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Anteprima esclusiva de Il Grande Diabolik 1/2017: La maschera e il volto

  • Pubblicato in News

Vi proponiamo, nella gallery in basso, un'anteprima esclusiva de Il Grande Diabolik 1/2017 dal titolo "La maschera e il volto" di Mario Gomboli, Tito Faraci, Giuseppe Palumbo e Giuseppe Di Bernardo, in uscita il prossimo 1° maggio. Di seguito la sinossi e i dati del volume.

Una mostra d’arte, una scultura particolare, e una marea di ricordi che travolge Diabolik. Ricordi dolci di giochi infantili, ricordi tristi di amicizie perdute, ricordi amari di imbrogli e tradimenti. Ma su tutti il ricordo di un volto che si era rivelato essere una maschera.

Soggetto: Mario Gomboli e Tito Faraci
Sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Giuseppe Palumbo
Disegni di prologo e epilogo: Giuseppe Di Bernardo
Copertina: Giuseppe Palumbo
Colori di copertina: Luca Bulgheroni
196 pagine, formato 16,5 x 21,0 cm., 4,90 euro

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Le mille vite de l'Insonne, dal fumetto alla serie TV. Intervista a Giuseppe Di Bernardo

L'Insonne di Giuseppe Di Bernardo è un personaggio dalle mille vite. La bella Desdemona sembra scomparire, finire, ma ritorna sempre più forte e viva di prima. Nata nel 1995, ritorna con una serie a fumetti nel 2005, per poi approdare sul web e presto in un graphic novel per Edizioni BD (di cui trovate alcune tavole di prova di Di Bernardo, su layout di Matteo Mazzacurati, in anteprima nella gallery in basso). Come se non bastasse, alla scorsa Lucca è stato presentato in anteprima un ottimo episodio pilota per una serie tv, diretto da Alessandro Giordani e interpretato da Chiara Gensini. Abbiamo contattato Giuseppe Di Bernando per fare il punto della situazione e scoprire di più sul futuro del personaggio.

Ciao, Giuseppe. Bentornato su Comicus.
Ciao, ragazzi. È sempre un onore e un piacere. Quindi, grazie dell'invito.

Parliamo della serie TV de L'Insonne, di cui abbiamo visto il pilota in anteprima. Come è nata l'idea di trasporre il fumetto in serie TV e come si è sviluppato il progetto?
Prima di tutto direi di fare un piccolo passo indietro. L’Insonne è un thriller esoterico che ha come protagonista Desdemona Metus, la giovane deejay di Radio Strega, una piccola radio privata di Firenze. Desdemona è affetta da una misteriosa forma di insonnia che sembra permetterle di percepire aspetti della realtà apparentemente invisibili alla gente. La serie a fumetti ha visto la luce una prima volta in edicola nel 1995, per poi riapparire in forma più matura e completa nel 2005. L'idea di un prodotto cinematografico dedicato a Desdemona nasce già all'epoca della sua primissima pubblicazione e si era ripetuta nel 2000. In quella seconda occasione Andrea Polidori e io avevamo steso una sceneggiatura definitiva e la produzione aveva già fatto i provini per gli attori. Ho ancora tra le mie cose i filmati di due giovanissime attrici, oggi piuttosto note che non nomino solo per privacy, alle prese con la recitazione di un monologo di Desdemona. Per una alchimia malevola e misteriosa però, il progetto si sgretolò, lasciandoci in compagnia della disillusione per oltre dieci anni. Per quello, quando mi arrivò il messaggio di Giuseppe Silvi e Alessandro Giordani, rimanemmo piuttosto freddi alla proposta di una serie TV dedicata a L'Insonne. E invece, quando meno te lo aspetti, la primavera arriva e sbocciano i fiori più inaspettati. Questi ragazzi avevano in mente un prodotto professionale, erano professionisti e lavoravano con professionisti. Un lavoro complesso e durato alcuni anni, dal primo contatto nel 2009 alla presentazione lucchese del 2016.

Qual è stato il tuo ruolo in questa produzione?
Mi sono limitato a supervisionare la sceneggiatura dell'episodio pilota. Ho dato consigli da “esterno” e cercato di comunicare agli sceneggiatori, Anita Rivaroli e Alessandro Giordani, anche regista del pilot, le caratteristiche principali dei personaggi della serie, per evitare interpretazioni originali che sarebbero state indigeste ai lettori storici. Va detto che Alessandro era un appassionato lettore della serie a fumetti, e mi ha davvero sorpreso positivamente nel ruolo di scrittore.

