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Audace Bonelli: arriva Sessantotto. Cani Sciolti di Gianfranco Manfredi

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La nuova serie Bonelli Audace Sessantotto. Cani Sciolti di Gianfranco Manfredi verrà presentata in anteprima al prossimo Salone del libro di Torino. Di seguito tutti i dettagli e qualche tavola d'anteprima.

"A 50 anni dai moti studenteschi del 1968 arriva in fumetteria e libreria
SESSANTOTTO. CANI SCIOLTI
di Gianfranco Manfredi
Disponibile dal 24 maggio il volume che raccoglie i primi due episodi della serie ambientata nei mesi delle occupazioni universitarie di Milano
In anteprima al Salone del Libro di Torino domenica 13 maggio

Primavera 1968.

Sei giovani studenti, intorno ai vent’anni, stringono amicizia a Milano, nel corso delle prime occupazioni delle Università e dei licei e delle manifestazioni di piazza. Non appartengono a nessun gruppo politico definito, partecipano semplicemente alle esperienze di lotta della loro generazione. Sono “cani sciolti” anche in un senso più ampio: attenti ai loro percorsi personali, aperti ai cambiamenti, non conformisti: tutti in qualche misura “ribelli” rispetto alle loro famiglie e allo stile di vita delle generazioni che li hanno preceduti.

È da qui che prende il via Sessantotto. Cani Sciolti di Gianfranco Manfredi, il volume che arriverà in libreria e fumetteria dal 24 maggio all’interno di Audace, nuova etichetta di Sergio Bonelli Editore: non una collana ma un ombrello sotto il quale vengono raccolti progetti con una caratterizzazione narrativa e grafica dal taglio più “adulto” rispetto alle abitudini della Casa editrice. 

La pubblicazione si colloca nell’ambito del cinquantenario dei moti studenteschi del 1968 e propone i due episodi iniziali della serie ideata e sceneggiata da Gianfranco Manfredi, che arriverà poi in edicola a partire dal prossimo autunno con i disegni e il design dei personaggi di Luca Casalanguida. Cani sciolti  è la prima vera incursione della Bonelli nella storia italiana recente: l'intento non è quello di presentare le vicende in maniera didascalica, bensì di seguire la quotidianità dei personaggi, per capire come il mondo che si andava trasformando ha cambiato loro. Gianfranco Manfredi, scrittore e sceneggiatore di fortunate serie come “Magico Vento”, “Volto Nascosto” e “Shangai Devil”, dipinge infatti un affresco che, attraverso il racconto della vita di persone comuni, fotografa per riflesso la storia del nostro paese. E ci accompagna così attraverso la crescita e le scelte private di sei personaggi che ci diventano via via familiari e amici, mentre si muovono tra le aule dell’Università degli Studi di Milano, i cortili della Cattolica, il Bar Magenta e gli amati negozi di dischi.

Incontriamo quindi nel corso della storia la determinata Lina Mastai, figlia di pasticceri e studentessa di Lettere e Filosofia dove segue il corso di Psicologia. Lina vive in una casa di ringhiera, si mantiene con piccoli lavoretti occasionali e partecipa al movimento femminista. C’è poi Margherita Bignami (detta Marghe), la più giovane e anche la più ricca del gruppo. Marghe abita in un palazzo prestigioso: suo padre è un dirigente di Mediobanca, con un passato da partigiano in Giustizia e Libertà; sua madre è una donna inquieta, che non riesce ad adattarsi al ruolo di moglie borghese. Tra i corteggiatori della ragazza ci sono Armando De Barzi (detto Deb), milanese doc con padre imprenditore edile e madre casalinga, e Turi Melluso, espulso dall’Università Cattolica per indisciplina, amante della moto e di Steve McQueen, figlio unico di padre siciliano (vigile urbano) e madre religiosissima. Amico stretto di Turi è Milo Colombo, figlio di una ragazza madre che gestisce un negozio di dischi.  Paolo Sarti (detto Pablo) è invece piemontese. Sua madre gestisce un albergo/ristorante a Pinerolo e suo padre è un ex partigiano figlio del popolo che si è abbandonato a una sorta di rassegnata inedia e ha ceduto all’alcol. Pablo ha anche una sorella maggiore, sposata, che vive a Londra. Lui studia Filosofia a Milano, dove vive ospite di uno zio pittore.

