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Death or Glory 1, recensione: una corsa contro il tempo e gli psicopatici

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Il claim è davvero incisivo, ammettiamolo: “Cinquemila miglia, quattro colpi, tre giorni, due psicopatici e una donna che ne ha abbastanza”. Solitamente sono quelle frasi impattanti che servono solamente a vendere, ma qui risulta tutto vero. Rick Remender non ha bisogno di “atti di fede”, ha dimostrato più volte il suo talento, sbarcando anche in tv con la trasposizione del suo Deadly Class, sempre edito in America per la Image Comics.

Siamo a Yuma, in Arizona, ovvero negli Stati Uniti, al confine con il Messico. Quell’estremo sud ovest che più volte ci è stato narrato.
Scena iniziale: in un fast food verso orario di chiusura, due dipendenti sono intenti a finire le faccende per poter tornare alla loro vita. Si presenta un uomo con modi gentili ma palesemente freddi e particolari. Ordina 123 hamburger. I due ragazzi credono sia uno scherzo ma l’uomo insiste in maniere educata, sottolineando il loro dovere. Al rifiuto da parte del personale, l’ultimo cliente rimasto cerca di mandar via l’uomo ma questi estrae un’arma alimentata ad azoto liquido e ammazza i tre disgraziati. Il richiamo, evidente, è a Anton Chigurh di Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen.

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Nella scena successiva siamo in un garage e facciamo conoscenza della protagonista della storia: Glory. Mentre salda pezzi di un’automobile, capiamo subito che è una meccanica bella tosta e Remender ci introduce in maniera brutale in ciò che sta per fare.
Dopo il prologo, l’autore ci fa conoscere il vissuto della ragazza. Un’infanzia a bordo di un camion. Una vita on the road dopo che il padre ha lasciato il lavoro frustrante che aveva. Ora è proprio quest’ultimo che ha bisogno di cure, non avendo assicurazioni sanitarie. Ha bisogno di un trapianto di fegato entro settantadue ore. Glory decide di compiere una rapina ai danni dell’impresa criminale dell’ex marito. Da qui partono le vicende frenetiche della storia, con sequenze adrenaliniche: inseguimenti mozzafiato, sparatorie di ogni genere, morti assurde, che vengono alternate a rallentamenti (anche se brevi) di dialoghi intimi e tranquilli e flashback che cercano di mettere chiarezza su alcuni punti.

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I toni della narrazione sono sopra le righe, il racconto è frenetico ma Remender e Bengal hanno calibrato tutto in maniera minuziosa e precisa. Si nota la maestria nel saper tessere le vicende, arrivando al punto estremo di velocità, ma senza superare la soglia che porta al disordine e caos.
Per quanto riguarda il contesto sociale messo in atto tramite un worldbulding accurato il team punta l'occhio verso il sud degli Stati Uniti. Da Southern Bastards a Redneck, anche Death or Glory contestualizza uno spaccato noto agli americani. Il mondo dei camionisti è il perno migliore su cui far ruotare una vicenda sincopata e veloce, mescolata saggiamente a scene dove si comprende il loro modo di vivere e le scelte di libertà che comportano con i loro pro e contro. Ogni trucker sa che quella è la propria famiglia. Una famiglia che conosce le abitudini, la difficoltà e la bellezza del vivere senza restrizioni. Ci sono ognuno per l’altro, qualsiasi sia la posta in gioco, come quella di Glory.

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I disegni sono affidati al noto fumettista francese Bengal, che infonde dinamismo alle tavole grazie ad inquadrature cinematografiche dal grande impatto. Le scene d’azione sono spettacolari e molto dettagliate e ci catapultano in inseguimenti mozzafiato e sparatorie adrenaliniche. Molto belle le scelte stilistiche delle scene di violenza, che sottolineano la crudezza di determinati atti e soprattutto evidenziano la brutalità del tema.
Il tratto pulito e le linee precise risultano perfette con il mood della storia. La sinuosità delle anatomie e la plasticità dei movimenti dei personaggi entrano in sinergia perfetta con il design dell’altro punto focale del fumetto, ovvero i motori. Auto e mezzi meccanici sono curati minuziosamente.

Il primo volume di Death or Glory ti porta su montagne russe emotive e narrative che ti invogliano a continuare la lettura. L’edizione Bao Publishing è un cartonato 17x21 cm molto curato che presenta, altre al fumetto, gli studi dei personaggio dell'auto di Glory.

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Dark Night: Metal presenta Batman Lost

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Se Dark Nights: Metal è dichiaratamente un evento Bat-centrico, oltre ai 7 numeri della saga centrale, finora abbiamo visto una serie di speciali con protagonisti Batman malvagi alternativi. Il vero Batman, quello originale, affronterà le sue maggiori paure in un nuovo albo one-shot Batman Lost di Scott Snyder, per le matite di Olivier Coipel e Bengal.

Al momento non si hanno ulteriori dettagli. L'albo uscirà l'8 novembre, qui di seguito potete vederne la cover di Bengal.

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Anteprima di Supergirl #1

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Uscirà oggi in America il primo numero della nuova testata di Supergirl, la serie scritta da Steve Orlando e disegnata da Brian Ching.

Nella prima parte della saga "Reign of the Cyborg Superman", Supergirl è tornata e lavora per il DEO per difendere National City. Come Kara Danvers, tipica adolescente americana e studentessa del liceo, Supergirl deve bilanciare la sua vita di supereroe con la sua nuova vita sulla Terra. Ma alcuni demoni del suo passato kryptoniano stanno tornando a tormentarla, e Kara si ritroverà faccia a faccia con il padre: il sinistro Cyborg Superman!

Di seguito potete ammirare l'anteprima di Supergirl #1. La cover è ad opera di Brian Ching, la varian è realizzata da Bengal.

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Il primo incontro tra Batman e Jason Todd in Red Hood & The Outlaws: Rebirth #1

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Continuiamo a sbirciare all'interno del DC Rebirth, con un primo sguardo a Red Hood & The Outlaws #1, in uscita il prossimo 27 luglio.
Assisteremo all'incontro in flashback tra Batman e il piccolo Jason Todd e a come il Cavaliere Oscuro si prenderà cura del ragazzo, con i due che mangiano l'hamburger sulla Batmobile.
Ma ormai Jason è diventato Red Hood e, dopo uno sconvolgente scontro con Batman, che ne consolida lo stato di villain, decide di calarsi sotto copertura nei bassifondi di Gotham per colpire la malavita dall'interno.
Lungo la strada, incontrerà due improbabili alleati: Artemis, una amazzone caduta in disgrazia e Bizarro, lo strambo clone di Superman, formando così una sorta di "Trinità Oscura".

Autore della storia è Scott Lobdell, mentre i disegni sono di Dexter Soy. La cover è di Giuseppe Camuncoli e Cam Smith; la variant di Bengal.

Di seguito, l'anteprima non letterata di Red Hood and The Outlaws: Rebirth #1 pubblicata da Newsarama.

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