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Addio a Stan Lee, co-creatore dell'universo Marvel

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Ci ha lasciati a 95 anni Stanley Martin Lieber, meglio noto con il nome di Stan Lee, celebre in tutto il mondo per aver co-creato l'universo Marvel.

A darne l'annuncio è stata la figlia di Lee al sito TMZ che riporta che un'autombulanza si è recata nella mattinata nell'abitazione dello sceneggiatore trasferendolo di corsa al Cedars-Sinai Medical Center, luogo in cui è deceduto. Lee aveva sofferto di diverse malattie nell'ultimo anno fra cui polmonite e problemi di vista.

Lee inizia a lavorare giovanissimo per Martin Goodman alla Timely Comics, futura Marvel Comics, e già nel 1941 appare un suo riempitivo su un albo di Captain America. Assumerà un ruolo sempre più importante nell'azienda e il successo arriverà a inizio anni '60 quando, insieme a Jack Kirby e a Steve Ditko, porrà le basi per il nuovo universo Marvel, creando personaggi quali i Fantastici 4, Spider-Man, Hulk, Avengers, X-Men, Iron Man e molti altri ancora.
Nostante la sua avanzata età, Lee fino alla fine ha lavorato a progetti personali e ha partecipato a numerosi camei per le pellicole Marvel Studios.
Nell'ultimo periodo, diversi problemi di salute e abusi da parte del suo manager, hanno destato non poche preoccupazioni.

Lee è sopravvissuto a sua figlia J.C. e a moglie di 69 anni, Joan, morta nel 2017.
La figlia di Lee ha dichiarato dice a TMZ: "Mio padre amava tutti i suoi fan, era l'uomo più grande e più rispettabile".

La Redazione di Comicus saluta con grande commozione e affetto Stan Lee per tutte le gioie che ci ha regalato nel corso degli anni. Grazie di tutto, Stan.

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Eroi Marvel in bianco e nero - Stan Lee & John Romita – Spider-Man, recensione

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Panini Comics prosegue la sua collana da libreria Eroi Marvel in Bianco e Nero con un volume dedicato all’Uomo Ragno di John Romita Sr. e Stan Lee. Il target di riferimento di questi tomi sono innanzitutto gli estimatori della produzione artistica della Casa delle Idee, infatti la volontà di pubblicare le tavole in bianco e nero mette in risalto il lavoro degli artisti, in questo caso di Romita Sr., grazie anche a un formato deluxe 18.3X27.7, ma anche il lettore casuale potrà godere di uno spettacolare volume da inserire in libreria.

Il volume raccoglie i 10 episodi di Amazing Spider-Man che partono dal numero 47 dell’aprile del 1966 al 56 del gennaio 1967 e attinge a pieni mani da quella che viene comunemente definita come l’epoca d’oro del personaggio. Nello specifico, gli albi qui raccolti sono particolarmente importanti per l’evoluzione stilistica della serie.
Il personaggio, nato nel 1962, era stato creato da Stan Lee e Steve Ditko. Lee, che tendenzialmente collaborava con Jack Kirby per la creazione dei nuovi eroi Marvel, per Spider-Man scelse l’apporto creativo di Ditko dopo che la versione realizzata dal “RE” non lo soddisfaceva. Spider-Man, infatti, era un eroe diverso dagli altri, non serviva dunque lo stile enfatico ed eroico di Kirby, ma quello più scarno e intimista di Ditko. Quest’ultimo iniettò nel personaggio la sua personalità e la sua visione e ben presto diventò anche il soggettista della serie, con Lee che si limitava a firmare i soli dialoghi. L’Uomo Ragno era un eroe differente, pieno di problemi, di dubbi, schivo e ciò si rifletteva nelle tavole di Ditko, composte da gabbie a 9 vignette fitte di dialoghi, da personaggi con volti spigolosi e inquadrature ad altezza d’uomo. Non è un caso se si ricorda proprio per il suo crescendo, anche visivo, l’episodio #33 intitolato "Capitolo finale", in cui Spider-Man riesce a liberarsi da un pesantissimo macchinario.

