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Il mercato dei fumetti americani è vicino alla saturazione?

In un lungo articolo, Newsarama ha analizzato l'attuale mercato fumettistico statunitense, concentrandosi in particolare su un fenomeno abbastanza recente. Parliamo della tendenza di alcuni editori a pubblicare una moltitudine di titoli portando il mercato a una saturazione. Se il numero di fumetti è infatti cresciuto, quello delle copie vendute è tendenzialmente costante. La varietà di titoli presenti sul mercato è, a prima vista, un fattore positivo, ma siamo sicuri faccia bene allo stesso?

Secondo alcuni rivenditori e alcuni editori questo aumento delle testate è un problema in quanto ogni titolo diventa meno redditizio. "Abbiamo notato più di un anno fa che il numero di uscite di tutti gli editori più importanti era aumentato nel periodo 2014-2015" ha dichiarato Filip Sablik, presidente editoriale e di marketing dei BOOM! Studios. "Siamo anche noi colpevoli di questo, certo. È facile essere entusiasti di un mercato in crescita, ma quando questo entusiasmo supera di gran lunga quello che il mercato consente, le vendite vengono cannibalizzate".
Per evitare che questo accadeva, dunque, i BOOM! Studios hanno tagliato il 15% delle loro testate, una scelta che ha pagato tanto da far aumentare il loro fatturato.

Randy Stradley, vice-presidente editoriale di Dark Horse, ha detto che anche la sua azienda ha notato i problemi causati da un numero crescente di titoli.
"La Dark Horse ha avuto un periodo in cui le uscite mensili erano praticamente il doppio di quelle degli anni precedenti, ma è diventato evidente che i nostri profitti non erano raddoppiati", ha dichiarato. "Una cosa che è certa è che più non è necessariamente meglio. Si può avere la quota di mercato migliore del mondo e fallire. La quota di mercato non è la stessa cosa del profitto."

Alcuni negozianti puntano il dito contro gli editori di supereroi, come la DC ma in particolare la Marvel. Se infatti, come riporta Ryan Seymore, di Comic Town in Ohio, la DC ha mantenuto fisse 52 uscite al mese con 2 spedizioni mensili, la Marvel pubblica diversi titoli per ogni personaggio o gruppo, lanciando eventi continui e vari spin-off, rendendo difficile reggere il passo.
"La Marvel è l'unica azienda colpevole di un eccesso di saturazione", ha dichiarato Charlie Harris, proprietario di Charlie's Comic Books, Tucson (Arizona). "Dynamite e IDW spesso sono un po' fuori controllo con i loro titoli in licenza e crossover, ma sono gli innumerevoli primi numeri della Marvel che si ammucchiano invenduti nel mio negozio. E ultimamente la Marvel ha spedito copie gratis in più dei loro titoli, spesso raddoppiando il mio ordine! Non potendo vendere il doppio di quello che ho ordinato, ho messo da parte questi fumetti per regalarli durante il Free Comic Book Day."

Joe Field, promotore del Free Comic Book Day, ha detto che ci sono scelte difficili da fare con tutti gli editori:
"Posso dire che fino a poco tempo fa, vendevo un minimo di 35 copie di qualsiasi primo numero Marvel. Tuttavia, ci sono state una serie di fumetti usciti negli ultimi due mesi di cui ho avuto difficoltà a venderne 10 copie, nonostante la mia ordinazione per vendite potenzialmente migliori. La risposta della Marvel è stata quella di spedire molte più copie dei fumetti che non hanno venduto la prima volta. Apprezzo le loro prospettive rosee, ma le cose per me sono molto diverse a livello della strada."

Seymore fa notare che la qualità media tende a scendere quando si pubblicano troppi titoli influenzando negativamente sulle vendite ed elogia editori come la Image che pubblicano meno titoli, ma di qualità maggiore e genere differenti. Un pensiero condiviso da Dinesh Shamdasani, CEO e chief creative officer della Valiant Entertainment per cui pubblicando meno titoli ognuno riceve "l'amore che merita". Lo stesso Shamdasani sottolinea come sia consapevole che un numero maggiore di testate dia maggiore visibilità sugli scaffali, ma mina seriamente la qualità degli stessi. Anche Stradley della Dark Horse è consapevole che l'enorme quantità di fumetti Marvel e DC possono tagliare gli ordini alla sua casa editrice e togliere spazio sugli scaffali. È evidente che questo prima o poi abbassi il profitto, che le uscite sono sproporzionate al reddito e dubita che i rivenditori vogliano sostenere un mercato solo con Marvel e DC.

Tuttavia, alcuni negozioanti ritengono positiva la crescita di titoli disponibili, perché si traduce in una maggiore varietà da cui scegliere. Ad esempio, Jesse James, proprietario di Jesse James Comics in Glendale, Arizona, ha detto che dal punto di vista di un rivenditore, la selezione consente ai diversi negozi di personalizzare i loro ordini in base ai loro clienti aumentando la loro audience offrendo titoli per tutti.
Bret Parks di Ssalefish Comics in Winston Salem, North Carolina, ha detto: "Non tutti i fumetti avranno un pubblico in ogni negozio, ma non è bello avere questa opzione?".
Joe Field di Flying Color ha detto che se anche conosce i rischi di sovra-saturazione, l'aumento di varietà può soddisfare la fame di tutti: "Le persone si lamentano di avere troppe scelte per la TV, dove abbiamo 500 canali, Netflix, Hulu, On Demand, streaming? I fumetti non sono diversi." Field aggiunge che l'offerta oggi è più vasta e non si limita solo ai fumetti, ma anche ai magazine, ai graphic novel, ai videogiochi e a tutto il resto e che oggi servono semplicemente più titoli per vendere lo stesso numero di fumetti di un tempo. "Uno degli assiomi veri e provati della vendita a dettaglio è che ci sono sempre troppi fumetti quando non vendono e mai abbastanza quando si vendono." Inoltre, gli editori non potranno che aumentare il loro numero se possono permettersi di farlo. "Sembra che ci siano troppi [fumetti adesso], ma sarà poi il mercato in ultima analisi a decidere."

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