Menu
Fabiano Dimatteo

Fabiano Dimatteo

Madonna non esiste

Eccentrica opera breve di Juliàn Almazàn, Madonna non esiste appare ai nostri occhi una delle “diavolerie moderne” della nona arte. Vogliamo spiegarci: gli ingredienti del caso sono qui una trama demenzial - assurda, costruita su un “tema” di sicura presa sul pubblico (la popstar Madonna), un incedere delle immagini e un umorismo tipicamente cartooneschi, con un crescendo di situazioni fantastiche che un contesto sempre più strampalato rende accattivanti, e una grafica digitale di personaggi ritagliati come marionette, dalle anatomie e proporzioni caricaturali fatte di elementi base giustapposti. Un prodotto tipico contemporaneo: una sorta di commercio artistico sul commercio artistico o, a vederla in altro modo, una critica parodia dello stesso.

Eccentricità appunto: la storia è un'avventura fantascientifica condotta con personaggi strappati alla realtà – Madonna, ma anche altre famose popstar e persino Papa Benedetto XVI – tra satira consapevole e una caricatura di teoria del complotto sulle ali della fantasia. E “diavoleria” alla quale vanno riconosciuti almeno due pregi: alcune ciniche e disincantate osservazioni sull'industria delle popstar - molto dirette e argute - e una certa scorrevolezza che rende agile la lettura.
La parte grafica, della quale è difficile rimanere entusiasti, si giustifica nell'intento dell'opera: per parlare di un mondo innaturale popolato di marionette risulta certamente più adeguato un cartoon drawing rispetto a una illustrazione classica di stampo realistico, fantastico o umoristico.
Al di là di questo, il volume risulta un divertissement troppo poco profondo e troppo ammiccante;  dialoghi e gag spesso con poco brio e una debole conclusione, virata a un infantilismo maggiore di quanto mostrato nelle pagine precedenti, rendono piuttosto ozioso il tutto.

Renbooks, recente e coraggiosa realtà editoriale nostrana principalmente rivolta ad un pubblico LGBT, propone l'opera in un volumetto 17 X 24 in brossura fresata, arricchito nelle ultime pagine da illustrazioni di altri artisti a tema “madonnaro”, ad un prezzo piuttosto alto.

Bonelli e l'ambiente

  • Pubblicato in News

pefcBonelli Editore, da tempo attenta ai temi sociali tramite l'utilizzo dei propri personaggi come testimonial per campagne di sensibilizzazione, darà un segnale forte all'editoria nostrana. Sulla scia di quanto fatto in campo fumettistico già da Disney e da "Il Giornalino" (edizioni San Paolo), da aprile tutti gli albi della casa editrice meneghina saranno stampati su carta Pecf, ente emanazione del Pan-european Forest Certification Council che si occupa del sistema di certificazione per la gestione sostenibile del patrimonio boschivo.

La nostra carta Pefc – spiega Davide Bonelli, direttore generale Bonelli – non contribuisce quindi alla deforestazione delle aree tropicali, in quanto proveniente da foreste correttamente gestite Nord europee”.

Un atto a salvaguardia di quelle stesse foreste tropicali che tanto erano amate da Sergio Bonelli.

Voyager 1/6

La giovane Editoriale Cosmo porta a conclusione con un sesto albo più corposo dei precedenti la serie francese Voyager (Voyageur in originale), scritta da Pierre Boisserie - coadiuvato alla sceneggiatura, a partire dal quinto albo originale, da uno dei disegnatori della serie, Eric Stalner – e disegnata da vari artisti. I tredici volumi dell'edizione francese – che in originale era a colori - sono stati raccolti mensilmente dai “Cosmonauti” a due a due, ad eccezione del conclusivo, nel classico formato “bonellide” in bianco e nero. La serie non è del tutto inedita in Italia: Planeta DeAgostini pubblicò nel 2009 i primi due tomi a guisa dell'edizione originale (con titolo Il viaggiatore), senza poi proseguire l'opera.

Ci piace definire questa opera stimolante, in vari sensi, e tuttavia non esente da qualche difetto che ne sminuisce la statura. La storia parte da una distopica Parigi del 2082 e ci conduce, con il dipanarsi degli eventi, in un viaggio attraverso diverse epoche storiche che i due protagonisti – viaggiatori del tempo e dello spazio – visiteranno nel tentativo di cambiare il futuro. Il tema dei viaggi nel tempo basterebbe da solo, grazie alle trame intricate e ai paradossi che genera, a stimolare l'intelletto ma non è tutto qui: anche l'occhio, grazie alla varietà dei disegnatori alla quale si è accennato, viene istigato ad interesse ed attenzione maggiori del solito. Le prime quattro storie, disegnate dal citato Stalner, ci abituano ad un disegno realista, pulito, piuttosto classico nella BD e, tuttavia, non privo di eleganti costruzioni delle tavole ed inquadrature di grande effetto. Aumenta ancora il tasso di “classicismo” e di realismo poi con Marc Bourgne, autore dei volumi francesi 5, 6, 7 e 8, dal tratto forse meno fine ma più espressivo. Entrambi non perdono di vista il taglio avventuroso e dinamico della serie, ricca di colpi di scena e azione tout cort. Dal nono tomo in poi abbiamo ogni volta un disegnatore differente e giungono più personalità e virtuosismi nel comparto grafico: si inizia con L. Rollin, per poi passare a Siro (storia 10),  E. Lambert (storia 11), E. Liberge (storia 12) e J. Guarnido (stora 13). Sarebbe esercizio troppo lungo e dispendioso esaminare differenze e particolarità di ognuno; è doveroso però soffermarsi sugli ultimi due autori, che “staccano” più nettamente ancora con il tono della serie. Se la scelta di affidare a Liberge un episodio ambientato nell'antica Roma risulta estremamente convincente per l'atmosfera epica che la tecnica del suo disegno sa ricreare - eccezionale l'autore francese nella caratterizzazione visiva dei personaggi e nelle scene di lotta tra gladiatori – lascia invece piuttosto interdetti l'ultimo albo firmato da Guarnido (autore di Blacksad). Il suo disegno, pur bellissimo e dotato di grande forza ci appare l'unico inadatto al tono generale di Voyager, virando sul caricaturale e l'umoristico proprio all'ultimo numero di una serie che ha mostrato tutt'altri intenti e tematiche. Va notato che lo spagnolo è anche l'autore di tutte le copertine della serie, chiaramente molto diverse nel taglio e senza dubbio “sul pezzo”.

