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Focus On: Doctor Who

Doctor Who 11Doctor Who debutta sulla BBC nel 1963 e vede come protagonista un bizzarro alieno umanoide chiamato "The Doctor" (il Dottore) che viaggia con alcuni "companion" nello spazio e nel tempo dentro a una cabina telefonica (chiamata TARDIS) più grande all'interno che all'esterno. Questa è la semplice premessa della serie, forse più fantastica che fantascientifica. Il Dottore ha l'abilità di "rigenerarsi" quando un attore decide di non interpretarlo più e nel corso degli anni diversi sono stati gli attori che l'hanno interpretato (i meno giovani ricorderanno gli episodi del Quarto Dottore su Rai 1 nel 1980). Nel 1989, dopo 26 anni di trasmissione ininterrotta, la serie viene però cancellata.

Nel 1996 viene prodotto un film TV (sarebbe potuto essere il pilot di una serie, poi abortita), ma è solo nel 2005 che, grazie al produttore/autore Russell T. Davies (Queer As Folk), la serie torna in onda e torna ad avere l'enorme successo che aveva avuto negli anni Settanta, con punte di più di 10 milioni di spettatori a episodio.

Con RTD debutta il Nono Dottore, interpretato da Christopher Eccleston che decide però di rimanere una sola stagione. Il Dottore si "rigenera" quindi dopo soli 13 episodi assumendo le sembianze dell'eclettico David Tennant. Tennant continuerà a interpretare il Dottore per altri quattro anni. Dopodiché Davies e Tennant decidono insieme che è giunto il tempo di cambiare e lasciano la quinta stagione a un nuovo showrunner – lo sceneggiatore Steven Moffat (Press Gang, Jekyll, il recente Sherlock), autore di alcuni dei migliori episodi della serie durante l'"era Davies"  e a un nuovo Dottore: Matt Smith. Smith, pur essendo il più giovane attore ad aver indossato i panni del Dottore, non ha impiegato molto tempo a farsi amare da milioni di fan vista la facilità con cui ha fatto immediatamente suo il ruolo.

Essendo una serie inglese, ogni stagione di Doctor Who è composta da 13 episodi di 45 minuti circa. Inoltre, fin dal primo anno venne introdotta la tradizione dello "Speciale di Natale", episodio che va in onda tutti gli anni il giorno di Natale. Dopo la quarta stagione (2009) è stato fatto un anno di pausa con solo quattro episodi speciali trasmessi, per aumentare le aspettative rispetto agli stessi episodi e soprattutto rispetto stagione successiva. E quest'anno, Steven Moffat ha deciso di cambiare nuovamente formato per il 2011, dividendo la programmazione della sesta stagione in due tronconi: 7 episodi in primavera e 6 in autunno... in modo da poter avere un grosso cliffhanger di "metà stagione" e non avere più lunghi periodi senza Doctor Who in onda. Insomma, pur avendo un successo enorme, in Doctor Who cercano sempre di sperimentare nuove vie per mantenere fresca la serie.

DalekDetto tutto questo... di cosa parla Doctor Who? Di tutto. La premessa permette ogni genere di ambientazione e di situazione ed è esattamente quello che viene fatto, passando dagli episodi più avventurosi a quelli più divertenti o spaventosi e persino a quelli drammatici. Il Dottore, da quando è tornato nel 2005, è l'ultimo della sua razza, l'ultimo dei "Signori del Tempo", unico superstite della sanguinosa "Guerra del Tempo" dove hanno perso la vita tutti gli altri suoi simili e i loro acerrimi nemici, i Dalek (anche se, ovviamente, questi ultimi faranno più di un'apparizione nel corso della serie, essendo diventati essi stessi un simbolo riconoscibilissimo nel Regno Unito). Insieme ai suoi companion (tipicamente belle ragazze, ma non solo) il Dottore viaggia nello spazio e nel tempo per salvare il mondo. Questi "compagni" sono interpretati, fra gli altri, da Billie Piper (cantante pop degli anni '90, ora diventata attrice), John Barrowman (attore scozzese-americano il cui personaggio diviene poi il protagonista di Torchwood, serie spin-off), Catherine Tate (famosissima attrice comica inglese) e l'attuale Karen Gillan.

Davies, nel riportare alla luce la serie, vi aggiunge un lato umano e sentimentale che la rende più movimentata e "realistica" rispetto al passato, dove gli episodi, anche nei casi migliori, soffrivano di una certa asetticità. RTD non si fa problemi a introdurre anche vicende sentimentali e un accenno di sessualità (solo accennata, dopotutto Doctor Who deve essere visto dai bambini!) e di tematiche omosessuali. E Steven Moffat non sembra intenzionato a cambiare questa tendenza, pur avendo un approccio in parte diverso alla figura del Dottore, più favolistico.

Anche se la serie non è un reboot o una riscrittura della "serie classica"... in realtà non esiste nessuna serie classica, c'è un solo Dottore, interpretato da undici attori diversi. Questo non significa però che per potersi godere pienamente queste nuove stagioni si debba per forza aver visto le 26 vecchie, anzi. Probabilmente solo una piccola percentuale degli spettatori odierni di Doctor Who ha visto tutti i vecchi episodi. E il primo episodio della nuova serie del 2005 (intitolato "Rose") è un ottimo punto per salire a bordo e iniziare, probabilmente il migliore.

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