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Gennaro Costanzo

Gennaro Costanzo

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Rio 2 ed Epic: nuovi video

Sono stati diffusi due nuovi video di Rio 2 ed Epic. Ve li mostriamo di seguito.

Rio 2: teaser trailer in italiano

In RIO 2 troviamo Blu, Jewel e i loro tre bambini che vivono una fantastica vita domestica in quella magica città. Quando Jewel decide che i ragazzi devono imparare a vivere da veri uccelli, insiste affichè la famiglia si avventuri in Amazzonia. Mentre Blu cerca di andare d’accordo con i nuovi vicini, dovrà lottare contro il timore di perdere Jewel e i ragazzi, affascinati dal richiamo della natura.

Epic: featurette



EPIC è una fantastica avventura d’animazione che svela un mondo mai visto prima d’ora. Dai creatori de L’Era Glaciale e Rio, EPIC racconta la storia dell’eterna lotta tra le forze del bene, che mantengono vivo il mondo naturale, e le forze del male, che vorrebbero distruggerlo. Quando una teenager si trova magicamente trasportata in questo universo nascosto, si unirà a un gruppo di guerrieri per salvare il loro mondo… e il nostro

Topolino 3000: intervista a Casty

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casty2013Classe 1967, Andrea Castellan (in arte Casty), è sceneggiatore e disegnatore di Topolino dal 2003 e si è fatto notare con una serie di storie di qualità che hanno avuto il merito di riportare in auge il Topolino avventuroso di Floyd Gottfredson, Ted Osborne, Bill Walsh e dell'italiano Romano Scarpa. Fra le sue avventure più famose, ricordiamo: Topolino e il mondo che verrà, Topolino e le regolissime del Guazzabù e Topolino e il dominatore delle nuvole.

Salve Casty e bentornato su Comicus!
Grazie a voi, è sempre un piacere.

La prima domanda che voglio farti riguarda il lettore prima che l'autore. Che ruolo ha avuto Topolino nella tua vita e quale è il tuo primo ricordo legato alla testata?

Eh, difficile identificare il primissimo ricordo: Topolino, in casa mia, c'è sempre stato. Non lo si collezionava ma era sempre presente, e ricordo che "sbucava" dalle mani dei miei genitori, oppure lo trovavo dai nonni: ancora non sapevo leggere, ma sfogliavo e risfogliavo quelle bellissime pagine cercando di immaginarmi i dialoghi, oppure chiedendo ai miei cosa stavano dicendo i personaggi.
Quei personaggi erano adorabili, immediatamente "comprensibili", ed erano un irresistibile stimolo a inventare nuove avventure: dapprima come compagni dei giochi di bambino, e poi come effettivi protagonisti dei fumetti che facevo da piccolo.
Sono felicissimo di lavorare, oggi, con loro e in particolare con Mickey, che adoro.
Sì, so che ci sono un sacco di persone che lo ritengono "antipatico e perfettino", ma questo è, anzi e addirittura, uno sprone a scrivere sempre più avventure che smentiscano questa convinzione. Spero che raggiunta la soglia di, diciamo, duecento/trecento avventure con "Topolino simpatico", qualcuno si ricrederà, no?

Se dovessi sceglierne solo una, quali fra le tante storie pubblicate in questi 3000 numeri è particolarmente importante per te?

Argh, domanda… impossibile! Sceglierne una, e una sola, è davvero dura. Anche perchè molte delle mie storie preferite le ho lette per la prima volta sui Classici, piuttosto che su Topolino. Comunque… ok, dico "Topolino e la dimensione Delta": la lessi per la prima volta a dieci anni, e ne rimasi folgorato. E tutt'ora, periodicamente, mi capita di rileggerla. Ritengo quella storia più importante di altre perchè ha fissato in me "quella" immagine di Mickey ed ha, fondamentalmente, caratterizzato il mio attuale modo di scrivere.
Però ce ne sono davvero tantissime altre che per me sono importanti e che hanno instillato in me la voglia di leggere (e fare) fumetti: Barks, Cimino, Gottfredson e Walsh, Pezzin… senza le loro opere, non sarei qui.

Che differenze trovi nel Topolino di oggi rispetto al passato e perché credi che sia ancora così popolare?

