondo (e solo per quell' UNICA, INSOSTITUIBILE frazione di secondo).
Ho fatto un'eccezione con questo "Burt Simpson presenta… Treehouse of Horror" – un annual che rappresenta l'omologo a fumetti del periodico special catodico di Halloween de "I Simpson" – principalmente perché attratto dai nomi coinvolti nella realizzazione delle storie in esso contenute.
Il bellissimo ricordo che avevo delle puntate "horrorifiche" incentrate sulla sconclusionata famigliola di Springfield, ha offerto quindi l'humus necessario per farmi crescere dentro la curiosità di vedere come autori di culto del calibro di Garth Ennis, John McCrea, Stan Sakai o Dan Brereton si fossero accostati al grottesco universo di Matt Groening.
E' per questo, forse, che la delusione (in buona parte pronosticata) si è rivelata ancora più cocente.
L'idea migliore dell'albo è proprio di Ennis e McCrea, la formidabile accoppiata che realizzò per la DC Comics il cult-comic "The Hitman": "A Springfield nessuno può sentirvi gridare" è un tentativo di cross-over tra "I Simpson" e la saga cinematografica di Alien.
Purtroppo, al di là di un gustoso siparietto di "Grattachecca & Fichetto" – i violentissimi cartoons che fanno impazzire Burt e i suoi amichetti – non c'è nulla che va oltre la bontà dello spunto iniziale: la storia è un divertissement superfluo e privo di qualsiasi ritmo comico di due autori in totale libera uscita.
Non va meglio con Stan Sakai e con la sua fiacca rilettura de "Il mago di Oz": in questo caso manca addirittura quel minimo di attitudine iconoclasta che aveva consentito a Ennis e McCrea di sfiorare (seppure alla lontana) lo spirito folle e intelligente della serie TV.
Di "Homerectus" – la tranche dell'albo scritta da Troy Nixey e disegnata da Dave Stewart – restano impresse esclusivamente le illustrazioni che immergono Homer Simpson (visualizzato come un novello Prometeo di Mary Shelley) in un mondo dickensiano tratteggiato con uno stile che fonde la stampa d'arte ottocentesca con una rigorosa ispirazione underground.
Del tutto dimenticabile, invece, l'omaggio al supereroismo della Silver Age – significativamente intitolato "La catastrofe delle Springfield succedanee!" – sceneggiato da Mark Hamill e disegnato da Bill Morrison, Jason Ho e Mike Rote.
Dal canto suo, Dan Brereton è presente solo con una trascurabile pin-up page.
C'è poco che funziona in questo albo, insomma.
Ai problemi cui abbiamo fatto cenno prima, bisognerebbe forse aggiungere quello derivante dal target di destinazione dell'albo a fumetti, diretto probabilmente – a differenza di quanto accade per il serial TV prodotto dalla Fox - a una platea pre-adolescenziale. Eppure le storie presenti nello special appaiono comunque poco appetibili per un pubblico incapace di cogliere certi stili, certe citazioni e certi rimandi.
E non risultano stimolanti, in tal senso, né le ironiche F.A.Q. scritte dal curatore di collana Luca Boschi, né le quattro paginette finali in cui la gran parte degli autori presenti nell'albo si diverte a rivangare i ricordi connessi alle loro personali vigilie di Ognissanti.
Tre euro spesi male e giornaletto regalato immediatamente al nipotino in visita natalizia.


Alessandro di Nocera
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