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Lo steampunk targato Noise Press, la recensione di The Steams 2 e 3

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Poco più di un anno fa avevamo parlato del primo numero di The Steams, volume formato flip-book di Noise Press dedicato a storie Steampunk.
Ci eravamo lasciati con qualche aspettativa e l'interrogativo su come sarebbero proseguite le avventure dei personaggi che avevamo visto in quel numero d'esordio e su come si sarebbero comportati i giovani autori e disegnatori che le avevano realizzate.

Nei volumi 2 e 3 prosegue la vicenda di Lady Caitlin Ward, del fido Garnett e del "tecnomago" Wymond protagonisti di I Wonder Who, mentre China Surprise e Shadow Boxing sono i due nuovi episodi con protagonista Volodymir Azarov, l'Orso di Kodiak, affiancato dal "compare" Clint e dalla bella Scarlet.

Dopo Umberto Giampà, disegnatore del primo numero, Luca Frigerio, autore di I Wonder Who, si avvale, per questi due episodi, delle matite di Davide Pandozy e di Fabrizio Castano. I colori sono sempre opera di Mattia Zoanni, che ha collaborato con Pasquale Qualano per la realizzazione delle cover.
Si comincia a far luce su cosa sia successo a Lord Samuel, marito defunto di lady Caitlin, su cosa ci sia dietro le morti misteriose e violente che insanguinano Londra e quale sia il ruolo dei servizi segreti e dell'ambiguo Lyttelton.

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Il soggetto, cui per il #2 ha contribuito Massimiliano Grotti, è molto interessante e si presterebbe (e avrebbe meritato) una sceneggiatura più accurata e articolata. Invece la storia, in questi due episodi, specialmente nel secondo, sembra tagliata e montata in maniera troppo essenziale; gli eventi si succedono troppo rapidamente e la sintesi sembra cedere il passo alla fretta, donando all'insieme una retrogusto di artificiosità. Meglio il terzo episodio, che recupera una certa descrizione dei caratteri e lascia un po' di spazio all'interazione tra i personaggi.
I disegni sono lontani dal tratto e dallo stile di Giampà, tuttavia sono fluide, dinamiche e credibili le scene d'azione di Davide Pandozy, e bene anche Fabrizio Castano che invece sembra preferire le scene pacate e l'espressività dei protagonisti. Una conferma i colori di Mattia Zoanni.

Nell'altro racconto, capovolgendo l'albo, ritroviamo il team creativo del primo episodio, con Paul Izzo ai testi, Daniele Cosentino ai disegni e Marcello Iozzoli ai colori. Cosentino e Iozzoli sono anche autori delle cover.
Azarov e Clint erano scappati a Hong Kong per sfuggire alla vendetta di Mr. Enoch. Ma questi rapisce Scarlet e li costringe a tornare per la resa dei conti.

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La sceneggiatura di Paul Izzo è sì essenziale, ma fluida e naturale; tuttavia qui il soggetto è più leggero ed è il "casus belli" a non convincere troppo, infatti il racconto si conclude con un espediente piuttosto futile e che riduce il tutto a una sana scazzottata. Spettacolari e avvincenti i combattimenti e credibili gli avversari di Azarov.
Migliorano, di numero in numero, i disegni di Daniele Cosentino, il cui tratto cartoonesco sembra acquistare via via maggiore convinzione e consapevolezza. Perfettamente armonici i colori di Marcello Iozzoli.

L'impressione complessiva che si ricava dalla lettura di questi albi è che siano un'ottima palestra per la formazione di giovani talenti, che "affilano le unghie" e al contempo dimostrano ciò che sanno fare e ciò che potranno arrivare a fare, cioè il loro potenziale.
Di potenziale sicuramente ce n'è. Le idee di fondo sono interessanti anche se non sempre sviluppate al meglio, e la realizzazione grafica è di tutto rispetto.