La forza del settimanale sta nel fatto che è, ed è sempre stato, uno specchio della società contemporanea. "Topolino" contiene diverse tipologie di storie: si va dalle cosiddette "storie vip", che possono attirare i lettori più… teleaffezionati, alle storie con riferimenti letterari e culturali. Ci puoi trovare storie semplici e divertenti, composte per lo più da gag, o gialli intricatissimi. Ogni "palato" può essere soddisfatto, l'importante è riuscire a mantenere il giusto equilibrio tra le tipologie di storie.
Rispetto al passato, il giornalino, pur cambiatissimo, mantiene la sua coerenza: oggi come ieri, ci lavorano molti dei migliori autori in circolazione e, oggi come ieri, il suo pubblico di riferimento sono i bambini "svegli" (per bambini intendo ovviamente i lettori da 0 …a 99 anni).

Parliamo del tuo lavoro. Ricordi la tua prima storia su Topolino? Cosa ci puoi dire a riguardo?

Eh, la prima storia non si scorda mai! È stata "Topolino e i mostri idrofili", disegnata da Andrea Ferraris. Sembra ieri, e invece quest'anno festeggio i dieci anni di attività su Topolino… nonchè addirittura venti come fumettista, considerando che nei dieci anni precedenti ho lavorato per Cattivik e Lupo Alberto.
Quella storia, in verità, fu una sorta di… test. Approdando a Topolino, io avevo già in mente il tipo di avventure che mi sarebbe piaciuto fare e volevo verificare se, al lato pratico, ci fosse la possibilità di realizzarle. Il dubbio derivava dall'aver visto Mickey, in quegli anni, andare in una direzione abbastanza distante dal suo carattere originale così come l'avevano formato Gottfredson prima e Romano Scarpa poi.
Appresi con sollievo, però, che quel tipo di Mickey aveva ancora una folta schiera di sostenitori sia in redazione che tra i miei colleghi e, soprattutto, tra i lettori. "I mostri idrofili", pur nella sua semplicità, e ligia ai "paletti" che un autore esordiente più d'ogni altro deve seguire, conteneva comunque gli embrioni del tipo di storie che avrei voluto fare. E che successivamente mi fu consentito di fare.

Riguardo la tua storia su Topolino 3000, Topolino e il sorprendente 3000 (potete vederne una bozza della prima tavola nella gallery), come è nata e come si è sviluppata questa idea?

In previsione del numero 3000, l'autunno scorso è stato chiesto a tutti noi autori di sviluppare delle storie a tema: a me è stata richiesta "una storia con Topolino e …il cast che vedrete, di argomento sci-fi o thriller, di 30 pagine".
Una bella sfida, giacchè 30 tavole solitamente sono strette per il tipo di storie che faccio… Invece alla fine sono molto soddisfatto del risultato soprattutto perchè, oltre a una trama (spero) interessante, sono riuscito a evidenziare i rapporti che legano Topolino e i suoi amici. Ne è venuta fuori un'avventura corale, in cui ognuno dà il suo contributo alla risoluzione del mistero: ah, vedrete che tra gli amici manca Pippo, poichè mi era stato espressamente richiesto di non includerlo, in quanto "assegnato" ad altro autore.
Vedrete anche che ho… machiavellicamente svicolato questo "paletto", eh eh!

tick-tockDi recente ti abbiamo visto al lavoro su Topolino e il dottor Tick Tock, una bella storia che, come nel tuo stile, mescola il classico Topolino al gusto moderno in maniera elegante e intelligente. La storia era firmata con Enrico Faccini, una penna associata più ai paperi ma con cui hai già lavorato in passato. Si nota, nonostante le vostre differenze, una grande affinità. Vi vedremo ancora all'opera insieme?

Oh, spero vivamente di sì! Con Enrico abbiamo un calderone di idee da realizzare, e l'unico timore è di non riuscire a concretizzarle tutte prima che ci colga la …vecchiaia. Ho letto qua e là che molti si sono stupiti per la nostra collaborazione, ma in realtà Enrico è, come me, un grande estimatore di Gottfredson e Scarpa, e possiede questo genere di trame nel suo repertorio: si guardi per esempio la sua storia con Topolino e la "Topington", di qualche mese fa. Il problema (se così si può definire) è che lui riesce talmente bene nelle sue folli storie coi Paperi che i lettori ormai "esigono" quelle, da lui. Trovo sia ammirevole da parte sua lasciare ogni tanto il terreno sicuro dei Paperi per dare una mano, con la sua geniale creatività, all'universo di Mickey.

