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Animation History #13: Lo scrigno delle sette perle

Nonostante l'accoglienza piuttosto fredda di Fantasia, Walt Disney serbava ancora il desiderio di fondere musica e animazione, proseguendo quel progetto che aveva cercato di mantenere vivo con Musica Maestro!. Nel secondo dopoguerra c'era anche la volontà di proporre un nuovo lungometraggio composto da un'unica storia, ma negli studi non c'erano i fondi necessari e gli animatori non avevano ancora ripreso a lavorare al ritmo necessario; per questi motivi la produzione continuò a concentrarsi su film a episodi che permettevano di preparare il terreno, lavorando più rapidamente e con costi minori.
È su questa scia che nel 1947 uscì nei cinema americani Lo scrigno delle sette perle, una compilation di sette cortometraggi, come si può ben evincere dal titolo italiano che prende le distanze dall'originale Melody Time. Come in Musica Maestro!, i brani che accompagnano ogni episodio appartengono ai generi più disparati e nella maggior parte dei casi sono stati composti per l'occasione; l'unico legame tra i singoli frammenti sono una maschera teatrale e un pennello, che in pochi secondi introducono lo spettatore a ciò che sta per vedere.

"Once upon a wintertime" ha per protagonisti un ragazzo e un coniglio, entrambi impegnati nel tentativo di conquistare le rispettive amate, immersi in un paesaggio invernale stilizzato che ricalca l'estetica delle cartoline d'auguri natalizie. L'ambientazione è l'elemento più affascinante e il corto si ricorda proprio per i fondali innevati e il laghetto ghiacciato sul quale i personaggi pattinano; la trama romantica avrebbe facilmente potuto cadere nella stucchevolezza, ma questo non avviene grazie ai simpatici parallelismi tra i personaggi umani e i conigli. Nel doppiaggio italiano questo corto viene introdotto come "la seconda perla" (e il successivo come "la prima perla") perché alla prima uscita nei cinema i due episodi erano stati inspiegabilmente invertiti, ma la traccia audio dell'epoca è stata mantenuta anche nelle edizioni home video.

"Bumble Boogie" è l'episodio più concitato dell'intera antologia, la frenetica fuga di un piccolo insetto braccato da elementi astratti composti da pezzi di strumenti musicali, in maniera simile a quanto avveniva in "After You've Gone": la fantasia degli animatori dà vita a sentieri di pentagrammi, trombe mutate in fiori, tasti di pianoforte che prendono la forma di farfalle o giganteschi serpenti.
Per evidenziare le differenze de Lo scrigno delle sette perle con Fantasia si osservi come "Bumble Boogie" sia l'unico corto del film ad usare come colonna sonora una melodia pre-esistente, ovvero il celebre "Volo del calabrone" di Nikolaï Rimski-Korsakov: il ritmo del brano di musica classica grazie al suo ritmo forsennato si rivela un perfetto sottofondo per un corto animato.

"La leggenda di Johnny Seme di Mela" è il primo dei due episodi biografici del film: racconta la vita del missionario John Chapman, ambientalista realmente esistito che ha dedicato la sua esistenza a seminare decine di migliaia di meli nell'entroterra americano, garantendo con i suoi frutteti viveri a tutti gli esploratori americani che successivamente attraverseranno quei territori. Si tratta di una vicenda un po' retorica e che non offre granché al di là della ricostruzione della vita di Johnny Seme di Mela; i momenti più interessanti sono quelli in cui compare il suo angelo custode dalle fattezze di un vecchio pioniere, in particolare nel delicato finale quando il protagonista accetta con serenità la propria morte.
Graficamente il corto mescola fondali stilizzati (come avviene in quasi tutto il film) a personaggi animati con cura, un risultato che punta all'efficacia ottenendo un buon risultato visivo.