Dall'ingegneria biomedica di I Wonder Who, che rischia di sconfinare invece nella creazione di zombie fuori controllo, ai cyber-avversari che deve affrontare l'Orso di Kodiak, il tema di fondo, in entrambe le storie, è quello dell'invasività della tecnologia, e della disumanizzazione che questa rischia di comportare.
Il progresso tecnologico, qui rappresentato dalle applicazioni steampunk del vapore, rischia di travalicare il suo scopo originario, cioè aiutare l'uomo a vivere meglio, allontanandolo invece dalla sua dimensione naturale senza però renderlo immune alle sue debolezze di sempre: avidità, prepotenza, violenza, rischiano di essere amplificate da strumenti tecnologici capaci di conferire all'uomo un potere eccessivo.

Al netto delle motivazioni di fondo e del leit-motiv ideale che unisce le due storie, in entrambi i casi le aspettative non sono state fin qui mantenute a pieno. Tuttavia I Wonder Who non è ancora conclusa, quindi potrebbe stupirci con l'ultimo episodio, mentre, dal prossimo numero, come annuncia Antonio Sepe nell'introduzione al terzo volume, arriverà una nuova serie dal titolo Wild.
Se, nello specifico, non ci troviamo di fronte a storie perfettamente riuscite, è tuttavia lecito e legittimo continuare a guardare con simpatia e curiosità a questa giovane realtà del panorama fumettistico italiano, nei confronti della quale continuiamo a sospendere il giudizio ma che, complessivamente, è da valutare in maniera positiva, in attesa che continui a sviluppare tutto il proprio potenziale.

 

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Anteprima di The Steams 2 della Noise Press

  • Pubblicato in News

È in arrivo il secondo numero di The Steams della Noise Press, il primo numero lo abbiamo recensito qui. Vi proponiamo le copertine e due tavole in anteprima dell'albo e il comunicato diffuso dall'editore. Gli autori del volume sono Luca Frigerio, Davide Pandozy e Mattia Zoanni per la prima storia, Francesco Polizzo, Daniele Cosentino e Marcello Iozzoli per la seconda. Le cover sono di Pasquale Qualano e di Daniele Cosentino.

"Esce il secondo numero di The Steams, il filpbook della Noise Press dedicato al mondo Steampunk.

Il Secret Intelligence Service sembra incapace di catturare il mostro che sta seminando morti a Londra. Toccherà a Lady Ward indagare…

Nell’altra storia dell’albo sarete gli spettatori di un torneo, di un’evasione e di molto altro perché l’urlo di Azarov terrorizza l’Oriente!

Troverete The Steams 2 in tutte le fumetterie e, al Romics 2016, potrete incontrare gli autori!"

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The Steams 1

Lo stile steampunk unisce antico e moderno in una sorta di dimensione alternativa in cui il progresso scientifico ha seguito una via "diversa": già in età vittoriana, quindi tra la quarta decade dell'Ottocento e i primi del Novecento, l'uso del vapore ha consentito un progresso tecnologico capace di prescindere dall'elettricità. Robot, dirigibili, armi, ma anche tutto ciò che oggi chiamiamo col prefisso elettro-: ogni cosa funziona grazie al vapore.
E, come si sa, il vapore presuppone che ci sia calore. Lo stesso calore che si ritrova, nello stile e nei contenuti, in The Steams #1, volume che inaugura la nuova collana Noise Press che, sotto la direzione di Luca Frigerio, propone un piacevole "steampunk all'italiana".
All'interno dell'albo, che contiene due storie realizzate da due team creativi diversi, troveremo il noir, il mistero, l'azione, la commedia; l'elemento steampunk sarà di contorno, elemento d'arredo, discreto e affatto autoreferenziale, perfettamente coerente con il calore del contesto narrativo.

La prima storia, I Wonder Who, prima di quattro episodi, ha come protagonista Lady Caitlin Ward, una affascinante 007 di inizio '900. Sulla trentina, nel pieno della maturità e dello splendore fisico, dai capelli rossi, gli occhi azzurri e le forme irresistibili; contrariamente alle apparenze è tutt'altro che una dama indifesa, anzi, ha mille risorse, è abilissima nel combattimento ed è formidabile in azione. Una donna col fuoco dentro, che beve rhum e atterra gli uomini nei corpo a corpo come fossero birilli. Lavora al servizio di sua maestà britannica e si accompagna a un fac-totum dal look giamaicano, di nome Garnett. Rimasta vedova in seguito alla morte del marito Samuel, ne ha ereditato le ricchezze. Ora le viene affidato un incarico i cui risvolti la toccheranno molto da vicino: trovare un morto che si è risvegliato all'obitorio e ha cominciato a commettere omicidi. Scoprirà ben presto che si tratta proprio del defunto marito.

