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House Of X/Powers Of X - Complete Edition, recensione: la rivoluzione mutante di Jonathan Hickman

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Un lettore che si è avvicinato solo negli ultimi anni ai fumetti della Marvel, magari sull’onda del successo dei lungometraggi prodotti dai suoi studi cinematografici, troverà difficile credere che fino alla fine degli anni Novanta, oltre al sempreverde Spider-Man, tra le testate che occupavano ogni mese i primi posti delle classifiche di vendita americane non mancavano mai quelle dedicate agli X-Men e ai numerosi personaggi che ruotavano attorno a essi. Dagli anni Duemila in poi, però, la situazione ha cominciato progressivamente a cambiare, anche se le cifre pagate dalla Fox per mantenere i diritti di sfruttamento per il cinema di Wolverine e soci hanno sempre rappresentato per la Casa delle Idee uno stimolo per continuare a investire sulla qualità degli albi dei pupilli di Xavier. Risalgono a quel periodo, infatti, gli osannati cicli di Grant Morrison e Joss Whedon, tuttora considerati due capisaldi della storia editoriale dei Figli dell’Atomo. Ciononostante, proprio l’avvento del Marvel Cinematic Universe ha determinato un drastico cambio di prospettiva: la popolarità raggiunta dai vari Iron Man, Thor e Capitan America, a seguito delle loro riuscite trasposizioni su grande schermo, ha, infatti, portato i vertici della casa editrice newyorkese (probabilmente su richiesta della Disney, proprietaria della Marvel dal 2009) a spostare gradualmente i riflettori dagli X-Men agli Avengers.

Non che negli ultimi anni sulle varie testate dedicate ai mutanti non siano mancati team creativi degni di nota (solo per rimanere agli sceneggiatori abbiamo visto succedersi autori di grande talento come Matt Fraction, Ed Brubaker, Mike Carey, Brian Michael-Bendis e Jeff Lemire), ma l’impressione era che, aldilà della qualità dei singoli cicli narrativi – nessuno di essi memorabile, tuttavia – si fosse persa la visione a lungo termine, che aveva caratterizzato la leggendaria gestione di Chris Claremont. In altre parole, sembrava che gli Homo Superior continuassero ad arrivare in fumetteria solo per accontentare i (non pochi) fan ancora interessati a leggere le loro avventure. Quest’ultima è probabilmente la stessa ragione che, nel periodo in cui la Disney provava in tutti i modi a togliere visibilità ai personaggi controllati dalla Fox, ha evitato agli X-Men la cancellazione delle loro testate (come successo, invece, ai Fantastici Quattro), a cui ha contribuito anche il fallimentare tentativo di trasformare gli Inumani nei mutanti del nuovo secolo. Poi, nel 2019, lo studio cinematografico di Alien e Predator è entrato a far parte della Casa del Topo e così - in attesa di rivedere i personaggi al cinema sotto le insegne dei Marvel Studios - anche per gli X-Men è stato messo in cantiere un rilancio editoriale in grande stile.

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A condurre le danze, è stato chiamato Jonathan Hickman, che negli ultimi tempi aveva dato l’impressione di essere più interessato alle sue opere creator-owned, ma nel recente passato al timone di progetti molto importanti per la Marvel, tra cui due lunghi e fondamentali cicli dei Fab Four e degli Avengers e vari cross-over di grande portata (Infinity, Secret Wars). L’approccio dello scrittore americano è fin da subito radicale e il nuovo status dei mutanti viene portato alla luce attraverso due miniserie di sei numeri – House of X e Powers of X – così dense di avvenimenti, nuove rivelazioni e possibili indizi per saghe future, da essere già considerate uno degli eventi più importanti del fumetto americano degli ultimi anni.