Attualmente a cosa stai lavorando? Ti rivedremo presto su Topolino?

Oltre a un buon numero di storie assortite, ci sono un paio di divertenti avventure con Topesio, l'acerrimo rivale amoroso (e non solo) di Topolino, grazie alle quali porto avanti l'idea di allargare il più possibile il parco dei comprimari di Topolinia. Queste sono storie sicuramente meno epiche rispetto all'ormai inevitabile (per me) pietra di paragone che è "Il mondo che verrà", ma credo che la rivalutazione di Mickey come personaggio simpatico passi anche attraverso questo genere di avventure. Entro l'anno poi dovrebbe uscire "Darkenblot 2", con i disegni assolutamente spettacolari di Pastrovicchio. Visto il bel successo della prima serie specialmente tra i ragazzi, questa volta abbiamo dato alla vicenda un taglio ancor più avveniristico: ho visto le tavole in anteprima e sembra davvero di leggere… un film. Lorenzo è bravissimo!
Per chi invece …"storce il naso" dinanzi a storie con beghe amorose o robottoni (eh eh, anch'io come Enrico sono un po' prigioniero dei lettori che "esigono"…), sto preparando un po' di storie di stampo più classico. La più importante è sicuramente "Topolino e l'impero sottozero", con Atomino, che però sta necessitando di una lavorazione piuttosto lunga e che probabilmente vedremo, se tutto va bene, nel 2014. (Potete vedere qualche anticipazione delle storie future nella gallery in basso, ndr.).

Ringraziamo Casty per la sua disponibilità.

Batman Arkham Origins: trailer italiano

È stato appena diffuso il primo trailer italiano del terzo capitolo della saga videoludica dedicata al cavaliere Oscuro: Batman Arkham Origins. Potete vederlo di seguito. È stato confermato, inoltre, che nel gioco si potrà vestire i panni di Deathstroke.

Ambientato anni prima dei due precedenti capitoli, nel videogame vedremo all'opera un giovane Uomo Pipistrello incontrare per la prima volta molti dei suoi storici nemici.
L'uscita di Batman Arkham Origins è prevista per il prossimo 25 ottobre quando il titolo sarà disponibile per Wii U, PlayStation 3, Xbox 360 e PC.

Topolino 3000: intervista a Roberto Gagnor

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robertogagnorTorinese, classe 1977, Roberto Gagnor scrive storie per Topolino dal 2003. Fra le storie più importanti: Topolino e il surreale viaggio nel destino, Quacklight - Vampiri fascinosi a Paperopoli, Topolino e il ritorno alla Dolce Vita. Per Topolino 3000 ha scritto la sceneggiatura di Archimede & Edi e il cacciatore di passato per i disegni di Claudio Sciarrone.

Salve Roberto e benvenuto su Comicus!
 
Partiamo con una domanda rivolta al lettore prima che all'autore. Che ruolo ha avuto Topolino nella tua vita e quale è il tuo primo ricordo legato alla testata?

Un ruolo enorme! Il mio primissimo ricordo è il numero 1218 dell'aprile 1979... anche se non sapevo ancora leggere. Poi ho capito il significato dei termini "fine prima puntata - continua la prossima settimana" e allora i miei genitori non hanno avuto scampo: dal 1983 (numero 1414) ho iniziato a comprare il Topo ogni settimana. Poi mi sono abbonato. Insomma, non ho più smesso! Ho imparato a leggere sul Topo, ho imparato parecchie parole difficili (ne ho parlato diffusamente qui e qui): ho imparato, in una parola, a vivere. Topolino era importante nella mia vita ancora prima che iniziassi a lavorarci. Oggi, poi, è fondamentale.

Se dovessi sceglierne solo una, quali fra le tante storie pubblicate in questi 3000 numeri è particolarmente importante per te?