E poi c’è Italo Rossini, che ha invece quindici anni di più degli altri. Fotografo professionista, Italo ha avuto la ventura di fotografare i ragazzi durante una manifestazione. A quello scatto Rossini è rimasto affezionato, come a un ricordo esemplare di gioventù ribelle, e grazie a una mostra nel ventennale del Sessantotto riesce a conoscere quegli ex-ragazzi e si incuriosisce per le svolte delle loro vite…

Grazie a lui, seguiremo così i protagonisti fino agli anni Ottanta, con una narrazione che non rispetterà necessariamente la linea cronologica degli eventi, tra l'Italia, l'Europa e il resto del mondo, compreso il Cile del golpe del 1973.

GIANFRANCO MANFREDI è nato a Senigallia (Ancona) e vive a Milano, dove si è laureato in Storia della Filosofia. Ha pubblicato un saggio su L’amore e gli amori in J. J. Rousseau (Mazzotta, 1978) e ha esordito nella narrativa con Magia rossa (Feltrinelli, 1983/ nuova edizione Gargoyle Books, 2007), cui hanno fatto seguito, sempre per Feltrinelli, i romanzi Cromantica (1985), Ultimi vampiri (1987) e Trainspotter (1989); per Mondadori: Il peggio deve venire (1991); per Anabasi: La fuga del cavallo morto (1993); per Marco Tropea Editore: Una fortuna d’annata (2000), Il Piccolo Diavolo Nero (2001), Nelle tenebre mi apparve Gesù (2005); per Gargoyle Books: Ho freddo (2008) e Tecniche di resurrezione (2010); per Mondadori: “La Freccia verde” (2013); per Skira Splendore a Shanghai (2017). In questo stesso ha pubblicato per Agenzia X Ma chi ha detto che non c’è. 1977: l’anno del big bang, una ricostruzione delle vicende di quell’anno non soltanto in Italia. Personaggio multimediale per eccellenza, Gianfranco Manfredi è anche autore di più di trecento canzoni, di numerose sceneggiature cinematografiche e televisive, di saggi di critica musicale. Il suo debutto nel campo del fumetto è avvenuto con la creazione, per la Dardo, di “Gordon Link”, uno scanzonato cacciatore di fantasmi (1991). Dal 1994, Manfredi collabora con Sergio Bonelli Editore, scrivendo numerose sceneggiature per Dylan Dog e per Nick Raider. Nel 1997, firma la serie di ambientazione western Magico Vento, in cui si mescolano elementi horror e magici. Nel 2005 fa il suo esordio come sceneggiatore di Tex, sceneggiando la storia La pista degli agguati, pubblicata sul Maxi Tex di quell’anno. Nel 2007 è la volta di un nuovo progetto per la Casa editrice: Volto Nascosto, un avvincente romanzo a fumetti in quattordici albi. Del 2010 è il seguito di Volto Nascosto, Shanghai Devil, nuova mini-serie in diciotto uscite. Dal 2014 al 2016 manda in edicola il suo personaggio più recente: Adam Wild, serie ambientata questa volta nell’Africa coloniale.

