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I Millennials fra social e tabù, la recensione di Misdirection

Eris Edizioni ha di recente pubblicato nella Collana Kina Misdirection, il nuovo graphic novel di Lucia Biagi, fumettista e illustratrice toscana che si è imposta sulla scena italiana soprattutto a partire da Punto di Fuga, pubblicato nel 2014 da Diabolo Edizioni. In questo nuovo lavoro, l’autrice prende spunto dall’attualità e dal rapporto tra i giovani e il mondo virtuale per parlare, tra le altre cose, del ruolo dei social network nella società contemporanea, soprattutto quando non si pone la dovuta attenzione e precauzione nel loro utilizzo.

In Misdirection la fumettista racconta una storia di ordinaria amicizia e adolescenza, calandola nella realtà degli ultimi Millennials, i teenager di oggi che si trovano a vivere la loro crescita sommersi da strumenti digitali in grado di amplificare le loro connessioni con il mondo, in grado di aprire porte che per le vecchie generazioni spesso rimangono indecifrabili, incomprensibili nel loro essere distaccate dalla statica tradizione. Stare al passo con l’evoluzione esponenziale del web e del concetto di social è sempre più difficile, e di sicuro l’elasticità mentale di chi è cresciuto privo di queste disponibilità è minore rispetto a quella di chi è stato abituato ad utilizzarle sin dalla nascita. Eppure i rischi ci sono e non sono per nulla sottovalutabili, e i giovani d’oggi spesso non se ne curano, sottoponendo i propri errori ad una platea sconfinata tra cui è facile trovare chi se ne può approfittare senza scrupoli.

Misdirection 1

Ma non c’è solo questa tematica in gioco. In una società delle apparenze e della superficialità come la nostra, della fruizione immediata, in cui raramente ci si approccia ad un’indagine approfondita, l’autrice ci propone una storia di amicizia che incarna tutti i lati positivi e negativi di questa attualità: non particolarmente diversa da un racconto che avrebbe potuto prendere piede in qualunque altro periodo storico, in cui qualche lettore di sicuro si ritroverà, ma che letta e ambientata in questa particolare contingenza socio-temporale assume una sfumatura di decriptazione della realtà molto forte, complice la commistione di elementi originari del nostro tempo, che interagiranno fortemente con i personaggi e con le dinamiche narrate.

Federica, la protagonista del fumetto, è una giovane ragazza in vacanza dai nonni in un paesino non particolarmente popolato, in cui le attrazioni sono poche e il tempo libero molto, una ragazza figlia del nuovo millennio, ancorata al suo smartphone ad affidare la sua esistenza ad un diario vocale, alternando ad esso il tempo passato con l’amica più grande Noemi, che la introduce senza precauzioni in un mondo diverso, in cui le pulsioni e i desideri sono meno innocenti, in cui le meccaniche protoadulte hanno preso piede. Federica si lascia trascinare dall’amica in balia del fascino e dell’attrazione smisurata che prova per un mondo che anela ma a cui non appartiene ancora (e forse mai lo farà), ma a cui tende per paura del classico rimanere “fuori dal giro”. Ma un giorno Noemi scomparirà dopo una serata in discoteca. Il suo cellulare verrà ritrovato e su di esso immagini provocanti e a sfondo sessuale, inviate da un misterioso mittente che minaccia di pubblicarle in rete.
Federica darà quindi il via ad un’indagine scrupolosa e accorata per ritrovarla, aiutata dall’amico Giorgio, ma in questo penoso processo dovrà confrontarsi con la sua visione del mondo, mettere in discussione le poche certezze finora acquisite e osservarle sotto una nuova luce, comprendendone la falsità e la poca consistenza.

Misdirection 2

La Biagi ci mostra come sia facile crearsi dei castelli mentali inconsistenti là dove non vi sono neanche le fondamenta atte a sostenerli; come il ricamare in base alle proprie convinzioni, alla propria analisi della realtà, basata su di una comprensione parziale del quadro generale, filtrata e deviata dalle aspettative, da una falsa consapevolezza di tenere le redini della propria esistenza e dalla volontà di vivere un determinato contesto che si confaccia alla nostra felicità, ci porti infine a renderci conto del grande inganno che ci siamo costruiti. Pomposo, ricco di particolari e articolato, ma fragile, spumoso, ad una più attenta e lucida analisi.

L’autrice gioca proprio sul concetto di Misdirection, di erronea indicazione, di direzione sbagliata verso cui vengono pilotati volutamente lo sguardo e l’attenzione, per nascondere il trucco, il marcio che vi sottostà: appagare la propria ricerca spesso è più facile che fare i conti con tutto ciò che vi sta sotto, che si è sacrificato e messo da parte per ottenere ciò che si vuole. E il Macguffin della storia, il motore narrativo che porterà a questa rivelazione è proprio legato ad uno dei problemi più sottovalutati del nuovo millennio, ossia il proliferare di informazioni personali e immagini della nostra intimità nella rete, che sia con o senza la nostra consapevolezza.