L’addio per contrasti creativi con Lee, portò quest'ultimo a prendere in mano la serie e all’ingresso di John Romita alle matite. Quest’ultimo aveva uno stile molto diverso da quello del suo predecessore sulla testata: provenendo dai fumetti romantici degli anni ’50, il suo tratto era molto più morbido e questo portò subito a un “abbellimento” dei personaggi, con lo stesso Peter Parker che ne trasse giovamento. Lee e Romita, per giunta, cambiarono il tono della serie, alleggerendolo parecchio e creando un triangolo amoroso fra Peter, Gwen Stacy e Mary Jane. Tuttavia, in un primo momento - basti guardare la doppia avventura degli albi 39-40 in cui viene svelata l’identità di Goblin -, Romita non si distaccò più di tanto dalla rappresentazione visiva e nel layout di Ditko, nella convinzione che l’artista sarebbe tornato di lì a poco sui suoi passi e avrebbe ripreso in mano la testata. Col passare dei mesi, però, compreso che ormai Ditko non sarebbe più tornato, Romita iniziò ad esprimersi più liberamente e a sentirsi sempre più a proprio agio.

Oltre al tratto più morbido, come prima accennato, Romita si distingueva per uno stile più dinamico, che favoriva le scene d’azione e di lotta, e per una maggiore ariosità della tavola. Oltre all'uso di splash-page, l’artista spesso divideva le proprie tavole in 2, 3 o 4 vignette solamente. Nell’albo 47, il primo del volume, già è possibile vedere il “vero” Romita in azione, ormai svincolatosi dall’ombra di Ditko, ma il vero cambiamento di stile si ebbe con le storie successive.
Con il suo ingresso, dunque, l’Uomo Ragno si allinea anche visivamente alle altre produzioni Marvel, sicuramente finora più spettacolari e dinamiche rispetto al primo Amazing (che, però, aveva le sue peculiarità). Le tavole in bianco e nero ci permettono di godere al massimo del lavoro dell’artista e della sua rivoluzione sulla testata che durerà per anni (Romita curerà la serie e rifinirà le chine anche quando lascerà le matite ad altri artisti).

Riguardo le storie, invece, ci troviamo davanti a quanto di più classico si possa leggere sul personaggio, grazie a una galleria di nemici che varia da Kraven a Octopus, passando per l’Avvoltoio (qui presente in ben 2 versioni) e vedendo l’esordio di Kingpin. Le avventure, pietre miliari per la serie, toccano il loro punto più alto con Amazing Spider-Man #50 in cui possiamo assistere alla celebre scena in cui un affranto Peter Parker getta il suo costume da super-eroe nella spazzatura, prima di tornare sui suoi passi e gettarsi nuovamente in azione.

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Stan Lee non farà più sessioni di autografi in pubblico

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A 95 anni, Stan Lee è una leggenda del fumetto e, come tale, onnipresente alle convention di tutto il mondo. Negli ultimi anni, il “Sorridente” ha ridotto le sue presenze negli Stati Uniti, terminando quelle in Canada e in Europa. Arriva oggi la notizia che non farà più sessioni di autografi pubblici.

Tuttavia, Desert Wind Comics ha pubblicizzato un elenco di tariffe per le firme di Lee, ma per motivi di sicurezza, le date e le posizioni esatte di questi eventi non sono state rivelate.

La salute e il benessere di Lee sono stati fonte di preoccupazione nell'ultimo anno. Oltre alla morte di sua moglie Joan, ci sono state segnalazioni di abusi sugli anziani e di cattiva amministrazione delle sue finanze.

Jonathan Bolerjack, assistente di Lee, ha detto a Bleeding Cool: "Per essere molto chiari, Stan al 100% non farà più convention pubbliche. Negli ultimi anni il suo benessere è stato compromesso dalle persone per un guadagno economico e quella pratica è finita".

(Via CBR)

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Stan Lee ricorda Steve Ditko

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Stan Lee ha diffuso un video su Twitter in cui commenta la morte di Steve Ditko, il disegnatore scomparso a fine giugno all'età di 90 anni con cui Lee ha creato Spider-Man e Doctor Strange. Lo scrittore ricorda l'artista con queste parole:

"Non posso chiudere la settimana senza dira una parola su Steve Ditko, Steve è stato sicuramente uno dei creatori più importanti nel settore dei fumetti, il suo talento era indescrivibile. Ho lavorato con lui per molti anni e mi ha sempre colpito il modo in cui interpretava tutto in termini di foto e immagini, movimenti e scene. Raccontava una storia come farebbe un buon regista. Penso che mancherà molto al pubblico, ai suoi fan, e sono sicuro si scriverà moltissimo su di lui col passare del tempo e io sarò uno di quelli che compreranno il libro. Hai davvero lasciato il segno nel mondo. Excelsior."

Ecco il video completo diffuso da Lee:

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