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Animation History #21: La Bella Addormentata nel Bosco

Negli anni '50 la filmografia disneyana vanta già due fiabe con protagonista una principessa (Biancaneve e i sette nani e Cenerentola) ma anche se Walt Disney non ama ripetersi, gli spettatori lo identificano proprio con quel genere di storie e ne chiedono a gran voce un'altra. Per assecondare il suo pubblico, Disney sceglie un altro racconto di Charles Perrault; la sua volontà di rendere il film diverso da quanto fatto in precedenza si concretizza nell'aspetto visivo, con personaggi e fondali disegnati ispirandosi allo stile delle illustrazioni medioevali.

Il celebre racconto della principessa Aurora, caduta in un profondo sonno in seguito alla maledizione della perfida Malefica, porta sullo schermo in modo abbastanza fedele la prima metà della fiaba originale; questa scelta però si traduce in una bizzarra struttura del racconto, con una narrazione discontinua con numerosi fuochi. Aurora è infatti una protagonista inusuale per gli standard cinematografici: compare sullo schermo per soli 18 minuti, appena un quarto della durata complessiva della pellicola, e il suo non può essere considerato un ruolo particolarmente attivo ma più quello della bellezza da salvare. Il principe Filippo agisce di più nel tentativo di conquistare la sua bella e poi affrontando il drago, ma lo vediamo per ancora meno tempo; sono le spalle comiche a rubare la scena alle figure più serie, come d'altronde era già accaduto in passati film Disney. Le tre fate Flora, Fauna e Serenella sono una via di mezzo tra i sette nani (in origine dovevano infatti essere sette, ma durante la lavorazione si è preferito ridurne il numero marcando però la caratterizzazione) e la fata Smemorina; loro sono il vero filo conduttore della vicenda, prima con i doni magici per Aurora alla sua nascita, poi con i goffi preparativi della festa di compleanno a sorpresa, ed infine avvisando il principe Filippo dell'incantesimo soporifero.

I personaggi magici sono i più interessanti del film: se da una parte ci sono le fate madrine, dall'altra c'è la strega Malefica, forse la prima villain vista all'epoca in grado di poter competere con Grimilde nella filmografia Disney grazie anche al suo riuscito look a metà tra un pipistrello e il diavolo.
La resa visiva deve molto al formato panoramico, introdotto per la prima volta in Lilli e il Vagabondo ma qui valorizzato per la prima volta al meglio con gli spettacolari fondali e una costruzione degli spazi e delle inquadrature adeguata.
La colonna sonora de La Bella Addormentata nel Bosco è ispirata al balletto omonimo di Piotr Ilitch Tchaikovsky, con l'aggiunta delle canzoni che avevano contribuito al successo dei principali film Disney; in questo caso il brano che sarà ricordato negli anni è "Io lo so", romantica ballata che Aurora canta agli animali della foresta prima di imbattersi nel suo bel principe.

Il film fu un completo fiasco al botteghino durante la sua prima distribuzione nei cinema, riuscendo a incassare solo la metà del budget che era stato investito per la sua realizzazione; questo flop è il motivo principale per cui gli studi Disney non affrontarono più per molto tempo vicende che avessero principesse per protagoniste, affrontando nuovamente la tematica solo 30 anni dopo con La Sirenetta.
Nonostante questo il castello de La Bella Addormentata ha acquistato un enorme valore iconico per la Disney, oggi elemento centrale all'interno dei suoi parchi di divertimento e logo degli studi d'animazione.

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