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Bonelli e Lucca '13: Intervista a Marcheselli

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Intervista a cura di Raffaele Caporaso e Francesco Diana.

Diamo Il bentornato a Mauro Marcheselli, direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore sulle pagine di Comicus per questa intervista con la quale presentare e approfondire ciò che la casa editrice ha in serbo per i propri lettori a Lucca Comics & Games 2013 e nei mesi venturi.

orfani1Siamo alle porte di una nuova edizione di Lucca Comics & Games: come arriva la Sergio Bonelli Editore a questo appuntamento? Cosa ha significato quest’anno di vita editoriale? Quali sono state le tappe più significative che vale la pena ricordare?
Direi che è stato, per noi, un anno mediamente tranquillo, se penso a quello che è successo nell’editoria in generale. Certo, il trend è sempre negativo (lo è da vent’anni a questa parte…) e l’emorragia di copie vendute non si riesce ad arrestare, ma non possiamo lamentarci più di tanto. Le due pubblicazioni che abbiamo lanciato, Le Storie e Dragonero, hanno avuto risultati abbastanza soddisfacenti, anche se l’intento di “agganciare” quei lettori giovani che non riusciamo da tempo a interessare con i nostri personaggi classici” appare obiettivamente sempre più difficile.

Sono passati due anni dalla morte di Sergio Bonelli e ora le redini della casa editrice sono passate a suo figlio Davide. I cambiamenti apportati dal nuovo direttore generale sono tanti ma rispettano comunque quelle che erano le tradizioni di famiglia: cos’è cambiato in redazione dopo il suo arrivo?
Davide Bonelli lavora qui in redazione da una quindicina d’anni. Prima della scomparsa di Sergio, si occupava in particolare dell’amministrazione, dell’estero e del marketing. Non ha certo la smisurata passione che aveva il padre per i fumetti, ma adesso si occupa a tempo pieno, in tutti i suoi aspetti, anche della produzione fumettistica della casa editrice. È lui il primo garante che la Bonelli continuerà sulla strada tracciata dal padre e prima ancora dai nonni Gianluigi e Tea…

Partiamo da uno dei personaggi più iconici di SBE, Dylan Dog. Come sappiamo, a partire da questo mese e nel corso dell’anno venturo, assisteremo a quella che è stata definita “rivoluzione dylaniata”, iniziata con la promozione di Roberto Recchioni a curatore della testata. Sappiamo che Tiziano Sclavi ha voluto fortemente questo cambiamento: come e perché si è giunti a questa scelta?
Vero. È stata una richiesta del creatore di Dylan Dog, Tiziano Sclavi, che ha voluto un deciso cambiamento, indicando in Roberto Recchioni e Paola Barbato i due autori che lui riteneva in grado di dare la sterzata necessaria per rilanciare la testata. Essendo in quel periodo Paola leggermente incinta, il gravoso impegno del “rinascimento dylaniano” è finito poi in massima parte sulle ossute spalle di Robbé, che è diventato il curatore ufficiale della serie, supportato in redazione da Franco Busatta. Sclavi, naturalmente, supervisiona il tutto dalla sua casa nel bosco.

Questa rivoluzione sembra produrrà grossi cambiamenti nella vita del personaggio e dei suoi comprimari. Da un punto di vista editoriale, cosa cambierà?
Editorialmente parlando, la vera “rivoluzione” avverrà verso la fine dell’anno prossimo, quando le avventure nuove messe in cantiere inizieranno a essere pubblicate sulla serie regolare. Stiamo anche studiando come utilizzare le storie che abbiamo in archivio e che non possono essere “adattate” al nuovo corso. Probabilmente verranno pubblicate in una serie parallela (quelli che ora sono  i “Maxi”). Ma già qualche cambiamento si vede nelle avventure, con il passaggio dal “Voi” al “Lei”  e un più moderno e discorsivo linguaggio. Le storie vengono infatti “rivedute e corrette” per quanto possibile nei dialoghi da Sclavi, Recchioni, Barbato e Marcheselli. Anche le copertine hanno subìto un restyling, abbandonando la vecchia impostazione per tuffarsi nell’arte di ispirazione pop.

È giunto in edicola Orfani di Recchioni e Mammuccari, prima collana mensile completamente a colori di Sergio Bonelli Editore. Sappiamo che a Lucca questa miniserie avrà dedicato uno spazio speciale: quali e quante aspettative ripone l’editore in questo progetto?
Premesso che non facciamo nulla in cui non crediamo, Orfani e Dragonero sono due progetti a cui teniamo particolarmente e che, in base ai risultati che otterranno, potrebbero indirizzare le scelte editoriali future della Casa editrice. A Lucca, per la prima volta, oltre allo stand in piazza Napoleone (con i Comics) ne avremo uno anche “fuori mura”, nel settore Games e interamente dedicato a Orfani e Dragonero dove si terranno le classiche firme degli autori, nonché incontri e iniziative varie di cui potrete essere messi al corrente tenendo d’occhio il nostro sito o quello di Lucca Comics & Games. 

