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Intervista a Mario Alberti & Red Hands preview!

Intervista a Cura di Stefano Perullo


1. La prossima settimana una nuova serie invaderà il mercato francese, sto parlando di Redhand una graphic novel scritta da Kurt Busiek ed impreziosita dalle tue matite. Ci puoi raccontare di cosa tratta?

Mario Alberti: E' uscita, che poi invada veramente qualcosa è ancora da vedere. Io mi accontenterei di molto meno...un film, la versione animata e pupazzetti di Redhand in tutti i supermercati e sarei già soddisfatto.
Secondo Kurt è "sword and sorcery" (un po' alla Conan che è una sua grande passione) ma con un taglio fantascientifico/postapocalittico. In pratica il protagonista è un uomo del passato, un soldato per la precisione, svegliatosi da un sonno millenario in un mondo faticosamente in cerca di riprendersi dalla catastrofe che ha spazzato via la classica avanzatissima civiltà suicida (non c'è ironia in questo, mi sembra una caratteristica molto diffusa tra le civiltà all'apice del loro splendore). E', come tutti i personaggi che si rispettino, un uomo del destino, annunciato da profezie e da cui ci si aspetta che combatta e sconfigga gli dei. Dei che poi in realtà sono...e be', qui vi tocca aspettare qualche anno per saperlo. Quanti dipende soprattutto da Kurt.
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo il soggetto però è stato un incrocio tra il telefilm Kung Fu e "Un uomo chiamato cavallo"...infatti i primi bozzetti per Redhand erano ispirati al grandissimo Richard Harris.

2. Redhand è una vicenda ambientata in un futuro postapocalittico, come ti sei documenmtato per visualizzare questo scenario?

Mario Alberti: Ho cercato di evitare di riproporre cosa già viste, per cui la mia è stata quasi una documentazione alla rovescia...per sapere cosa era già stato fatto in modo da evitarlo. Spero di essere riuscito a fare una cosa almeno un po' originale, in fondo è un'ambientazione abbastanza abusata ed è facile cadere nei cliché. Ci troviamo in un'era del ferro, grosso modo, e per i costumi e il villaggio mi sono ispirato soprattutto a cose africane (tipo i masai ma non solo). C'è poi una parte in cui si parla di ceramiche, di vasi e di torni su cui mi ero documentato moltissimo, immaginando anche delle scene che poi non hanno trovato spazio nel libro. Ad esempio: l'argilla viene preparata, mescolata ad acqua, pestandola con i piedi e mi sarebbe piaciuto fare una scena dove si vedeva una specie di danza delle donne per pestare l'argilla (tipo la pestatura dell'uva)...maledetto spazio tiranno.

3. In una recente intervista, rilasciata al sito internet Newsarama, Busiek ha dichiarato che redhand nasce come atto d'amore per Conan il Barbaro. Un amore che lo ha spinto a creare un personaggio per certi versi simile al Cimmero ma in definitiva tutto suo. E' anche la tua versione del barbaro cimmero?

Mario Alberti: Mi sento quasi in colpa a dirlo ma io di Conan conosco in pratica solo il film con Shwarzenegger e me ne sono tenuto lontano il più possibile. Comunque direi che magari Conan è stato il punto di partenza per Kurt ma poi la strada presa se ne è completamente allontanata.

4. Di quanti numeri si comporranno le vicende di Redhand?

Mario Alberti: Interrogato a riguardo, Kurt si tiene sul vago. Dice dieci ma ho l'impressione che se la serie funzionasse sarebbe felicissimo di farne di più.

5. Come è nato il tuo coinvolgimento su questa opera?

Mario Alberti: A un certo punto gli Humano hanno cominciato a propormi progetti da alternare a Morgana, soprattutto cose legate alla loro presenza negli Stati Uniti. Questo di Kurt è quello che mi ha convinto a fare il grande passo e a interrompere una collaborazione, quella con la Bonelli, di cui ero soddisfattissimo e che non prevedevo proprio di lasciare un giorno. Soprattutto mi è piaciuta, e mi ha convinto, la disponibilità e la grande apertura di Kurt quando si è trattato di discutere il soggetto prima e la sceneggiatura poi.

6. E' già prevista un'edizione italiana di Redhand?

Mario Alberti: Sì, Pavesio spera di uscire per Lucca. La traduzione è già fatta, da me, e non credo ci siano altri possibili intoppi per cui sono ottimista.

7. Busiek in questi giorni è stato designato come scrittore di JLA per la DC Comics, è possibile in futuro un coinvolgimento su questa testata? E, in ogni caso, saresti interessato a produrre tavole per il fumetto seriale statunitense oppure la serialità è un'esperienza che hai momentaneamente abbandonato nel momento in cui hai lasciato la Bonelli?

Mario Alberti: La serialità no, grazie. Oltretutto non sono un grande fan dei supereroi. Ma farei un'eccezione: una, e una sola, storia dell'Uomo Ragno. Per ragioni affettive.


Qui di seguito alcune tavole di preview (prive di dialoghi) del nuovo albo di Alberti e Busiek!

























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Fausto Ruffolo
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