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Gotham: recensione dell’episodio pilota

  • Pubblicato in Screen

Gotham era la nuova serie più attesa nel palinsesto americano in questa seconda metà del 2014. Dopo aver visto la puntata pilota abbiamo capito perché.

Non erano pochi i dubbi alla vigilia, primo fra tutti: “come si può realizzare una serie TV sul mondo di Batman, senza Batman?”. Bruno Heller (The Mentalist) aveva già in mente la risposta e lo ha dimostrato creando un prodotto di buonissima fattura.

Procediamo con ordine: Gotham narra le vicende della celeberrima città che ha dato i natali al Cavaliere Oscuro della DC Comics, prima dell’avvento di questi. La serie infatti si svolge in un passato prossimo: starting point ideale per le vicende che ci verranno narrate è proprio il celebre omicidio dei coniugi Wayne, genitori di Bruce, nei vicoli del Theather District, in quella stradina umida e fatiscente che verrà ribattezzata Crime Alley.
L’episodio dunque, si apre con il più celebre duplice omicidio della narrativa a fumetti, e in rapida sequenza ci mostra coloro che saranno i protagonisti dello show, a partire da un giovane (e senza baffi) Detective James “Jim” Gordon, il quale, assieme al partner di dubbia moralità Detective Harvey Bullock, si troverà ad indagare sul suddetto crimine, promettendo al giovane e unico testimone di fare giustizia, catturando il colpevole. Ma fare giustizia in una città come Gotham City, corrotta fino al midollo, non è impresa facile. Le indagini dei due ci porteranno infatti a conoscere Fish Mooney, gangster bellissima e spietata, che sarà foriera di importanti informazioni per la risoluzione del crimine, dimostrando che nella città non sono le forze dell’ordine a controllare le strade. Ma sarà davvero così facile far trionfare la giustizia?

Heller si dimostra profondo e rispettoso conoscitore dell’universo di Batman, e ciò si traduce in un credibilissimo affresco corale che va a gettare le fondamenta di un universo narrativo di ampio respiro, ricco di personaggi più o meno conosciuti, tutti con una storia da narrare, e moltissime sottotrame che verranno espanse nei prossimi episodi.
Fra i tetti di Gotham City si aggira infatti una misteriosa ragazzina che si muove come un gatto, consulente del GCPD è un certo Edward Nygma, giovanotto un po’ strambo con la fissa degli indovinelli. Nel sottobosco criminale si muove anche un giovane Oswald Cobblepot, destinato a divenire, in futuro, uno degli avversari più iconici del Cavaliere Oscuro. Senza contare la presenza di personaggi come Alfred Pennyworth, Renee Montoya, Barbara Kean, Crispus Allen, Carmine Falcone e una giovane Poison Ivy, tutti conosciuti ai lettori della DC.

Inoltre, va sottolineato che la serie è adulta nei suoi contenuti, pur essendo un prodotto mainstream destinato a un pubblico di tutte le età: ad esempio, forse per la prima volta, vediamo fiotti di sangue zampillare dal petto dei genitori di Bruce, quando vengono uccisi, sangue che impernia le mani del disperato superstite. Il livello di violenza non è assolutamente gratuito, ma, anzi, conferisce maturità e ulteriore gravità ai toni di una serie che deve essere quanto più dark possibile.

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La atmosfere dello show ricordano senza difficoltà quelle di Gotham Central, storica serie a fumetti che aveva per protagonisti gli agenti di polizia di Gotham, e il merito più grande dello showrunner è proprio quello di aver saputo imbastire una serie di stampo procedurale in un universo narrativo supereroistico. L’esperimento ci sembra riuscito anche grazie al casting: Ben McKenzie, il Ryan di The O.C., dimostra di essere cresciuto ed è apprezzabile nei panni del giovane Gordon, uomo onesto e morigerato, desideroso di ripulire Gotham City dal crimine che imperversa come un cancro fra le strade, insinuandosi in ogni luogo. Allo stesso tempo Jada Pinkett Smith, attrice di grande esperienza, interpreta un villain dotato di grande personalità. Preziosa la presenza di attori come Donal Logue e Sean Pertwee, nei panni, rispettivamente di Bullock e Alfred, ingranaggi essenziali nelle dinamiche della stroria. L’unica grande incognita in questo senso è la presenza dei giovani Bruce Wayne (David Mazouz) e Selina Kyle (Camren Bicondova): i due attori, praticamente esordienti, svolgono alla meglio il compito assegnato, ma la sensazione è che le vicende dei due siano un contorno lievemente stonato, e forse di troppo, rispetto alle tematiche della serie, e ciò, conseguentemente, potrebbe togliere un po’ di fuoco alla trama principale.

La puntata pilota di Gotham è un successo anche sotto il profilo meramente registico: dietro la cinepresa vi è infatti Danny Cannon, regista con una notevole esperienza nel mondo delle serie TV, il quale riesce a confezionare un prodotto assolutamente scorrevole nei sui quasi 50 minuti di durata, con un costante livello di tensione e drama e senza alcun buco narrativo, e con un meraviglioso cliffhanger finale.
Allo stesso tempo, l'episodio è ricco di sottotrame appena accennate, come il passato da soldato di Gordon, le origini di personaggi come Selina Kyle o Oswald Cobblepot o il torbido segreto che aleggia fra Barbara Kean e Renee Montoya, solo per citarne alcuni.

Il pilot è anche pieno di “easter egg”: nel corso della storia, infatti, si possono cogliere tantissimi riferimenti alla mitologia di Batman, alcuni chiari come la luce del sole, altri più di nicchia, che solo i nerd più fedeli potranno carpire.

Gotham è dunque arrivata, dopo tanta attesa. E tale attesa è stata ben ripagata. La serie sembra poter essere qualcosa di davvero originale, pur narrando una storia già raccontata centinaia di volte, in ogni possibile salsa: alla fine è questo il merito più grande che le si deve riconoscere, perché non era assolutamente scontato che si potesse realizzare un prodotto interessante, immergendosi in un franchise con oramai 75 anni di esistenza sulle spalle.

Gotham vede protagonisti Ben McKenzie (Detective James Gordon), David Mazouz (Bruce Wayne), Sean Pertwee (Alfred Pennyworth), Zabryna Guevara (Capitano Essen), Camren Bicondova (Selina Kyle), Erin Richards (Barbara Kean), Robin Lord Taylor (Oswald Cobblepot/il Pinguino), Donal Logue (Detective Harvey Bullock), Jada Pinkett Smith (Fish Mooney), Drew Powell (Butch Gilzean), Cory Michael Smith (Edward Nygma/l'Enigmista), Victoria Cartagena (Detective Renee Montoya), Andrew Stewart-Jones (Detective Crispus Allen) e David Zayas (Salvatore Maroni).

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