Inizialmente pubblicate in Italia nel classico albetto spillato, sono state ora riunite da Panini in un poderoso volume cartonato (sulla scorta dell’analoga edizione d’oltreoceano), caratterizzato da un formato un po’ più grande rispetto a quello standard dei comic book, utile a valorizzare l’ottimo lavoro ai disegni di Pepe Larraz e R.B. Silva. Oltretutto, pur avendo scenari diversi, le due miniserie sono strettamente interconnesse l’una con l’altra, a costituire un’unica storia, che, se letta tutta d’un fiato, permette di apprezzare ancora di più il gigantesco affresco elaborato da Hickman. Noto per la sua notevole inventiva e per essere un world builder di altissimo livello, in House of X/Powers of X lo scrittore americano mette a frutto entrambe queste capacità, realizzando forse la sua migliore opera a tema supereroistico, riuscendo anche nella difficile impresa di far ripartire quasi da zero l’universo mutante senza tradire eccessivamente decenni di continuity.

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Come accennato sopra, l’inizio è già di per sé rivoluzionario: Charles Xavier rinuncia definitivamente all’integrazione degli Uomini X nella comunità umana e perfezionando i tentativi andati a vuoto di Genosha e Utopia, crea una vera nazione indipendente per tutti i possessori del gene X. Il luogo prescelto è l’isola vivente di Krakoa, anch’essa un mutante, di cui viene esplorata più a fondo l’origine e la natura. Poi con una spericolata, ma abilissima, operazione di ret-con Hickman ci fa sapere che, contrariamente a quanto ci è stato raccontato per anni, pure Moira McTaggert è un Homo Superior, con il potere di rinascere più volte dopo essere morta, tornando sempre nell’utero materno originale, ma con una mente già adulta e i ricordi delle sue vite precedenti. Da queste due premesse, parte una trama complessa e fitta di dettagli che oltre a descrivere i primi passi nel mondo della nuova nazione mutante, mostra l’inevitabile reazione negativa di una parte dell’umanità, spaventata all’idea di dover trattare con uno stato sovrano guidato dagli Uomini X. Frange deviate dello S.H.I.E.L.D. e dello S.W.O.R.D. ed ex membri dell’A.I.M. e di altri gruppi segreti del mondo Marvel uniscono le loro forze per dar vita all’Orchis, un’organizzazione transnazionale votata alla cancellazione della minaccia mutante. Proprio l’assalto alla stazione solare dell’Orchis è uno dei passaggi più trascinanti e ricchi di pathos delle due miniserie: in un crescendo drammatico e intensissimo vediamo cadere o sacrificarsi alcuni degli X-Men più popolari, nel tentativo di fermare l’attivazione di Mother Mold, l’anello mancante nell’evoluzione delle Sentinelle, che porterà alla nascita delle unità Nimrod, i robot stermina-mutanti definitivi.

Gli spunti, le idee, la ridefinizione continua di fondamentali passaggi passati e futuri della storia degli X-Men sono così tanti da richiedere un’alternanza continua tra tavole a fumetti e pagine di approfondimento puramente testuali, le quali, sorprendentemente, riescono a essere esaustive senza appesantire troppo la lettura. Non contento, lo scrittore americano elabora addirittura un nuovo alfabeto, grazie al quale costruisce parole in “krakoano” (la nuova lingua dei mutanti, telepaticamente impressa a tutti gli abitanti dell’isola), che inserisce nei vari intermezzi privi di vignette. Il risultato finale è maestoso e affascinante, oltreché capace di accontentare sia i nuovi lettori che i fan di lunga data. Consapevole della difficoltà di riscrivere interi capitoli dell’epopea mutante senza cadere in contraddizione con quanto narrato dagli autori che lo hanno preceduto, Hickman dedica pochi passaggi al passato degli Uomini X, concentrandosi soprattutto sulla nuova realtà krakoana (che costituisce l’ossatura di House of X) e sul futuro dei Figli dell’Atomo. Oltretutto, i frequenti flash-forward (che, invece, formano la parte più consistente di Powers of X, tanto che la “X” della testata deve essere letta come il dieci romano – base esponenziale delle diverse epoche descritte nella miniserie – e non come un riferimento al gene mutante) rappresentano la parte più intrigante del racconto e confermano la predisposizione dello scrittore americano a contaminare di continuo il fumetto supereroistico con elementi presi dalla fantascienza classica (una tendenza messa in mostra in particolare sulle pagine dei Fantastici Quattro e nelle due miniserie dedicate alla versione esoterica dello S.H.I.E.L.D.). Inevitabili, quindi, i riferimenti a una saga memorabile come Giorni di un futuro passato, di cui ci viene data una visione più ampia e, forse, ancora più disperante e la ripresa del collettivo tecno-organico di Phalanx, fatalmente e asetticamente immaginato come il punto di arrivo dell’evoluzione della vita sulla Terra.

