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Molecole instabili - La Vera storia dei Fantastici Quattro

Non fatevi ingannare dal sottotitolo, Molecole Instabili non è la "vera" storia dei Fantastici Quattro. Il tutto parte dalla domanda "E se Stan Lee e Jack Kirby si fossero ispirati a persone realmente esistenti per creare i Fantastici Quattro?". E in effetti, quasi al termine del racconto, scorgiamo i due autori (e i loro editor) durante un ricevimento a casa dei protagonisti, a testimonianza del suddetto incontro.

Molecole instabili, dunque, non è una storia di supereroi. È la vicenda familiare di 4 vite immerse appieno nell'America degli anni '50, quella della Guerra Fredda, della conquista dello spazio, del finto perbenismo nascosto dietro ipocriti sorrisi, dei fumetti pulp e delle prime ribellioni giovanili.
Reed, Susan, Johnny e Ben sono quattro persone comuni che, come chiunque altro, ha i propri problemi nascosti fra l'apparenza di una vita serena. Ogni personaggio, a cui indicativamente viene dedicato un capitolo, ha in sé una scintilla pronta ad esplodere come una bomba, una scintilla chiusa in un'apparente e fragile normalità. Una normalità ricca di imperfezioni.
Reed è uno scienziato brillante che trascura l'amore della cara Susan che sopprime, a sua volta, la sua insoddisfazione e tenta di educare il fratello Johnny che la odia. Johnny, chiuso in un mondo suo e pronto a lasciare tutto e a lasciarsi andare per trovare soddisfazioni altrove e, infine, Ben, amato da tutti ma segretamente innamorato di Susan, la donna del suo migliore amico. Un equilibrio fragile che, come dimostra lo sviluppo della storia, è destinato a spezzarsi.
Per comprendere fino in fondo queste persone, queste molecole instabili, non è possibile isolarle ma è necessario studiare la loro relazione. Una bella metafora non solo applicabile al celebre quartetto Marvel ma a tutti noi.

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Ci sono voluti 11 anni per vedere in Italia questo piccolo gioiello firmato James Sturm e Guy Davis, ma la lettura ripaga ampiamente l'attesa. Molecole instabili, vincitore del Premio Eisner, è una storia intimista che viaggia su due binari. Sturm, infatti, giocando con l'assonanza del proprio cognome con quello Storm Marvel, costruisce una vicenda dalla doppia lettura: i personaggi sono autonomi e le loro vicende rappresentano un amaro ritratto dell'America anni '50 ma, al tempo stesso, possono fornire un'interessante lettura alternativa (ma non troppo) degli eroi a fumetti cui si ispirano (e che, nella finzione, sono serviti da ispirazione). Reed, Susan, Johnny e Ben non sono i Fantastici Quattro, ma se li identifichiamo in loro tutto diventa immediatamente familiare e acquista un valore aggiunto.

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Molecole instabili è uno di quei rari fumetti  capace di far incontrare mondi e lettori differenti, infatti lo potranno apprezzare sia gli amanti del fumetto d'autore e indipendente, sia i lettori che abitualmente leggono le avventure Marvel.
La storia, divisa in 4 capitoli, ha una narrazione lenta, che scava nel microcosmo dei protagonisti. Tutta la vicenda si svolge in poche ore, non viene narrata nessuna grande storia, solo il grande dramma della vita quotidiana. Il tratto sottile di David ben cattura gli stati d'animo dei protagonisti e riporta su carta uno scenografia storica credibile. I colori di Michel Vràna, netti e fumettistici, creano un contrasto interessante fra la finta solarità che appare in superficie e la profonda depressione che realmente si annida.
Una colorazione esaltata anche dall'ottima carta lucida dell'edizione Panini 9L che rende pregio a un fumetto da avere in collezione.

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