Significativa è la progressiva apertura di Bonelli al colore. Se Orfani avrà successo, cosa cambierà?
Già le pubblicazioni bonelliane che nascono per il colore si stanno moltiplicando, un eventuale successo di Orfani credo proprio che ci indurrebbe a insistere in quella direzione. Naturalmente il bianco e nero resterà sempre il nostro principale cavallo di battaglia.

Dopo Orfani, quale sarà il prossimo progetto? Cosa ci attende per il futuro?
Nella prossima primavera toccherà a Lukas di Michele Medda e Michele Benevento e in avanzata fase di produzione ci sono le nuove serie di Gianfranco Manfredi e Claudio Chiaverotti. La pentola bonelliana è sempre in ebollizione…

dragonero5Il 2013 è stato anche l’anno di Dragonero, che si è guadagnato la sua serie mensile. Siete soddisfatti dei risultati conseguiti da questa? In caso di successo, prevedete qualche albo speciale per il personaggio?
Come dicevo prima, i primi risultati di Dragonero sono abbastanza soddisfacenti, ma dobbiamo aspettare qualche mese per sapere a quanto si assesterà il numero dei lettori di Ian Aranill & soci. Enoch e Vietti stanno lavorando anche a dei numeri Speciali, nonché ad altri prodotti collaterali…

Una piacevole conferma, da più di un anno a questa parte, è rappresentata da Saguaro, personaggio il quale ha riaperto il filone, in Bonelli, delle serie non autoconclusive: di chi è stata la volontà di puntare così fortemente sul personaggio, che gode di grande consenso da parte del pubblico? Sono previsti albi speciali?
Per Saguaro non sono per ora previsti albi fuoriserie… Il progetto di Bruno Enna era piaciuto a Sergio Bonelli, che aveva grande stima per Bruno, che con Saguaro gli offriva l’occasione per tornare finalmente alle serie non  a termine prefissato. Bonelli aveva dichiarato più volte di non essere mai stato un grande estimatore delle miniserie (anzi!). Ho sempre sospettato che avesse accettato di pubblicarle solo perché la proposta veniva da me.

In edicola è disponibile il film-documentario Come Tex Nessuno Mai di Giancarlo Soldi, dedicato a Sergio Bonelli: quanto avete creduto in questo progetto come editore?
Come Tex nessuno mai è l’affettuoso omaggio di un amico (Giancarlo Soldi) a un amico (Sergio Bonelli). Il film non nasce per essere un prodotto editoriale, l’idea di portarlo nelle edicole con il marchio Bonelli ci è venuta non molto tempo fa, quando ci siamo accorti che tantissimi (anche semplici lettori) accorrevano alle proiezioni del documentario organizzate qua e là per l’Italia da comuni, festival di cinema, associazioni culturali. Visto che nessuna televisione era interessata a trasmetterlo, distribuirlo in edicola ci è sembrato il modo migliore perché chiunque potesse vederlo. I risultati di vendita (tanto per essere banali) sono andati aldilà delle più rosee previsioni e forse sarà addirittura necessario un supplemento di tiratura. E devo dire che c’è da esserne orgogliosi e commossi.

A proposito di Tex: vi sono novità in arrivo?
Un nuovo Tex annuale a colori si aggiungerà al Tex Color, con storie di 32 pagine realizzate dai migliori autori, bonelliani e non. Il primo numero sarà in edicola a novembre con una copertina realizzata da Laura Zuccheri.

Le Storie, oramai da un anno, porta mensilmente in edicola lavori che coinvolgono alcuni fra i migliori artisti italiani sulla piazza: quanto avete creduto e credete ancora in questo progetto? Come è stata accolta questa serie di storie senza un personaggio fisso?
Le Storie si stanno difendendo bene. Sapevamo che era un azzardo,proporre una serie senza protagonista fisso, ma la qualità degli autori coinvolti nel progetto ci ha convinti a rischiare, tanto che sono già più di una sessantina Le Storie in lavorazione, e dal prossimo anno affiancheranno la collana originale anche degli Speciali annuali di 128 pagine a colori.

La collaborazione con Multiplayer.it Edizioni sta procedendo in maniera proficua: ci saranno altre  collaborazioni tra le due società o iniziative simili con altri soggetti?
La collaborazione è stata sicuramente utile per informare tutti quei potenziali lettori delle due serie (Dragonero e Orfani) che i nostri usuali canali promozionali difficilmente avrebbero raggiunto. Se riterremo che possa servire ci affideremo anche in futuro a tali partnership.

Dopo alcune aperture che la SBE ha fatto proprio nei riguardi del web (applicazione per iPad su Martin Mystere e il Romanzo a Fumetti di Dragonero disponibile online), farete mai un passo deciso verso la digitalizzazione dei vostri fumetti, magari con la creazione di un’app Bonelli per dispositivi mobili? In generale poi, cosa sta cambiando in Bonelli riguardo la tecnologia, visto anche il lancio del nuovo sito?
All’interno della casa editrice io sono quello che ha più perplessità in merito allo sfruttamento in formato digitale dei nostri fumetti. Comunque, ormai da anni stiamo studiando il problema e prima o poi qualcosa ne verrà fuori. Abbiate pazienza. E fede.

Grazie del tempo che ci hai concesso, ci rivediamo presto a Lucca Comics & Games 2013.

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