"Little Toot" è una variante navale del cortometraggio "Pedro" contenuto in Saludos Amigos: qui invece che un aeroplanino il protagonista è un giovane rimorchiatore, malvisto dai genitori e dalle altre imbarcazioni a causa della sua vivacità. Anche in questo caso come in "Pedro" l'ostacolo da affrontare è una violenta tempesta che travolge il povero Little Toot, allontanatosi dal padre e costretto ad arrangiarsi da solo per sopravvivere. Nonostante gli echi del corto di Saludos Amigos che fanno apparire questo episodio come qualcosa di già visto, si può comunque apprezzare il design delle barche dotate di vita e l'accompagnamento musicale (nella versione italiana ad opera del Quartetto Cetra).

"Trees" è un breve frammento animato che accompagna una poesia di Joyce Kilmer, qui musicata da Oscar Rasbach. C'è poco da dire non essendoci una vera e propria storia, ma trattandosi più di una carrellata di immagini naturalistiche che mostrano alcuni alberi al centro di panoramiche, rese affascinanti da particolari giochi di luci e ombre o dai riflessi del sole nelle diverse ore della giornata.

"Ecco la samba" prosegue la finestra sudamericana che era stata aperta in Saludos Amigos e ne I Tre Caballeros, complice anche la presenza di tre personaggi incontrati proprio in quei film: Paperino, Josè Carioca e Beckett. Lo scalmanato aracuan riesce a risvegliare un Paperino e un Josè Carioca decisamente abbattuti, grazie al ritmo della samba, immergendoli poi in un cocktail all'interno di un bicchiere dove i tre volatili assisteranno all'esibizione di un'avvenente organista. Paperino e Josè rimarranno incantati dalla bella musicista, ma non potranno ammirarla tranquillamente per molto tempo dato che Beckett boicotta lo strumento musicale con candelotti di dinamite che danno al corto un finale esplosivo.
Oltre ad essere piacevole per il fatto di essere un altro tuffo nell'atmosfera dell'America Meridionale, questo episodio è un ulteriore approfondimento della fusione tra riprese dal vivo e personaggi animati, tecnica che sarebbe tornata utile l'anno successivo nel film Tanto caro al mio cuore.

"Pecos Bill" è la conclusione del film, anche se più che un corto sembrano quasi due dato che a metà dell'episodio i toni della storia cambiano drasticamente. La biografia del celebre cowboy Pecos Bill viene introdotta attraverso una sequenza live-action, nella quale i giovani Bobby Driscoll e Luana Patten (già visti assieme ne I racconti dello zio Tom) si fanno raccontare attorno a un fuoco le avventure dell'eroe folkloristico americano. La prima parte è una sequenza di imprese esagerate che tratteggiano Pecos Bill come un Barone di Münchhausen del Far West, in grado di compiere azioni assolutamente surreali in compagnia del suo cavallo. La narrazione muta con l'arrivo di una fanciulla, disegnata in modo molto sensuale rispetto agli standard disneyani, di cui Pecos Bill si innamora fino a sposarla; il legame tra i due sarà però ostacolato dalla gelosia del cavallo, che causerà un finale inaspettatamente drammatico per un corto sopra le righe. Anche questo episodio nella versione italiana presenta canzoni interpretate dal Quartetto Cetra, per quella che sarà la loro ultima collaborazione con la Disney dopo aver già lavorato alla colonna sonora di Dumbo e Musica maestro!.

Lo scrigno delle sette perle ha un campionario di cortometraggi piuttosto eterogeneo sia musicalmente ma soprattutto dal punto di vista narrativo e strutturale; per contro si può riscontrare un'omogeneità visiva assente in tutti i precedenti film Disney a episodi. La qualità delle sequenze è mediamente buona, non ci sono momenti particolarmente noiosi ma mancano frammenti che possano imprimersi nella memoria dello spettatore grazie a un'idea vincente; comunque piacevole a vedersi, ma un'opera che non accontenta la critica dell'epoca, desiderosa di un altro "vero" lungometraggio e non una mera antologia di cortometraggi.
È interessante però constatare come Lo scrigno delle sette perle sia considerato un film composto da episodi che fondono animazione e musica, anche se alcuni corti oggi ci sembrano normali storie nelle quali sono inserite canzoni utili per proseguire la narrazione; si tratta di un'anteprima di ciò che saranno i musical Disney, il modo in cui Walt sfrutterà il binomio musica-animazione che qualche anno dopo non sarà più apprezzato in questa forma sperimentale.

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