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Come è stata scelta la protagonista Chiara Gensini, che interpreta Desdemona?
È stata una scelta sincronica, uno dei “minimi prodigi” tanto cari a Desdemona.
Un giorno, un amico che nulla aveva a che fare con i fumetti, ma era solo un lettore, mi telefonò chiedendomi se avessi visto l'episodio “Sempre avanti”, della terza stagione di Coliandro andato in onda la sera prima in TV. A suo dire c'era una attrice che sarebbe stata perfetta per interpretare Desdemona. Recuperai l'episodio e rimasi davvero colpito da Chiara, perché oltre a una somiglianza fisica con Desdemona, aveva la stessa luce viva negli occhi. Lo stesso atteggiamento da dura che ho sempre attribuito alla nostra deejay. È difficile da spiegare, perché non bastava essere bruna per interpretare Desdemona, bisognava esserlo nell'anima. Ecco, quando Alessandro Giordani mi disse che l'attrice che avevano contattato e che si era dimostrata disponibile era proprio Chiara, io restai letteralmente senza fiato. Poi è arrivata Olga Shapoval, che sarebbe anche una perfetta Cronide (e chissà che non lo possa diventare), Giulio Pampiglione, azzeccatissimo nel ruolo di Fabio, Francesco Montanari per il Commissario Leone, già noto per essere il Libanese nella serie di Romanzo criminale, Giacomo Gonnella per il Boss di Radio Strega, Mariano Aprea che spero di vedere presto nei panni di Isaia, e il piccolo grande Andrea Pittorino. Un cast meraviglioso che ringrazio pubblicamente ancora una volta. Nel trailer vi segnalo anche il piccolo cameo di Carlo Lucarelli, che ha prestato la sua inconfondibile voce al jingle della trasmissione, d'altra parte Carlo col suo noir italiano, è stato fondamentale per me nella costruzione de L'Insonne.

Dal punto di vista del linguaggio televisivo, quali sono le serie che maggiormente sentite vicine alla vostra?
Alessandro Giordani mi ha sempre detto che come riferimento aveva in mente serie televisive come True Detective, The Killing e Dexter, ma che per L’Insonne serviva qualcosa in più, un taglio personale che avrebbe potuto contraddistinguere il mondo di Desdemona. Mi ha detto che si è confrontato molto con lo scenografo Roberto Papi e il direttore della fotografia Niccolò Palomba per trovare la giusta estetica, ma anche con il tecnico del suono Giuseppe Silvi per trovare una dimensione sonora adatta.
Personalmente, dopo aver visto Quo Vadis, Baby di Gabriele Salvatores e relativa serie, ho pensato avesse moltissime cose in comune con L'Insonne. La notte, le sigarette consumate davanti al microfono e il perenne vivere di Desdemona tra veglia e sonno in un continuo ambiente onirico e rarefatto, necessita di un gran lavoro di luce, fotografia e montaggio, il tutto condito da efficaci effetti speciali. E poi c'è la musica. Ci tengo particolarmente a ringraziare Pasquale Citera per le musiche originali, gli Alchem con il brano DeSdEmOnA e, direttamente dal 1972, gli Spettri con Stare solo, pezzo che dà il tocco di vintage che volevamo.

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Attualmente in che fase è il progetto?
Questo è un aspetto che non seguo direttamente e mi limito a incrociare le dita. Giorgio Beltrame, il produttore della Mescalito film, sta lavorando per trovare partner interessati alla realizzazione di una serie, ma non è da escludere che L'Insonne diventi prima un lungometraggio per il cinema.

In caso di prosecuzione, verranno adattate le storie a fumetti o si sceglierà un percorso differente?
Siamo partiti da “Ouverture”, l'episodio n°0 della serie a fumetti, adattato da Alessandro e Anita che ne hanno eliminato alcune parti e sviluppato altre. Gli autori hanno fatto un lavoro eccezionale, malgrado avessero numerosi paletti da rispettare: la coerenza dei personaggi in carne ed ossa con i loro alter ego di carta e inchiostro, e la necessità di raccontare una storia autonoma pur inserendo elementi rimandanti al passato di Desdemona, in modo che il pilota fosse una specie di biglietto da visita dell'intera serie. Se ci saranno sviluppi mi piacerebbe raccontare nuovamente la storia di Desdemona ma in modo diverso rispetto all'edizione cartacea. Un reboot, insomma. 

Se nascesse oggi, come sarebbe diversa la serie a fumetti de L'insonne?
Sarebbe diversa, così come era diversa nel 2005 rispetto a dieci anni prima. Le storie che si pubblicano sono spesso vittime delle circostanze, delle richieste dell'editore, delle pressioni del curatore verso una strada rispetto all'altra, o semplicemente degli umori del momento. Nel 1995 L'Insonne era maggiormente un “giallo”, nel 2005 si è sviluppato l'aspetto onirico e quello esoterico, quest'ultimo su precisa richiesta del curatore dell'epoca, lo stesso che mi chiedeva (o forse dovrei dire imponeva) con forza una caratterizzazione più “magica” per Desdemona, con la sua discendenza da una stirpe quasi sovrumana. Io non ero molto d'accordo e la mia piccola rivincita me la sono presa proprio sull'ultimo numero della serie, pubblicato da un altro editore che mi ha lasciato carta bianca. Oggi la serie sarebbe più asciutta, più focalizzata sui personaggi, meno didascalica, meno didattica, meno educativa, più tormentata. Insomma sì, sarebbe molto diversa.

Ci sono possibilità di vedere nuove storie a fumetti?
Proprio in questo senso, da un annetto, sto lavorando con Marco Schiavone delle Edizioni BD per una pubblicazione più autoriale del personaggio. Dopo essere stata una serie da edicola, una serie di audiofumetti, un romanzo, un gioco di ruolo, una serie di fumetti brevi da leggere online, vorrei che Desdemona diventasse un graphic novel dal taglio più personale. Non so se ci riuscirò, ma ci sto provando con un editore con cui finalmente posso parlare di contenuti, non di tirature, rese, costi, macero, punti di pareggio e distribuzione.

Ringraziamo Giuseppe per la disponibilità. Di seguito i link per la pagina Facebook dell'Insonne, sito produzione e sito fumetto.

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