Be', tutte le storie degli anni '80, nei numeri dal 1400 al 1700, per me sono state importantissime per la mia formazione, sia come autore che... come persona! Il Guerra e Pace papero di Carpi e la sua storia dipinta, la prima, con Paperino menestrello. Qualunque storia di Marconi. Le Paperolimpiadi di Scarpa, che cerco invano di copiare ancora oggi! Le prime storie a bivi di Concina. L'Indiana Pipps e la Ricerca della Pietra Zodiacale di Bruno Sarda, di cui oggi sono fiero di essere amico. E qualunque cosa di Cavazzano, che per me resta un mito assoluto.

Che differenze trovi nel Topolino di oggi rispetto al passato e perché credi che sia ancora così popolare?

Le differenze, forse, si trovano nella complessità narrativa delle storie. Una storia di trent'anni fa, salvo picchi tipo Cimino o Martina, era mediamente più semplice. Oggi, invece, noi autori cerchiamo di rendere le storie più interessanti, con un livello di raffinatezza narrativa che smentisce completamente, se mai ce ne fosse bisogno, l'idea della presunta "semplicità" del fumetto. Parliamo di arte, di politica (anche se a modo nostro), di tecnologia. Raccontiamo personaggi sfaccettati, complessi, in storie dalla struttura più raffinata. Del resto viviamo in un mondo in cui i nostri lettori, adulti e ragazzi, guardano i Simpson e i Griffin: sono abituati alla metanarrazione, a una molteplicità di livelli narrativi etc. Quindi sta a noi "smontare" la vecchia griglia sia nel disegno che nella sceneggiatura. Topolino non è mai stato così moderno, dal punto di vista del fumetto. E questa evoluzione, che la direttora Valentina e la redazione hanno approvato e incoraggiato, è appena all'inizio: anche se i risultati, nella qualità media delle storie, si vedono già.

In tutto questo, poi, Topolino resta amatissimo e popolarissimo per un semplice motivo: perché quei personaggi non sono "cosi" col becco e le orecchie. Siamo NOI. Sono esseri umani che happen to be paperi e topi. La loro umanità, i loro difetti, i loro pregi, le loro manie, sono le nostre. Parlano a tutti noi, senza distinzione di provenienza geografica, età, sesso, religione. Ci dicono qualcosa di noi. E come diceva Calvino parlando dei classici, non hanno mai finito di dire quello che hanno da dire.

Parliamo del tuo lavoro. Ricordi la tua prima storia su Topolino? Cosa ci puoi dire a riguardo?

La prima storia che ho scritto è "Paperino e il ballo della distrazione", faticosamente partorita nella primavera del 2003: Ezio Sisto, grandissimo vicedirettore del Topo, mi aveva fatto un colloquio e, dato che non ho frequentato l'Accademia Disney o altre scuole, mi ha insegnato tutto sul campo... e con le cattive! Scherzi a parte, Ezio mi ha insegnato tantissimo. Era una storia semplice semplice, nata da una gag famigliare (io sono MOLTO distratto), sei tavole scritte e riscritte. La prima che è uscita, però, è "Eta Beta campione intergalattico", dedicata alla mia esperienza a Passaparola, dove avevo vinto qualche puntata a fine 2003. Dato che anche il grande Francesco Artibani era passato di là, la redazione decise di farci scrivere due storie sul tema, in un numero con tanto di intervista a Gerry Scotti eccetera. Tra l'altro, quella storia me la disegnò Silvia Ziche, meravigliosamente. Per cui, fu un gran bel momento.

Cover3000 new-1Riguardo alla tua storia su Topolino 3000, Archimede & Edi e il cacciatore di passato, come è nata e come si è sviluppata questa idea?

Non vorrei spoilerare troppo... ma la redazione mi ha chiesto di lavorare su un tema, l'obsolescenza tecnologica. Così ho iniziato a ragionare sul passare del tempo, che nei fumetti Disney non si vede mai o quasi. Topolino non ha continuity, e forse per questo ci piace così tanto: tutto ricomincia daccapo a ogni storia. Stavolta, invece, ho deciso di mostrare il tempo che passa. Ho 36 anni e inizio a rendermi conto... di quanto sia vecchio, e di quanto la mia generazione sia attaccata ai propri ricordi, ai gadget, dalle cassette audio ai VHS, dai vinili alle action figures. Io poi a questo proposito sono tremendo, un vero nerd! E lo è anche Claudio Sciarrone, che ha disegnato fantasticamente la storia. Ci abbiamo messo parecchie strizzate d'occhio ai lettori più adulti (tutti gli anni '70, '80 e '90, dagli 883 ai Duran Duran!), ma abbiamo anche cercato di raccontare una storia più malinconica del solito. Il finale, però, è molto uplifting... e ci sono anche dei cameo: Claudio ha messo dentro anche se stesso, la sua famiglia e me... in versione papera!