Oltre a questo Voyager ha, come abbiamo detto più su, altri difetti.
É il caso di alcune forzature di troppo nelle interazioni tra i personaggi e di qualche caratterizzazione poco riuscita o superficiale, di una certa fretta nel chiudere alcuni fronti (forse troppi?) e di un ritmo non sempre ben dosato nella narrazione, a volte eccessivamente concitata e troppo a lungo “sostenuta”. Si cerca, per così dire, di non farsi mancare nulla: dalle sottotrame all'introspezione, dai grandi temi sociali del nostro tempo e del nostro futuro all'ambientazione del nostro passato. Ne risulta una storia certamente interessante e ricca di pregi ma, fatalmente, priva di una certa misura e compattezza.

Una serie che avrebbe forse potuto rappresentare un punto fermo a cui guardare nel genere ma che così viene in parte frenata. Rimane tuttavia meritevole di attenta lettura (e rilettura: non è affatto semplice a volte seguirne tutti i passaggi) come di attenta visione, pur ridotta nel formato bonellide e priva del colore. Aspetti questi che chiaramente penalizzano alcuni disegnatori più di altri e generano una certa difficoltà di lettura in alcuni punti per via dei tanti balloons utilizzati dagli sceneggiatori, soprattutto nei primi albi, ma che ha tuttavia l'insostituibile pregio di rendere possibile la fruizione in Italia della serie, in versione integrale ed in albi di  elegante confezione e buona qualità di stampa, ad un prezzo molto contenuto.

Col favore della notte

É un lavoro estremamente interessante il primo libro “italiano” di Jimmy Beaulieu, canadese attivo come autore da oltre dieci anni nel mondo delle riviste e dell'autoproduzione (Mécanique Géneralé) e pubblicato anche in Belgio e Francia da Les Impressions Nouvelles e Delcourt in tempi recenti.

Col favore della notte è un collage di storie brevi ed altro materiale precedentemente pubblicato, riunito da un fil rouge approntato a posteriori dall'autore con l'aggiunta di circa cinqunta tavole inedite che donano alla storia la compattezza e il respiro di un romanzo grafico. Una raccolta di spunti che si fa racconto, con un metodo di composizione dell'opera che l'autore avvicina, nella ricca postfazione al volume, a quello degli album musicali.
Il risultato è narrativamente ottimo: due vicende diverse – quella di due ragazze che si raccontano brevi storie di fantasia nella camera di un motel aspettando un uomo, e quella dell'uomo stesso – trovano uno scioglimento inaspettato in alcune pagine bellissime per ritmo e costruzione, riuscendo a sorprendere il lettore, fino a quel momento disorientato, con un gioco di doppi ricordi tra i protagonisti “in movimento”.
Il Passato è un tema portante; tutto pare Passato e materia di storie prima ancora che Presente in corso e il ricordo, con l'uso continuo del flashback, è una delle filigrane del volume. Peculiare dell'opera è poi una sorta di contrappunto armonico, sia a livello grafico che narrativo: si scontrano e incontrano le “linee melodiche” delle due ragazze, con l'atmosfera di erotismo giocoso sempre più osè nella camera buia, e dell'uomo, impegnato in una vicenda cruda dalle tinte fosche; delle fantasie romantiche e grottesche, sognanti e realistiche; dei colori stessi, ognuno utilizzato per diverse atmosfere e stacchi, ed altre ancora. La tecnica di disegno mette al servizio del racconto una rappresentazione infantile delle figure umane, accentuata dai visi dagli occhi grandi e da un tocco d'umorismo un po' orientale nelle espressioni. I “colpi”, in stile quasi impressionista, di matita colorata in tonalità pastello perfettamente adatte all'atmosfera che Beaulieu vuole creare nei diversi momenti aggiungono una componente lirica tanto coerente quanto gradevole all'occhio.

Un'opera originale, intrigante, piacevole da leggere e rileggere, che Coconino propone in formato 17 X 24 nella collana “Cult” con la consueta cura, aggiungendo valore con la postfazione dell'autore citata, ad un prezzo tuttavia piuttosto alto per l'esordio (almeno italiano) di un autore che speriamo veda presto altri suoi lavori pubblicati nel nostro paese.

Peculiare dell'opera è poi una sorta di contrappunto armonico, sia a livello grafico che narrativo: le “linee melodiche” delle due ragazze, con l'atmosfera di erotismo giocoso sempre più osè nella camera buia, e dell'uomo, impegnato in una vicenda cruda dalle tinte fosche; delle fantasie romantiche e grottesche, sognanti e realistiche; dei colori stessi, ognuno utilizzato per diverse atmosfere e stacchi, ed altre ancora.
Sottoscrivi questo feed RSS