L'impostazione della storia di Luca Frigerio è quella dell'action-mystery, ma con un tono umoristico di alleggerimento che pervade piacevolmente il racconto. I tempi narrativi sono quelli giusti, buon ritmo, trama fluida, personaggi credibili, ben caratterizzati e dal buon spessore psicologico. La fine dell'episodio giunge sul più bello, il che incentiva le aspettative e le attese per il numero successivo.

L'elemento steampunk è ben dosato, l'ambientazione d'età vittoriana, i paesaggi, lo stile e il modo di vestire dei personaggi indicano l'approfondito lavoro di studio di Umberto Giampà, i cui disegni si dimostrano assolutamente in sintonia con la qualità della scrittura, e si fanno notare per accuratezza e pulizia del tratto. Scorrono armoniosi e, quando si allargano in vignette più ampie, anche a tutta pagina, testimoniano la bravura del disegnatore, la sua crescita e la sua ricerca della proporzione e della perfezione stilistica. Quando disegna i corpi interi, uscendo dallo schema delle griglie, può dare maggiore spazio alla sua creatività e accuratezza. Le sinuosità e le forme della protagonista, come si vede già dalla copertina, conferiscono ulteriore calore ai "vapori" della storia.
I colori di Mattia Zoanni si armonizzano bene con i disegni di Giampà, e riescono a rendere, con cambi di tonalità, ora la freddezza, ora il calore, delle diverse situazioni rappresentate.

La seconda storia, auto-conclusiva, è strutturata secondo lo schema classico del grosso-ma-buono in coppia con lo smilzo-furbo.
Punch Drunk si svolge nell'isola di Kodiak, golfo dell'Alaska, e vede protagonista Volodymir Azarov, - detto l'Orso di Kodiak per via della sua forza e della leggenda che racconta abbia battuto un orso a mani nude, - in coppia con Clint, piccolo ma astuto e col vizio di cacciarsi nei guai. Volodymir aiuta Clint, anche perché innamorato della figlia che si offre come entreneuse in un saloon. I due finiscono però in guai peggiori, trovandosi faccia a faccia con il boss locale e i suoi sgherri, sia umani che meccanici. Il rocambolesco finale rimane comunque aperto ad eventuali futuri sviluppi.

Paul Izzo realizza un racconto molto leggero e dal buon ritmo, con gli elementi della commedia e dell'action, forse un po' gracile ma ben costruito, e in cui riesce a rendere bene la caratterizzazione dei personaggi: quello grosso ma ingenuo, quello piccolo e astuto, quello malvagio e spregiudicato, gli sgherri, i prepotenti.
L'elemento steampunk è presente, anche qui contorno coerente e piacevole a una sceneggiatura e un'ambientazione molto d'atmosfera, resa bene anche dai colori dal tono un po' dark di Marcello Iozzoli e dai disegni di Daniele Cosentino, validi e piacevoli, leggeri e funzionali alla storia. In stile cartoonistico, già dalla copertina mettono bene in chiaro la capacità del disegnatore di rendere, tramite gli sguardi e le fattezze, tutta l'espressività e quindi la personalità dei protagonisti.

Una nota positiva nel quadro fumettistico nazionale, da parte di Noise Press, giovane casa editrice che consente ai talenti nostrani di mettersi in evidenza.
L'albo è uno spillato "double face", modello flip-book, (cioè con due copertine e una storia capovolta rispetto all'altra) a carta ruvida.

Nel complesso una lettura piacevole, molto leggera e che tiene vive l'attesa e le aspettative per le prossime uscite, cui spetta ora il compito di confermare e, perché no, migliorare, quanto promesso da questo primo numero.

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