SESSANTOTTO. CANI SCIOLTI
Soggetto: Gianfranco Manfredi
Sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni: Luca Casalanguida
Copertina: Luca Casalanguida
Tipologia: Cartonato
Formato: 22 x 30 cm, b/n
Pagine: 128
ISBN code: 978-88-6961-284-8
Prezzo: 19 euro

Tour di Presentazioni

Domenica 13 maggio, dalle 15:30 alle 16:30
Incontro al Salone del Libro di Torino, Spazio Bookstock

Mercoledì 16 maggio, ore 18:30
Incontro e firma copie presso la Libreria Mondadori Marghera a Milano

Giovedì 24 maggio, ore 18:00
Incontro e firma copie presso la libreria Feltrinelli di Bologna in piazza Ravegnana

Mercoledì 30 maggio, ore 18:00
Incontro e firma copie presso la libreria Feltrinelli di Torino in piazza C.L.N

Venerdì 8 giugno, ore 18:00
Incontro e firma copie presso la libreria Feltrinelli di Padova in via San Francesco

Giovedì 14 giugno, ore 18:00
Incontro al pubblico e firma copie presso la libreria Feltrinelli di Genova in via Ceccardi"

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Adam Wild chiuderà con il numero 26

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Adam Wild chiuderà con il numero 26, a darne l'annuncio è lo stesso sceneggiatore e creatore della serie Gianfranco Manfredi sul suo profilo Facebook:

"Continuo a ricevere messaggi su Adam Wild, di cui vi ringrazio. Devo un chiarimento in sintesi: 1. Si concluderà con il n.26? Sì. 2. Vendeva troppo poco? Sì. Meno di tutte le mie serie precedenti. D'altro canto è oggi difficile fare paragoni con il passato ( se paragoniamo le vendite dei dischi e quelle dei libri tra i decenni passati e oggi, è un funerale) . Diciamo che attualmente la soglia di sicurezza per i fumetti Bonelli è sopra le ventimila copie mensili. Sotto, scatta l'allarme. Soglie molto più basse di quanto non accadesse in passato. 3. Potrebbe esserci un'inversione di tendenza? Dipende dai lettori. In altre serie è capitato che si sia bloccata la produzione e poi la si sia riaperta perché la serie è risalita uscendo dalla zona pericolo. I piani vanno fatti lo stesso, ma i giochi si possono sempre riaprire, se li riaprono i lettori. 4. Come sarà il 2016 di AW? Questo lo leggerete sulle anticipazioni del sito Bonelli per l'anno prossimo. Io posso solo dire: molto succoso. Tutti stanno dando il meglio. Per i disegnatori questa serie è stata ed è un trampolino. Nessuno la prende sottogamba" .

L'autore prosegue nei commenti:

"Si sta pensando criticamente a tutti i moduli di cui parlate: miniserie, mini mini, one shot. Nessun modello è esente da riflessioni. Sul doman non c'è certezza. Ci capiamo poco persino noi che i fumetti li facciamo, su quali saranno le linee produttive del futuro."

A chi gli chiede se l'unica certezza è il formato, Manfredi risponde:

"Anche su questo si stanno facendo esperimenti. A me per esempio è spiaciuto che non si sia data sufficiente considerazione a Frontera, il Tex alla francese scritto da Boselli. Formato nuovo, diverso modulo narrativo. Insomma: persino nella serie Bonelli più classica ed eterna, si sta sperimentando. Sta sempre ai lettori incoraggiare o scoraggiare. Noi ci proviamo sempre a offrire qualcosa di nuovo e di diverso."

A chi criticava le copertine, lo sceneggiatore ha invece risposto:

"Da fumettista posso dirti che davvero in questo momento, le copertine non fanno alcuna differenza. Purtroppo non fa molta differenza nemmeno se un fumetto è bello o è brutto. Se è disegnato bene o male. Più o meno si sta tutti nelle stesse condizioni. C'è molta offerta e diversificata (anche sul piano del prezzo) in un momento in cui il mercato si restringe, soprattutto se si considera solo il mercato nazionale."

Se è stato opportuno divulgare l notizia adesso, Manfredi ha detto:

"Non è opportuno dirlo adesso, ma oggi c'è il web, per cui le voci corrono, si fanno deduzioni indebite, si vanno a cercare colpe immaginarie, e allora è d'obbligo fare chiarezza. Spetterebbe alla casa editrice, in verità, ma a quanto pare tocca a noi autori. E girano pure le balle di doverlo fare. Io cerco di dare risposte chiare e oneste sulla situazione qual è al momento. Trattasi di informazione, non di promozione. La promozione me la riservo ai singoli numeri, quando escono. Perché meritano. E siccome una serie in genere cresce, perché una fase di rodaggio andrebbe concessa, so che le cose migliori su AW dovete ancora vederle."

