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Napoli Comicon 2015: Kleiner Flug, intervista a Filippo Rossi

Al Comicon di Napoli abbiamo avuto l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con Filippo Rossi, editor e sceneggiatore per la Kleiner Flug. Per l'occasione, Filippo ci ha presentato le novità della casa editrice e svelato la filosofia che la guida.

Ciao, Filippo e benvenuto su Comicus!
La Kleiner Flug è una casa editrice che è nata da poco più di un anno, qual è la vostra identità all'interno del panorama fumettistico italiano?

Siamo partiti, naturalmente, da una grossa passione per il fumetto. Questo penso sia inevitabile, anche se non è una cosa così comune. L'idea iniziale è stata molto particolare. Parto specificando che siamo in due in questa avventura: il mio socio, Alessio D'Uva, che è anche il presidente e colui che ha lanciato il progetto, una sera passeggiando vicino agli Uffizi, alla galleria dei personaggi famosi, si è reso conto che c'erano 28 state di personaggi illustri, di toscani illustri. E quindi lui inizialmente ha pensato di fare un libro a fumetti per ognuno di questi personaggi. Poi la cosa si è trasformata e ha preso un'organicità diversa.

Se non erro, Alessio ebbe questa idea vari anni fa (almeno 5) giusto?
Esatto, poi c'è voluto un po' di incubazione e si è trasformata in un progetto editoriale vero e proprio. Al progetto iniziale, si sono aggiunti adattamenti di romanzi e di opere teatrali.

Dunque, c'è una particolare attenzione verso i temi dell'arte e della letteratura. È una vostra specificità o è semplicemente un punto di partenza?
Sì, è una specificità. La chiave di questo progetto è che il fumetto può rappresentare un ponte con le arti maggiori attraverso un linguaggio che sa essere semplice e che può arrivare anche a lettori meno esperti. Può far passare sia temi dei grandi romanzi, della grande letteratura, sia i temi della storia dell'arte.

Tu hai sceneggiato il volume dedicato a Francesco Petrarca. Come mai? È stata una scelta voluta dovuta a una passione per il personaggio?
Sì, naturalmente all'inizio del tutto abbiamo cercato di assegnare i vari personaggi a un gruppo di autori. Io ero già in rapporti professionali e di amicizia con Alessio e ho proprio scelto Petrarca. Lo studiai a scuola, e al di là dello studio scolastico che mi aveva annoiato, come immagino un po' a tutti, ci avevo letto qualcosa dietro, qualcosa anche di personale, trascendendo anche la santità del personaggio che spesso appare un po' freddo e poco raggiungibile. Però alle spalle c'è una grossa umanità e una grossa sensibilità, l'ho trovato sempre affine insomma.

copertinapetrarca

In che modo viene trattato il racconto? È un'opera narrativa o didattica?
In generale la nostra idea è quella di fare opere narrative, che hanno sicuramente una componetene didattica, ma non didascalica. Attraverso episodi del vissuto, più o meno reali, riuscire a trarne fuori una forma di umanità. Nello specifico Petrarca è stato costruito mettendo insieme parti di tutti i suoi viaggi. Lui era sempre in movimento, sempre in viaggio, non molto avventurosi, ma in ognuno di essi c'era qualcosa, o amicizie fortissime, o solitudine, o la sua grande diplomazia che derivava dal suo grande impatto umano. Quindi ho radunato alcuni dei viaggi in un unico che va da Avignone a Roma, ed io racconto solo la parte che va da Genova ad Arezzo. Quindi, dal suo rientro in Italia fino ad Arezzo dove c'è la casa del padre e quindi, in tutto e per tutto, alle sue origini.

Quali sono le novità che avete presentato al Comicon di Napoli?
A Napoli abbiamo presentato il volume su Farinata degli Uberti, grande condottiero fiorentino, e la Maschera della Morte Rossa. Sono i volumi scritti e disegnati dagli autori più giovani tra tutti quelli con cui abbiamo collaborato e questo per noi è una forma di vanto.

Sono tutti toscani gli autori?
Toscani anche un po' per caso. Giuseppe Dell'Olio e Pierpaolo Putignano, ad esempio, sono entrambi pugliesi, il punto di aggregazione è la scuola di Comics di Firenze. Noi tendiamo a far fare volumi ad autori che sono usciti da lì. Le cifre del mercato italiano danno poca possibilità di investire su esordienti, noi ce lo siamo prefissati quasi come obiettivo. Naturalmente, facciamo un grande lavoro di editing su di loro, in modo da farli crescere ancora e fargli fare quel salto che nella scuola non succede.

Quali sono i progetti che avete in lavorazione?
In lavorazione ci sono alcuni libri della quarta collana, che riguarda le opere teatrali, dunque la Locandiera di Goldoni, L'importanza di chiamarsi Ernesto di Wilde. Poi, per le altre collane, abbiamo un volume su Galileo e La Linea d'ombra di Conrad. Insomma, un po' di carne al fuoco.

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