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Constantine: recensione dell’episodio pilota

Il primo assaggio di Constantine, serie TV in arrivo in autunno su NBC e ispirata alle avventure a fumetti del celebre personaggio DC Comics/Vertigo, lascia sostanzialmente sazi, ma non totalmente appagati, quasi come quando al ristorante servono ottimi antipasti, ma portate principali non così gustose.

Sin dall’annuncio ufficiale della produzione dello show, Constantine ha fatto sorgere molte domande, specialmente nelle menti degli addetti ai lavori, quasi tutti affezionati al personaggio della celeberrima serie a fumetti Hellblazer, durata ben 300 numeri (e ben poco, invece, alla nuova versione del personaggio nata nell’ambito del rilancio editoriale DC Comics del 2011, denominato “New 52”): il primo problema era lui, lo sceneggiatore della serie, quel David S. Goyer salito alle luci della ribalta grazie alla Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, alla quale apportò un contributo mai realmente quantificato. Prima di allora, Goyer aveva scritto la storia di Blade, film ispirato al personaggio Marvel Comics, e dopo di allora lavorò a due progetti non pienamente apprezzati dalla critica, quali il blockbuster L’Uomo d’Acciaio e la serie TV Da Vinci’s Demons. Goyer viene considerato come una mina vagante nell’ambito del genere cinecomic, sia in ambito cinematografico che televisivo. Dunque, i dubbi dietro il progetto Constantine erano e sono ancora tanti.

L’episodio pilota inizia quasi in medias res, presentandoci un personaggio stanco e disilluso dalla sua attività di “Maestro delle Arti Oscure”, a causa di un tragico errore commesso in un’esoterica vicenda avvenuta in precedenza a Newcastle, costata la vita a una bambina di nome Astra (e questo è un inizio speculare alla fonte a fumetti). I problemi però non tarderanno a presentarsi, costringendo John Constantine a indossare il suo iconico trench e a recarsi negli Stati Uniti per salvare Liv Aberdine, figlia di un suo amico di vecchia data, ambita preda di un nutrito gruppo di demoni intimoriti dalle sue innate capacità sovrannaturali. Insieme all’amico Chas, Constantine accorrerà in soccorso della giovane donna, riuscendo a salvare la situazione per il rotto della cuffia, grazie alle sue capacità e, soprattutto, al suo ingegno. Il passato del protagonista è però tutt’altro che alle spalle, e questo sarà solo il primo capitolo delle avventure di un uomo la cui anima è costantemente in bilico, fra Inferno e Paradiso.

La struttura narrativa dell’episodio è abbastanza elementare, ma, nella sua semplicità, non risulta stucchevole o noiosa, soprattutto grazie alla performance di Matt Ryan nei panni del protagonista: l’attore gallese si dimostra molto credibile nei panni di Constantine, sia dal punto di vista meramente estetico (molto valido il lavoro dei truccatori e costumisti), che da quello recitativo. Ryan dà la sensazione di essere entrato molto bene nel personaggio e lo dimostra con una prova molto più che sufficiente. La versione di John Constantine che ci viene fornita in questa serie è però molto più simile a quella dei fumetti attuali, che di quelli passati: il protagonista è sostanzialmente molto meno “sporco” e più politicamente corretto di quello presentatoci in Hellblazer da autori del calibro di Jamie Delano e Garth Ennis, solo per citarne due. Questa visione del personaggio, furbescamente "filtrata", potrebbe far storcere il naso ai fan più puristi e nostalgici. Nota a margine: John Constantine nella serie non fuma, contrariamente a quella che è la sua attività principale nei fumetti, assieme allo scacciare demoni e al deludere giovani donzelle; o meglio, fuma (questa certezza ci viene data da un espediente registico a fine episodio), ma non possiamo vederlo fumare: NBC infatti censura senza possibilità d’appello il tabagismo nelle sue produzioni. La scelta è perlomeno curiosa, se non discutibile, dato che sullo stesso canale va in onda Hannibal, probabilmente una delle serie TV più splatter e cruente degli ultimi anni: sangue e violenza sì, sigarette no. Agli spettatori il giudizio finale su questa scelta.

Se il protagonista è davvero azzeccato, la stessa cosa non si può dire del resto del cast: gli attori “di contorno” non lasciano un segno particolare nella mente dello spettatore, anche a causa di una caratterizzazione piuttosto superficiale dei personaggi interpretati. Si spera in un maggiore approfondimento negli episodi venturi.

Il prodotto è ulteriormente apprezzabile anche grazie alla regia di Neil Marshall (The Descent): il regista, con una certa esperienza nel genere horror, confeziona un episodio piacevole e fluido, arricchito da numerosi espedienti di genere, già visti, ma comunque dosati con consapevolezza. Un ulteriore merito sta nel fatto che, a giudicare dalla qualità degli effetti speciali mostrati, Constantine non sarà una serie TV ad alto budget. Il risultato è comunque positivo: la sensazione è che si sia fatto il meglio possibile con i mezzi messi a disposizione da NBC. La sceneggiatura è comunque abbastanza coesa e senza buchi narrativi degni di nota, con dialoghi efficaci e ben calibrati: possiamo dunque dire che, almeno in questo primo episodio, l’operato di Goyer (assieme allo showrunner Daniel Cerone) è discreto.

Il primo episodio di Constantine, dunque, è promosso. Ora non resta che vedere cosa avverrà nel proseguo della stagione, sperando che alcuni limiti evidenziati dal pilot possano essere superati e che la trama, nel lungo periodo, si dimostri credibile e interessante.

Interpretato da Matt Ryan, Lucy Griffiths, Harold Perrineau, Charles Halford e Jeremy Davies, la serie TV Constantine è scritta e curata da David S. Goyer e Daniel Cerone e andrà in onda su NBC. La puntata pilota è diretta da Neil Marshall. La serie prenderà il via il 24 ottobre 2014.


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