L'autore ha poi fornito ulteriori interessanti risposte:

"Ho ricevuto la settimana scorsa le prime tavole del n.26 , disegnate da Laci, e sono rimasto traumatizzato dalla bellezza. Non posso farle vedere perché sarebbero spoiler. D'altra parte l'orgasmo, se viene al principio, è piuttosto deludente no?"

"Se poi volete sapere se mi sono pentito, NO. Questa serie mi sta dando delle bellissime soddisfazioni: me le ha date mentre la scrivevo, per i disegnatori con cui ho avuto e ho modo di collaborare, la maggior parte dei quali non conoscevo prima, ogni mese continua a riservarmi delle sorprese e continuo , come tutti gli altri, a lavorarci con estrema attenzione. Il cammino, del resto, è soltanto a metà, sul piano delle pubblicazioni. Ho potuto sperimentare moltissimo. Ho studiato e appreso cose che prima non sapevo. Il rapporto con i lettori che la seguono è caldissimo e gratificante anche sul piano umano. AW per me è un'esperienza che rifarei sempre.
Per dare almeno una notizia confortante: AW ha già due edizioni estere e una terza è in arrivo. Questo non era mai accaduto con nessuna mia serie precedente. MV, Volto Nascosto e Shanghai Devil hanno avuto molte pubblicazioni estere ma dopo che si erano concluse. Il futuro di Adam, continuo a esserne convinto, è ancora tutto da scrivere."

"Ringrazio per tutti i commenti, anche quelli critici. Molti offrono spiegazioni, io sinceramente, le prendo cum grano salis, perché posso fare confronti, ricordo i commenti dei primi anni di Magico Vento: qualcuno scrisse subito dopo il primo numero che era un fumetto illeggibile. Per più di due anni MV venne accusata di essere una serie progettualmente sbagliata. Molti disegnatori che presentammo in quei primi anni erano stati scartati o scacciati da altre serie. Molti lettori non li capivano proprio. Oggi sono dei maestri riconosciuti. Ma a giudicare dopo sono capaci tutti, a giudicare prima pochi. Giusto così, altrimenti tra chi scrive, chi disegna e chi legge non ci sarebbe differenza alcuna, invece c'è, e ci sarà sempre perché l'esperienza è ben diversa. D'altro canto è fin da quando ho debuttato come cantante che le soddisfazioni maggiori, dal pubblico, mi sono arrivate dopo. Spesso MOLTO dopo. Ho sempre sperato che i tempi si accorciassero, e a volte ce l'ho fatta, ma ho imparato a diffidare più delle celebrazioni che delle critiche. I successi veloci e apparenti, da autore, si pagano molto di più di quelli dilazionati nel tempo."

"Mi piacerebbe che qualcuno prendesse in considerazione una cosa di tipo generale che prescinde da AW e che riguarda lo stravagante tempo in cui viviamo. Ho scritto (perché è vero) che per un fumetto Bonelli la soglia di rischio oggi sta a ventimila copie MENSILI (non all'anno, al mese). Pochi anni fa si sono chiuse serie che vendevano 35mila copie al mese. Uno (editore o scrittore) estraneo al mondo del fumetto, che leggesse questi commenti, ne concluderebbe che siamo tutti matti, perché i risultati numerici di cui ci affliggiamo, per loro sono assolutamente IRRAGGIUNGIBILI, del tutto fuori portata. Chi è , nel campo della narrativa letteraria, che in libreria vende qualche decina di migliaia di copie AL MESE (per tutto l'anno e per anni di seguito) dei suoi lavori? Cosa dovrebbero fare gli autori di romanzi: suicidarsi? :)"

"Ripeto e concludo perchè siete stati fin troppo buoni a commentare tanto: nel 2016 usciranno alcuni albi di AW che sono tra i più belli che io abbia mai visto, anzitutto per i disegni. Quelli cui a priori non interessano, sono persone poco interessate ai fumetti e di conseguenza poco interessanti per chi i fumetti li fa. Ma certi numeri sono così clamorosi che non posso davvero pensare neppure lontanamente che possano passare inosservati. Perchè del pubblico, io mi sono sempre fidato e di questa fiducia sono sempre stato largamente compensato."

