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Starlight: parla Mark Millar

starlight-01-covAUn vecchio supereroe dello spazio, Duke McQueen, sente il peso deglli anni trascorrere. I suoi figli hanno lasciata la casa paterna e sua moglie è ormai morta da tempo, ma c’è bisogno di lui per un’ultima avventura.

Questo l’incipit di Starlight, nuova serie di Mark Millar, di cui vi avevamo già parlato, e questo il pretesto per un’intervista, pubblicata sul sito della Image, allo scrittore scozzese.

“L’idea del titolo è di Bryan Hitch” attacca Millar, “Non ne avevo ancora uno e questa cosa mi infastidiva. Così ho inviato una copia della prima uscita ad una dozzina di amici, chiedendo loro aiuto e Bryan mi ha risposto proponendomi ‘Starlight’ che immediatamente mi è piaciuto. Suona bene perché ha quel giusto feeling da ‘tramonto degli dei’, avventura finale, e allo stesso tempo di fiction scientifica. È la storia di un vecchio eroe che dopo il ritiro rientra in azione per un’ultima, e probabilmente, fatale missione. E quando ho visto il logo sopra la copertina di John Cassaday ho capito che era perfetto”.

“Non sarà un mash-up di svariati generi” dichiara l’autore a proposito dello stile di questa nuova opera, “così come non sarà una storia da serie scientifica reale ed emotiva, che è qualcosa che mi piace sempre, con un protagonista riconoscibile ed empatico. Quando ero ragazzo, in Scozia, la domenica mattina in tv trasmettevano telefilm sci–fi quarant’anni dopo rispetto il resto del mondo, quindi sono cresciuto avendo in testa uomini come Buster Crabble e allo stesso tempo Han Solo e Superman, oltre a stupende serie spaziali in bianco e nero. E ho sempre avuto chiaro in mente cosa sarebbe successo a questi ragazzi dopo la fine delle loro storie. Non sono dei professionisti, eroi a tempo pieno come Superman o Batman, non sono milionari, e non hanno ancora avuto un vera prova di ciò che hanno fatto”.

Ad affiancarlo alle matite in questa sensazionale avventura spaziale troviamo Goran Parlov. “Io credo, ed è una cosa importante quella che sto per dire, che Goran, adesso, sia il miglior disegnatore nel mondo dei comics. Parlavamo di una collaborazione già da qualche anno, ma abbiamo dovuto attendere la fine della sue eccellente run su Il Punitore. Ha una sensibilità tipicamente europea, e oltre all’ovvio riferimento a Moebius, puoi notare anche richiami ad artisti quali Alex Toth e Milo Manara. Ogni pagina è così splendidamente bilanciata, e la sua arte è cosi facile da recepire, specialmente quando si occupa lui stesso delle chine. Sono un suo fan, ed è un onore lavorare con lui”.

In conclusione, un finestra sul Millarworld e sui progetti futuri. “C’è un gran piano alle spalle, partito circa dieci anni fa e che nei prossimi sei svelerà ciò che ho pianificato per la fine della decade. Ho pronti nove/dieci titoli programmati per il prossimo triennio, tutti con collaborazione eccellenti, di cui Starlight è solo il primo. Lavorerò con gente del calibro di Sean Gordon Murphy, Jae Lee, Bryan Hitch, oltre al ritorno di Frank Quitely e Steve McNiven. Ma se volete apprezzare tutto ciò che verrà, questo fumetto è obbligatorio in quanto è in grado di legare tutto, potete trovare Wesley Gibson o American Jesus o Jupiter’s Legacy o Kick-Ass. Una grande immagine di ciò da cui proveniamo ma allo stesso tempo un punto ideale di inizio per nuovi lettori”.

Starlight #1 esordirà a marzo 2014 negli USA.   

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