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Rat Queens 1 - Chiappa e Spada, recensione: un GDR a fumetti

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Quale desiderio può mai avere un giocatore di ruolo da tavolo? La risposta potrà sembrare semplicistica eppure risulta, alla fin fine, terribilmente efficace. Ciascun giocatore di ruolo cerca un momento per viaggiare utilizzando la fantasia: vuole essere per una sera l’adorato sir Bowen di Dragonheart e farsi come migliore amico il drago più figo della storia, oppure vuole impersonare Rick Deckard di Blade Runner e uccidere replicanti in un’ambientazione futuristica.
La vera speranza però è una soltanto, ossia trovare qualcosa che ti faccia viaggiare con la mente e con la fantasia tanto quanto lo faresti ad un tavolo da gioco con i tuoi amici.

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Per una volta ci siamo riusciti anche noi, sentendo per altro alla perfezione l’atmosfera che si percepisce ad un tavolo da gioco, cosa per nulla da poco. Tutto grazie a Rat Queens – Chiappa e Spada – scritto da Kurtis J. Wiebe e disegnato da Roc Upchurch, serie Image Comics in Italia per Saldapress.
Generalmente, in una storia fantasy avventurosa, che sia un libro o che sia un fumetto - come in questo caso – si possono allargare i fronti della propria immaginazione pensando alle avventure vissute dai personaggi della storia. Davvero però è capitato pochissime volte non solo di immaginare la storia vissuta dai personaggi del fumetto – di cui parleremo a breve -  ma anche di riuscire a collegare ad ognuno di loro un personaggio potenzialmente interpretato da persone che conosciamo e che giocano di ruolo. Come sono riusciti gli autori in questo processo che da leggere – lo ammettiamo – può risultare particolarmente complesso? In realtà alla fin fine è piuttosto semplice.

Ognuno dei personaggi all’interno della storia, quindi non soltanto le nostre Rat Queens, rappresenta appieno uno stereotipo creato all’interno dell’universo del gioco di ruolo. Dalla maga introversa, all’orchessa amante dei combattimenti, perfino arrivando a quel tipo di personaggio che “vorresti tanto provare a giocare però alla fine ricaschi nel temuto cliché perché, ahimè, risulta davvero più funzionale per il personaggio stesso”. Chi, giocando, non si è mai trovato a fronteggiare la temuta definizione del personaggio cliché?

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Per quanto riguarda la trama del fumetto Rat Queens ci troviamo davanti a un fantasy con protagoniste un gruppo di guerriere mercenarie ("Hannah la maga elfa rockabilly, Violet la nana guerriera hipster, Dee l’ecclesiastica atea di razza umana e Betty la ladra un pizzico hippy"), a caccia di lucrose missioni. Forse risulteremo ripetitivi, ma pensare ad un classico dungeon di una partita di un gioco di ruolo può aiutare a capire al meglio il funzionamento e il susseguirsi delle vicende all’interno della storia. Se all’inizio ci si concentrerà sul conoscere i quattro personaggi principali e le loro abilità, nel corso delle loro rocambolesche avventure capiremo sempre meglio ciò che riguarda il loro passato e il loro ruolo all’interno del gruppo delle Regine.

Riguardo i disegni di Roc Upchurch, dopo una presentazione del primo capitolo a dir poco ad effetto con un bellissimo ritratto di Hannah – membro di razza elfica delle Rat Queens e potente maga – l'artista ci mostra un tratto chiaro e di facile intesa, che si sposa a dir poco alla perfezione i colori. Le sfumature di questi ultimi sono precisissime e rendono davvero bene la tridimensionalità di ogni figura e di ogni personaggio, persino nelle scene ad alto tasso di combattimenti e di “scazzottate”.

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Un particolare che ci ha letteralmente conquistato di questo fumetto è la grande presenza scenica che ogni singolo personaggio ha all’interno della storia. Tutti hanno qualcosa da dire, tutti hanno un piccolo segreto da custodire e per di più quel segreto se lo scopri è persino interessante. Gli autori sono riusciti a rendere anche i personaggi secondari terribilmente interessanti semplicemente facendoceli vedere sotto l’ottica dei PNG – Personaggi Non Giocanti – dei giochi di ruolo cartacei, ovvero quelli che, in un tavolo da gioco di ruolo cartaceo, sono interpretati dal Master, ossia da quella persona che non manovra un singolo personaggio – come un normale giocatore – ma che invece controlla tutto l’universo di gioco dei personaggi giocanti e che tendenzialmente tira le fila dell’avventura dei suddetti.

Questa piccola parentesi era necessaria per rendere al meglio la percezione che abbiamo avuto dei personaggi di questo fumetto e della grande personalità che mostrano in ogni scelta che fanno all’interno della storia, tanto grande che sembrano manovrate da singole persone che per una sera vogliono vivere una grande avventura. Attorno a loro ruota tutta la nostra recensione perché è attorno a loro che ruota tutta la storia nel fumetto, una storia fatta di momenti dolci e momenti duri ma, soprattutto, di momenti in cui le quattro protagoniste della storia, le nostre Rat Queens, sapranno farsi valere con enorme forza d’animo e gli “attributi” giusti.

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