Bren Gattonero 1-2

In un medioevo alternativo, nella landa nota come Terra di Nessuno, si è diffuso il culto dell'Emanuele, il martire della croce, che ha messo al bando tutte le attività dedite alla magia nera. Contro chi si oppone a questo status quo, vengono impiegati i cosiddetti Cacciatori di Streghe. Il più efficiente e spietato di loro è Bren Gattonero, un uomo il cui passato presenta molti aspetti oscuri. Ad accompagnarlo nelle sue imprese c'è il fedele sacerdote Adso. Nel corso di una delle loro prime missioni, i due si imbattono in una ragazza di nome Magritta, in possesso di incredibili poteri magici. Sarà lei, anche se in maniera inconsapevole, a far aprire a Bren e Adso gli occhi sul mondo in cui realmente vivono, un mondo la cui esistenza si basa molto probabilmente su una menzogna.

Bren Gattonero, di cui sono usciti al momento due volumi, è una delle produzioni dell'etichetta editoriale Crazy Camper. Lo sceneggiatore principale è Tommaso DeStefanis, coadiuvato da Antonio Solinas, Marco Furlotti e Marco Ventura. Alla parte grafica, invece, un nutrito stuolo di disegnatori (trovate l’elenco completo nel colophon qui a fianco), ognuno incaricato di disegnare uno dei quattordici capitoli di cui si compone, al momento, la saga. Si segnalano in particolare le ottime prove di Michel Mammi, Francesca Ciregia e Simone Garizio. Nel primo volume, pur conservando i singoli artisti il proprio stile personale, si nota una apprezzabile omogeneità grafica che invece nel secondo volume non è presente, cosa che dà un effetto un po' straniante.

La forza narrativa del personaggio di Bren Gattonero, l'assoluto mattatore di questa saga complice anche l'aura di mistero che DeStefanis costruisce attorno a lui, oscura un po' gli altri due protagonisti, di cui comunque vengono delineate le caratteristiche principali. Ben costruito inoltre il background che fa dà sfondo alle avventure dei tre protagonisti e che rappresenta anche (seppur le storie siano ambientate nel passato) un'analisi della religione cristiana moderna e della sua chiusura nei confronti di tutto ciò che si pone al di fuori dei suoi dettami. La pecca di alcuni dialoghi è di voler usare a tutti i costi un certo linguaggio gergale, decisamente fuori posto in un'epoca medioevale.
La confezione editoriale è molto buona, peccato dunque per alcuni errori di lettering e di impaginazione presenti soprattutto nel primo volume.