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Animation History #18: Peter Pan

Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale aveva interrotto bruscamente la lavorazione di tre film che erano in avanzata fase di sviluppo: Cenerentola, Alice nel paese delle meraviglie e Peter Pan. Se i primi due titoli raggiungono i cinema americani rispettivamente nel 1950 e nel 1951, il terzo sarà completato solamente nel 1953, potendo però contare sul budget più sostanzioso che fosse mai stato investito per un film d'animazione; la produzione non poté però contare sulla costante collaborazione di Walt Disney, all'epoca impegnato con alcuni film dal vivo e i primi progetti per un parco di divertimento, anche se gli animatori sono concordi nell'affermare che con alcune annotazioni apportò idee fondamentali per la resa finale dei personaggi e per l'atmosfera fantastica.

Basato su una pièce teatrale scritta da J.M. Barrie e successivamente adattata in un romanzo, Peter Pan è uno dei film che meglio rappresenta la filosofia Disney attraverso il messaggio per cui si può crescere conservando il proprio fanciullo interiore. Il protagonista, un bambino che non cresce mai, è basato sulle fattezze del giovane attore più in voga agli studi Disney, quel Bobby Driscoll già visto ne I racconti dello zio Tom e Tanto caro al mio cuore che qui presta anche la voce al personaggio principale; da evidenziare come Peter Pan sia il primo protagonista umano maschile di un lungometraggio animato Disney (se escludiamo alcuni episodi dei film antologici).
La riscrittura della storia portò via molto tempo, prendendo le distanze dalla versione originale di Barrie soprattutto nella prima stesura dove il cane-governante Nana viaggiava sull'Isola Che Non C'è assieme ai ragazzi e il finale era molto più cupo; sono però state conservate alcune caratteristiche peculiari dell'opera teatrale, tra le quali spicca la caratterizzazione di Capitan Uncino, uno dei villain più carismatici che si fossero visti all'epoca, anche grazie alla sua comicità grottesca, interpretato come nelle rappresentazioni dal vivo dallo stesso attore che recita il ruolo di Mr.Darling. Il cast può però contare su un gran numero di personaggi dotati di una caratterizzazione memorabile, come i tre figli di casa Darling, il mozzo Spugna, il coccodrillo Tick Tock o i bambini sperduti; la più grande invenzione del film è però Trilli, la fatina che sul palcoscenico era raffigurata solo da una lucina mentre qui ha delle chiare sembianze femminili e uno spiccato carattere geloso e irascibile, poi diventata un simbolo della Disney, comparendo addirittura nel suo logo. La vera protagonista femminile è però Wendy, una delle ragazze meglio realizzate in animazione fino a quel momento, il cui aspetto si può facilmente descrivere come una via di mezzo tra Cenerentola e Alice, anche per l'età anagrafica; nonostante la sua giovane età, Wendy ha un atteggiamento molto materno, caratteristica che riesce a conquistare anche i pirati aumentando la potenza emotiva del personaggio.

Gli ottimi personaggi non sono però l'unico punto di forza di Peter Pan: l'Isola Che Non C'è è un luogo immaginifico di facile presa sul pubblico grazie alla presenza di elementi come pirati, sirene, indiani e un gruppo di bambini selvaggi che vivono in un albero. La trama per certi versi si adagia su questi fattori, limitandosi in certa misura a presentarli e a farli interagire con i protagonisti in modi abbastanza basilari, ottenendo comunque un risultato più che soddisfacente, nonostante una vicenda semplice e lineare.
La pellicola gioca le sue carte migliori sul campo della spettacolarità, grazie all'ambientazione esotica e alcune scene d'azione come il combattimento finale tra Peter Pan e Capitan Uncino; le sequenze più suggestive sono però quelle di volo, in particolare nella traversata dei cieli di Londra, realizzata tecnicamente con la sovrapposizione di ben 20 piani di profondità.
Anche dal punto di vista musicale, Peter Pan può vantare una qualità innegabile: anche se sono presenti diversi pezzi di breve durata (come nel precedente Alice nel paese delle meraviglie) ci sono canzoni orecchiabili che si imprimono nella memoria dello spettatore, come "Puoi volar!" o "Seguiamo il generale".
Il brano più importante è però di certo "Seconda a stella a destra", nel quale è racchiuso lo spirito del film; la melodia era stata originariamente composta per  una canzone di Alice nel paese delle meraviglie poi scartata dal prodotto finale, poi riciclata qui con un testo differente.

Il pubblico apprezzò da subito Peter Pan, grazie alla riuscita contrapposizione tra la Londra realistica e l'universo fantastico dell'Isola Che Non C'è, popolata dai personaggi più interessanti usciti dagli studi d'animazione Disney; il successo al botteghino del film permise di rimediare alla perdita economica causata dal flop di "Alice nel Paese delle Meraviglie". L'uscita della pellicola fu accompagnata da alcune critiche che evidenziavano le numerose differenze dal testo originale, in una visione "panamericana" dell'opera simile a quanto Disney aveva già fatto con Pinocchio, imponendo una nuova visione della storia al grande pubblico; nonostante ciò, fu comunque lodato all'unanimità il riuscito mix tra umorismo e avventura con il quale è stata rappresentata la vicenda.
Peter Pan è tuttora uno dei Classici Disney più amati e può vantare un brand spin-off costruito attorno a Trilli, oltre al peso che riveste nei parchi di divertimento Disney, nel merchandising e nelle altre opere correlate. Quello che però è più importante è quanto il film abbia contribuito a riavvicinare le platee alle produzioni animate Disney, portando nuovamente gli spettatori più adulti a sognare e a tornare bambini, anche senza viaggiare necessariamente oltre la seconda stella a destra.

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