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Giocando, poi, con il singolare potere di Moira X (come è stata ribattezzata la McTaggert), Hickman mischia di continuo le carte, non chiarendo mai veramente se la vicenda principale faccia parte del continuum temporale canonico (quello di Terra-616) o se si riferisca ad avvenimenti di una dimensione parallela. Inoltre, per nulla spaventato all’idea di dover gestire così tanti personaggi (una qualità già evidenziata nella sua gestione degli Avengers), l’autore della South Carolina si concede anche il lusso di crearne di nuovi, a cui offre uno spazio persino maggiore di quello messo a disposizione di alcuni teorici protagonisti. House of X/Powers of X è, tuttavia, un fumetto corale e tolta Moira X (l’unica figura veramente imprescindibile nella trama ordita da Hickman) gli altri personaggi appaiono solo il tempo necessario a portare avanti gli eventi in maniera coerente, senza nessun vero approfondimento psicologico. È probabile che questa sia stata una scelta precisa da parte dello scrittore americano, al fine di evitare di snaturare character con cui non aveva ancora dimestichezza. Questo, però, non gli ha impedito di apportare modifiche significative a un villain come Apocalisse, il cui ruolo nella nuova gerarchia mutante stona un po’ con la storia del personaggio (ma lo si diceva anche di Magneto, quando Claremont decise di rivoluzionarne caratteristiche e motivazioni).

Infine, a rileggere ora le due miniserie, anche alcuni dettagli della vicenda, che sul momento erano apparsi poco chiari o difficilmente inquadrabili nel contesto generale, diventano perfettamente comprensibili (ne è un esempio il brevissimo passaggio che allude al crossover X of Swords, terminato in Italia poche settimane fa), a testimonianza della grande solidità del lavoro di Hickman e una dimostrazione ulteriore della sua bravura nel saper pianificare gli eventi nel lungo periodo.

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Per quanto riguarda i disegni, sia lo spagnolo Pepe Larraz che il brasiliano R.B. Silva, sebbene chiaramente distinguibili nel tratto (più attento ai chiaroscuri e morbido nelle forme il primo, più lineare e pulito il secondo), riescono a raggiungere una singolare omogeneità di stile nella costruzione delle tavole, dove a prevalere sono la forte dinamicità, la ricchezza dei dettagli, e la perfetta anatomia dei personaggi. Per di più, la continua ripresa di alcune inquadrature aiuta a rendere più fluidi e trascinanti i testi di Hickman, che, a volte, paiono veramente in simbiosi con il comparto artistico, in cui non è neppure da sottovalutare l’ottima prova ai colori del messicano Marte Gracia.

Significativamente intitolato dal suo autore Dawn of X, il nuovo corso mutante non poteva trovare un inizio migliore. Le collane regolari che ne sono seguite (tutte ripartite da uno, come è ormai consuetudine) hanno mantenuto l’impostazione delle due miniserie e pur con inevitabili differenze qualitative (guardando solo ai testi, oltre a Hickman quello che ci sta piacendo di più è Benjamin Percy, mentre sul lato opposto abbiamo, per ora, Gerry Duggan e Leah Williams) sembrano avere effettivamente restituito ai personaggi il perduto splendore, tanto che non passa mese senza che non venga annunciata una nuova iniziativa a loro dedicata. Tra queste, quella che solletica di più la nostra fantasia è l’imminente miniserie Inferno, presentata proprio come il seguito di House of X/Powers of X e considerando che a scriverla sarà ancora una volta il buon Jonathan, le premesse affinché possa regalarci le stesse emozioni della saga capostipite sembrano esserci già tutte.

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Primo sguardo a X-Men #1 di Gerry Duggan e Pepe Larraz

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L'editor Annalise Bissa ha diffuso su Twitter le prime tavole a matita di X-Men #1, la nuova serie mutante ad opera di Gerry Duggan, Pepe Larraz e Marte Gracia che esordirà  il 7 luglio.