Fra le tante storie che hai scritto, ce n'è qualcuna a cui sei particolarmente legato o di cui sei particolarmente fiero? Noi ricordiamo, fra le tante, Topolino e il surreale viaggio nel destino disegnata da Giogio Cavazzano, cosa puoi raccontarci di questa storia?

Be', sì, forse è quella la mia preferita in assoluto. Con Cavazzano avevo già lavorato alla parodia di Twilight, Quacklight, e per me era stato un momento favoloso: il mio mito da trent'anni che disegna una mia storia! Pochi mesi dopo, nell'estate del 2010, ho scoperto che a Milano avrebbe aperto una mostra su Dalì... e sul suo lavoro con Walt Disney per Destino, un corto poi abbandonato per motivi di budget e riesumato e completato solo parecchi anni dopo. Appena l'ho saputo ho pensato che sarebbe una bella novità... una storia di Walt Disney CON WALT DISNEY DENTRO.

Così ne ho subito parlato a Davide Catenacci, il mio ottimo editor: l'idea gli è piaciuta e mi sono messo subito al lavoro! La storia conta solo 20 tavole per motivi di tempo: dovevamo uscire a settembre, all'apertura della mostra, e avevamo pochissimo tempo! Per cui ho galoppato, tra la scrittura e la documentazione, anche "barando" un po': negli anni '40 Topolino, Paperino e Pippo erano già più o meno come oggi, ma ho preferito raccontarli nelle loro versioni anni '30, più "surrealiste"... anche perché volevo vedere Cavazzano disegnarli così! E lui si è divertito molto, facendo un lavoro spettacolare. Il bello di lavorare con lui (e con molti altri colleghi disegnatori) è che puoi scatenarti. Provare tutto, inventarsi di tutto, scardinare la gabbia della tavola, esagerare con splash page o tagli impossibili: e lui ce la farà. Anzi, troverà una soluzione ancora più bella di quella che hai pensato! (Nella gallery in basso, trailer, tavole ed estratto di sceneggiatura della storia ndr.).

Tornando a Quacklight, invece, c'è una piccola nota personale: quella storia mi ha portato fortuna. Tre anni fa Michela, una ragazza di Pavia, l'ha letta e mi ha scritto per farmi i complimenti. Ci siamo sentiti, ci siamo visti... e a settembre ci sposiamo! Insomma,Topolino è stato ancora una volta importantissimo.

Attualmente a cosa stai lavorando? Ti rivedremo presto su Topolino?

Sì! C'è una saga spaziale in due parti con Sciarrone in uscita, poi il terzo capitolo delle avventure di Brigittik (l'alter ego di Brigitta... eroina delle cause perse romantiche!) con Mangiatordi, una storia di Paperinik (un omaggione a Jack Kirby!) su Paperinik Appgrade di giugno con Lavoradori. E un thriller di topi ad alta quota con Cavazzano, oltre a una storia estiva e a una storia più lunga con Sciarrone!

Su altri fronti, continuo a insegnare sceneggiatura all'Istituto Antonioni di Busto Arsizio e all'Accademia 09 a Milano. E dopo il mio ultimo corto, Il Numero di Sharon, sto lavorando al mio primo film da regista e sceneggiatore, Mille! una commedia alla Local Hero, con Tempesta Film. La sceneggiatura è pronta e sto lavorando molto bene col mio produttore, Carlo Cresto-Dina: adesso speriamo di trovare un po' di fondi!

Ma qualunque cosa succeda, non smetterò mai di scrivere Disney. È un sogno realizzato, un lavoro che amo tantissimo, una fonte continua di gioia.
Faccio il lavoro che sognavo da piccolo, mi diverto, mi pagano e il futuro è tutto da scrivere: come si fa a non essere ottimisti?

Ringraziamo Roberto per la sua disponibilità.

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