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Ritorna Magico Vento in una nuova mini

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Appena pochi minuti fa, lo sceneggiatore Gianfranco Manfredi ha annunciato su Facebook il ritorno di Magico Vento in una mini in 4 parti diseganta interamente da Darko Perovic. Ecco tutti i dettagli:

Il messaggio di oggi è che sto lavorando a tutta birra e con entusiasmo al ritorno di Magico Vento. So che avrei forse...

Posted by Gianfranco Manfredi on Martedì 8 settembre 2015


La serie di Magico Vento, ristampa recentemente da Panini a colori, è stata pubblicata dalla Sergio Bonelli Editori dal 1997 al 2010 e consta di 131 albi.

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Adam Wild: Gianfranco Manfredi parla della serie e del suo futuro

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È da poco uscito in edicola il numero 10 di Adam Wild, la nuova serie Bonelli scritta da Gianfranco Manfredi. Attualmente, la collana prevede storie autoconclusive, ma i primi 12 numeri rappresenteranno solo la prima stagione del fumetto. Dalla tredicesima uscita, infatti, la struttura della serie cambierà, come spiega lo stesso sceneggiatore su Facebook nel suo post raccolto dal nostro utente Vathek:

"Dal n.13 la struttura cambia completamente: ci saranno episodi doppi, qualche episodio singolo, episodi concatenati, e cicli come quello (in cinque puntate) sulle guerra africane: dagli Zulu alla guerra anglo-boera che, per struttura, richiama il ciclo delle Guerre nelle Grandi Pianure di Magico Vento."

Su un possibile speciale:
"No, nessuno speciale. Del resto io non ne ho fatti mai, a parte quello conclusivo di MV."

Sui dati di vendita e sull'esserne soddisfatti o meno:
"I dati seguono più o meno la stessa curva delle altre serie recenti. Queste curve segnalano un fenomeno oggettivo di cui bisogna prendere atto: si fatica a mantenere l'affezione dei lettori sul piano dei numeri. Su periodi più lunghi magari si possono verificare dei rialzi, ma la tendenza generale è al calo. Dunque per valutare bene è importante vedere dove ci si assesta. Però è indubbio che oggi i lettori preferiscono seguire saltuariamente più serie invece di sceglierne una in particolare. Del resto mi diceva anche un editore serbo (sono stato là nei giorni scorsi) che pure da loro quando esce una serie nuova, i lettori si informano: quanto durerà? Non lo chiedono perché sperano che duri tanto, ma perché comprensibilmente calcolano quanto gli toccherà sborsare per collezionarla tutta. Questa preoccupazione , insomma, va al di là del contenuto di una serie: è un puro calcolo di sostenibilità di spesa. Al fondo, ci si chiede: meglio seguirle un po' tutte per tenersi aggiornati o seguirne una o due tutti i mesi e non avere più i soldi per comprarne altre? Il problema esiste. L'editore serbo per esempio era stato contento di pubblicare Coney Island ( è appena uscitoin Serbia, soltanto un mese dopo l'uscita italiana, con i tre episodi riuniti in un unico numero) perché a suo dire i lettori preferiscono sempre di più storie complete e compiute, almeno la spesa possono calcolarla subito."

E infine, sul nuovo sistema a stagioni/cicli:
"...avrete notato che già da anni nei fumetti USA le serie sono studiate a blocchi o a cicli , perché non si sa mai in anticipo quale tenuta e durata possano avere. Dunque piuttosto che deludere i lettori con brusche chiusure non conclusive, si studia un tipo di programmazione più mobile."

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