Il nuovo team di eroi è composto da Professor X, Ciclope, Marvel Girl, Sole Ardente, Rogue, Wolverine (l'ex X-23), Synch e Polaris e debutterà durante l'evento Hellfire Gala che partirà a giugno.

"L'attuale era degli X-Men ha evoluto la narrazione mutante come mai prima d'ora", riporta il comunicato Marvel. "Non proteggendo più un mondo che li odia e li teme, gli X-Men hanno detto addio al loro sogno di convivenza e hanno fondato una fiorente patria mutante. Ma all'indomani di X Of Swords, gli originali X-Men Ciclope e Marvel Girl hanno capito che il mondo aveva bisogno della sua prima squadra di supereroi mutanti. Le cose potrebbero essere complicate tra la nazione di Krakoa e il resto dell'Universo Marvel, ma per gli X-Men le cose sono semplici: fai ciò che è giusto, proteggi coloro che hanno bisogno di protezione e salvi il mondo che tutti condividiamo. Questa nuova squadra raccoglie i campioni scelti del genere mutante ed è pronta a qualsiasi battaglia per proteggere la loro gente e il loro pianeta natale."

Potete vedere le tavole diffuse qui di seguito.

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La Marvel svela i dettagli della nuova serie X-Men

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Come vi avevamo riportato, in estate ci sarebbe stato un rilancio delle testate mutanti al termine della storyline Reign of X ideata dallo sceneggiatore Jonathan Hickman. La Marvel ha ora diffuso i dettagli per la serie X-Men di Gerry Duggan, Pepe Larraz e Marte Gracia che esordirà a luglio.

Il nuovo team di eroi è composto da Professor X, Ciclope, Marvel Girl, Sole Ardente, Rogue, Wolverine (l'ex X-23), Synch e Polaris e debutterà durante l'evento Hellfire Gala che partirà a giugno.

"L'attuale era degli X-Men ha evoluto la narrazione mutante come mai prima d'ora", riporta il comunicato Marvel. "Non proteggendo più un mondo che li odia e li teme, gli X-Men hanno detto addio al loro sogno di convivenza e hanno fondato una fiorente patria mutante. Ma all'indomani di X Of Swords, gli originali X-Men Ciclope e Marvel Girl hanno capito che il mondo aveva bisogno della sua prima squadra di supereroi mutanti. Le cose potrebbero essere complicate tra la nazione di Krakoa e il resto dell'Universo Marvel, ma per gli X-Men le cose sono semplici: fai ciò che è giusto, proteggi coloro che hanno bisogno di protezione e salvi il mondo che tutti condividiamo. Questa nuova squadra raccoglie i campioni scelti del genere mutante ed è pronta a qualsiasi battaglia per proteggere la loro gente e il loro pianeta natale."

Di seguito potete vedere la cover di X-Men 1 di Pepe Larraz e una speciale variant in 4 parti con i personaggi disegnati dai seguenti artisti.

    Juann Cabal: Professor X
    Carmen Carnero: Marvel Girl
    Peach Momoko: Sole Ardente
    Iban Coello: Synch
    R.B. Silva: Ciclope
    Natacha Bustos: Wolverine
    Patrick Gleason: Rogue
    Joshua Cassara: Polaris

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Panini Comics ristamperà House of X e Powers of X in un unico volume

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Panini Comics ha annunciato sull'ultimo numero di Anteprima un volume unico che ristamperà le due miniserie House of X e Powers of X, illustrate da Pepe Larraz e R.B. Silva, e che hanno dato il via al rilancio mutante ad opera dello sceneggiatore Jonathan Hickman.

Proposte dalla Marvel a ritmo alternato e settimanale da luglio a settembre 2019, le due mini da 6 albi ciascuno sono state pubblicate per la prima volta dalla Panini a novembre dello stesso anno.

Il volume unico, in uscita ad aprile, avrà un totale di 448 pagine a un costo di 41€. Di seguito tutti i dettagli diffusi su Anteprima.

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