Dal punto di vista artistico, l’artista opta per uno stile bicromatico che spesso contraddistingue i suoi lavori, accordandolo con un tratto semplice, lontano dal realismo, quasi cartoonesco, che crea sempre un bellissimo contrasto tra le tematiche affrontate e la narrazione visiva. All’inizio di ogni capitolo, inoltre, troviamo una pagina estremamente stilizzata che propone una rielaborazione schematica ed essenziale di quanto verrà messo in scena, soprattutto filtrandolo in una declinazione emotiva, a sottolineare comunque l'innocenza, l'infantilità dei protagonisti, giovani adolescenti che vogliono emulare gli adulti, inseriti in un mondo che va troppo veloce e per stargli dietro bisogna accelerare a costo di commettere passi falsi, per omologarsi e non rimanere emarginati.

Misdirection 3

La Biagi nelle tavole riesce a far parlare i silenzi e le immagini molto più del dialogo scritto stesso. L’ottimo ritmo delle vignette e della sequenzialità del racconto tiene il lettore incollato alla mutazione psicologica di Federica nel realizzare l’inconsistenza delle proprie convinzioni, offuscate dal nostro desiderio e dalla volontà di apparenza, mentre il suo mondo cade a pezzi, lasciandole comunque spazio per ricostruirlo.

Un'opera davvero interessante e ben costruita questo Misdirection, che viene proposto da Eris Edizioni in un’edizione brossurata di fattura eccellente, soprattutto nella scelta di una carta a grammatura sufficientemente elevata, e di una stampa di grande qualità.

 

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Eris Edizioni: L'adolescenza tra smartphone, chat, social e tabù: Misdirection di Lucia Biagi

  • Pubblicato in News
Per Eris Edizioni esce Misdirection, terza opera di Lucia Biagi. Di seguito, la presentazione ufficiale e una ricca anteprima.


"Una bicromia pop e poetica per rispondere a una domanda:

se a tredici anni dalla sera alla mattina una tua amica sparisse nel nulla, come reagiresti? 

Tra smartphone, chat, social e tabù.

Eris edizioni è lieta di annunciare l’uscita di Misdirection di Lucia Biagi per marzo 2017. Questo graphic novel, già presentato all’ultimo Angoulême da Éditions çà et là con il titolo Sestrières, è la sua terza opera e segna una chiara conferma di quelle doti narrative e introspettive per cui si era già fatta notare e amare nei suoi precedenti lavori. Tra le sue peculiarità anche la delicatezza e il coraggio con cui riesce a esplorare temi complicati, come nel suo Punto di fuga (Diabolo edizioni, 2014) con la questione dell’aborto.

In Misdirection Lucia Biagi cala il lettore nella mente di una ragazzina di 13 anni, decidendo però di abbandonare la narrazione da “romanzo di formazione” per abbracciare gli escamotage offerti dal genere: la suspance e le regole di un piccolo giallo che inizia e finisce nell’arco di una giornata. Tra flash back e indizi, è il bisogno di scoprire e comprendere cosa è successo, che muove Federica, in vacanza come ogni anno con i nonni, in un residence che ha vissuto anni migliori in cui il paese scoppiava di turisti.

Il titolo, ispirato ai trucchi di magia e alla capacità degli illusionisti di distogliere l’attenzione dei propri spettatori, si focalizza sulla mancanza di lucidità che si può avere a quell’età. Federica cerca di mettere insieme il puzzle che ha davanti e che le fa paura: Noemi, l’amica più grande che la fa sentire speciale quando le confida i suoi segreti, non si presenta a un appuntamento e quando Federica la cerca sembra essere sparita nel nulla. La ragazzina sente crescere il panico, tanto quanto sente crescere la confusione davanti a temi da “adulti” a cui non è preparata, come la sessualità, con cui si scontra tramite la vita dell’amica. Ma soprattutto si scontra con l’amara verità che capisce istintivamente, ben prima di poter crescere e formarsi una consapevolezza di genere: sono sempre le donne e le ragazze a sbagliare in questa società, la colpa viene data a loro ed è di loro che si spettegola in un piccolo paesino come quello, non degli uomini.

In anni in cui si dibatte molto sul ruolo dei social e della rete nella pre-adolescenza e nell’adolescenza, Lucia Biagi crea un mondo vero, lontano dagli stereotipi e dagli allarmismi con cui si parla di cyberbullismo e anonimato in rete, dando corpo a un personaggio complesso e contraddittorio, che con coraggio e ostinazione mette in discussione se stessa e il suo rapporto simbiotico con il suo smartphone su cui c’è tutta se stessa: il suo diario vocale, i suoi pensieri, le sue aspirazioni, tutta la sua intimità. Per scoprire alla fine che è la società reale quella che fa male e che giudica, e le nuove tecnologie sono solo strumenti che amplificano le storture della realtà."

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